Dopo un’estate bollente torna il viaggio enogastronomico di Primo Piano che in questo appuntamento vola al fresco, verso l’estremo nord-ovest, nella regione più piccola e meno popolosa d’Italia: la Valle D’Aosta. Questa perla alpina offre località tutte da scoprire e panorami davvero mozzafiato.
La Valle d’Aosta ospita anche la cima più alta d’Europa; il Monte Bianco.
Nonostante le “dimensioni ridotte”, la cucina valdostana ha diversi piatti tipici ed è proprio uno di questi che andremo a proporvi con la nostra cuoca del mese Fabiana Bruschi.
Fabiana è nata e cresciuta ad Aosta, le origini di famiglia sono chiaramente emiliane vedendo il cognome ma in realtà arriva (ritorna?) in Emilia solo all’età di 19 anni quando inizia l’Università.
Fabiana Bruschi vive a Correggio dal 1982, è un medico brillante, specializzata in medicina dello sport, è impegnata nel sociale (mondo nonviolento) ed è Consigliere Comunale di Correggio.
Il piatto che Fabiana Bruschi ci presenta è la zuppa alla Valpelleunentze, una ricetta molto conosciuta in valle, che le ricorda il fuoco del camino e la neve che cade giù copiosa…
Ingredienti
Per il brodo: carne da brodo, carote, porri, 1 cipolla, cannella, noce moscata e sale
1 cavolo
500 g fontina valdostana
500 g pane scuro e raffermo
burro
Preparazione
Preparate 2 litri di brodo con carne, carote, porri e 1 cipolla, aromatizzatelo con cannella, noce moscata e sale.
A parte, lessate un cavolo di media grandezza e scolatelo molto accuratamente.
In una pentola di coccio ben unta, disponete uno strato di pane scuro e raffermo tagliato a fette sottili, per poi ricoprirlo con uno strato di cavoli e uno di fontina. E così via fino a quando avrete terminato gli ingredienti (ricordatevi di finire con uno strato di pane che cospargerete con fiocchi di burro). Coprite con il brodo e passate al forno caldo, dove lascerete cuocere la zuppa alla Valpelleunentze per 30/40 minuti e poi servitela bollente.
Ovviamente usate fontina valdostana marchiata, e pane nero: si tratta del pane che veniva cotto nei forni di paese solo alcune volte all’anno e poi conservato da mangiare anche molto secco.
In Vino Veritas
Per una “calda” ricetta della tradizione valdostana, abbiniamo un rosso DOC della Valle D’Aosta; Il Vallée d’Aoste Arnad-Montjovet DOC. Questo vino è prodotto principalmente con uve Nebbiolo (min.70%), Dolcetto, Pinot Nero, Neyret, la Freisa (massimo 30%).
L’Arnad-Montjovet ha una gradazione alcolica abbastanza elevata (12°-13°) e si presenta molto robusto in bocca.
Il suo profumo è fine ed intenso, con sensazioni di spezie e, quando è affinato in botti di legno, assume sentori di vaniglia. Parliamo di un vino rosso fermo che è da servire a temperatura ambiente intorno ai 18 gradi.