Siamo a Mandrio in un sabato di inizio ottobre a visitare una bella realtà sportiva del nostro comune, soprattutto per il calcio e il settore giovanile in particolare.
Per comprendere meglio da dove nasce, come cresce e dove desidera arrivare la Virtus Mandrio lo chiediamo al presidente Stefano Ferrari e al segretario/factotum Tiziano Garruti, che gentilmente hanno accettato di raccontare a Primo Piano il passato, il presente ed il futuro della società: fanno da sfondo alla nostra chiacchierata allenamenti e partite di svariate categorie giovanili, che hanno ripreso l’attività recentemente in sicurezza dopo il lungo stop per il lockdown.
Partiamo da un breve resoconto storico della Società Virtus Mandrio: fondata nel 1966 come amatori calcio da un gruppo di amici abitanti la frazione, dopo 54 anni di attività ininterrotta guidata ora dalla seconda generazione di dirigenti, succeduta ai fondatori Natalino Rossi, Ariello Albarelli, Ennio Ferioli e il mai dimenticato Tiziano Galloni (ci scusiamo con quelli non citati, per problemi di spazio, ma non meno importanti) vanta 70 tesserati adulti e 230 ragazzi di varie età nel settore giovanile.
Stefano in breve snocciola i dati salienti della società: «gestiamo direttamente gli impianti situati su terreni della parrocchia, un campo per gioco a 7 in sintetico di recente installazione, un campo da calcio regolare per partite di categoria, spogliatoi, bar, ecc.. dei quali il comune di Correggio, tramite una convenzione di 15 anni con la società Virtus Mandrio che scadrà nel 2029, paga un affitto alla proprietà».
Perché la scelta del nome Virtus?
«La denominazione è sempre stato sinonimo di vicinanza sportiva alle parrocchie, alla parte cattolica della società».
Come incontra, si raccorda e si amalgama con la parte laica e “sinistrorsa” che, voce di popolo, contraddistingue in gran numero da sempre la frazione di Mandrio?
«Sul campo non abbiamo mai mischiato indirizzi politici e sport, pensando esclusivamente a giocare: sin da quando eravamo più giovani fino ad oggi che siamo diventati dirigenti, l’obiettivo era du fare crescere la società della nostra frazione, permettendo a tutti di usufruirne».
Quale ritenete sia la vostra “mission” societaria in una frazione come Mandrio e nel panorama calcistico del territorio circostante?
«Svolgere una funzione sociale di aggregazione a favore delle giovani generazioni, non disdegnando ad un certo punto anche le motivazioni agonistiche, ma sempre nel rispetto delle regole sportive e civili per permettere a Mandrio di rimanere vivace e movimentata e non solo una frazione dormitorio: questo sabato folto di bambini e genitore ne è la prova certificata».
Mi pare di capire che il settore giovanile sia il vostro fiore all’occhiello: a quali campionati partecipate?
«A tutti i campionati giovanili della Federazione Italiana gioco calcio, dai primi calci fino agli allievi dove collaboriamo con US Riese, oltre a altri vari tornei organizzati da Reggio Calcio nel ambito della collaborazione con Inter camp al quale siamo collegati».
Tutti gli istruttori hanno regolare patentino “Uefa”? Sono tutti volontari o ricevono un rimborso spese?
«Tutti gli istruttori e collaboratori della società percepiscono rimborsi spese proporzionati all’impegno, regola che ci siamo dati per poter anche”pretendere” massima dedizione e professionalità; tutti i nostri istruttori hanno il patentino UEFA di gradi diversi, come richiesto obbligatoriamente dalla FIGC».
L’attività giovanile delle società sportive era in passato un’attività molto sociale, gratuita e dunque in perdita finanziaria secca per la società stessa: è ancora così o adesso i partecipanti contribuiscono con una quota di iscrizione?
«La completa gratuità ai giorni nostri non è più sostenibile: noi chiediamo un contributo spese che copre parte del costo procapite per bambino per la stagione sportiva, monitorando e valutando anche caso per caso per mettere in campo eventuali agevolazioni e sostegni tangibili, soprattutto in questo periodo di difficoltà di vario tipo presenti nella vita delle famiglie del territori».
Esistono sinergie, collaborazioni, con altre società del territorio? Con la maggiore società del territorio, la CORREGGESE, intrattenete rapporti?
«Le collaborazioni più strette le intratteniamo con Rio Saliceto con cui esiste un proficuo interscambio tecnico, che sintetizziamo così: fino alla categoria allievi tutte le squadre le allestisce la Virtus Mandrio, dagli Juniores in poi passano sotto la conduzione della Riese; dopo inevitabile selezione tecnica in base alle capacità dei ragazzi passano a giocare nelle squadre principali delle due società, che militano in categorie diverse».
Per finire, una panoramica sul momento che stiamo vivendo a livello sanitario: in che modo viene assicurata la sicurezza sanitaria dei giovani atleti affidati alle vostre cure?
«Avendo a che fare soprattutto con bambini e ragazzi, i genitori sono parte determinante della sicurezza: noi come società seguiamo per filo e per segno il disciplinare emanato dalla lega calcio e dal governo italiano, tenendo divisi i percorsi fino all’entrata in campo, controllando il distanziamento, sanificando gli ambienti dopo ogni fine attività, facendo affluire gli accompagnatori per percorsi distanziati e facendo ricorso all’informazione personale e al buon senso delle persone con le quali veniamo in contatto. Per tutto questo ci siamo accollati costi aggiuntivi abbastanza gravosi, ma si tratta di un costo necessario visto il momento in cui viviamo».
Grazie al presidente Ferrari e al Sig. Garruti per l’ampia ed esaustiva chiacchierata, in bocca al lupo alla società Virtus Mandrio per il prosieguo della loro lodevole attività, buon divertimento a tutti i protagonisti del bel settore giovanile, ragazzi, genitori e tecnici. Un arrivederci a presto.