Vent’anni dopo

Quando il materiale è davvero resistente

Chiacchiero insieme ad Alessandro Pelli, direttore del Teatro Asioli di Correggio, che coordina questa festa del 25 aprile 2015. Una festa, mi dice Pelli, che non potrà non richiamare quella di vent’anni fa quando l’amministrazione comunale organizzò a Correggio il concerto chiamato “Materiale Resistente” (il titolo si deve a Fabrizio Tavernelli) insieme a Lindo Ferretti e Massimo Zamboni.
I due artisti erano reduci dallo scioglimento del gruppo punk-rock “CCCP-fedeli alla linea” e freschi fondatori del gruppo aperto “Consorzio Suonatori Indipendenti” e dell’etichetta discografica “I Dischi Del Mulo”.

Nel prato di una casa di latitanza a Lemizzone più di 5000 persone provenienti da mezza Italia, al modico prezzo di mille lire, accorsero ad ascoltare il meglio dei gruppi del rock indipendente che rivisitavano canzoni partigiane o presentavano le loro composizioni sull’argomento inframmezzate da testimonianze.

Sul palco salì anche Germano Nicolini. C’erano gruppi affermati, come i Modena City Ramblers con una personale interpretazione di “Bella ciao”, gli Skiantos di Freak Antoni, i Marlene Kuntz, gli AFA, gli Ustmamò e gli stessi CSI.
E c’erano gruppi di varie tendenze rock provenienti da diverse regioni italiane.
Il concerto in sé non fu fortunato perché naufragò sotto un diluvio epocale.

Ma il progetto di collegare rock e Resistenza fu immediatamente un grande successo, e portò al libro di testimonianze raccolte a Correggio, al disco del concerto che ha venduto in Italia 50.000 copie, al film “Partigiani” girato nelle nostre zone da Ferrario, Chiesa e Vicari.

Soprattutto rappresentò lo spartiacque nella narrazione della Resistenza: dalla celebrazione ormai retorica della guerra partigiana al recupero della memoria attraverso percorsi di ricerca e nuovi linguaggi che sapessero parlare ai nipoti dei vecchi partigiani.

E il marchio “Materiale Resistente” negli anni ha continuato ad essere di riferimento nazionale per le nuove iniziative, tra cui quelle del comune di Correggio che ha tenuto a battesimo le incisioni delle mondine del paese, il film “Comunisti” su Nicolini e don Pessina, le camminate per i cippi partigiani con recitazione di testi.

E la rassegna “Ricostituenti” in cui noti attori (tra gli altri Paolo Rossi, Mastrandrea, Marescotti, Celestini) hanno interpretato a loro modo alcuni articoli della Costituzione in giro per Correggio, nei luoghi dove vive la gente: il bar, l’ospedale, l’androne, il bocciodromo, la pizzeria, il distributore.
Pelli confessa che festeggiare la Liberazione nel 2015 sarà un po’ come ripartire da quest’ultimo progetto.

A vent’anni dal tentativo di trasmettere ai figli e ai nipoti le testimonianze di “chi c’era”, si è definitivamente esaurito il giacimento diretto della memoria.
Inoltre si tratta di parlare ai pronipoti, giovani che non possono comprendere tempi e problemi tanto lontani da loro.

Si può invece risalire all’eredità che i fatti e le vicende della Liberazione hanno lasciato, una eredità che ancora figura nel nostro patrimonio civile al di là di quelle che allora furono dolorose divisioni e ideologie contrapposte.

Per questo il 25 aprile a Correggio sarà la “Festa dei Diritti”, una serie di eventi sulla Costituzione repubblicana, che di quella lontana stagione è il frutto più attuale, e sul tema di come è possibile declinarne oggi i valori e l’applicazione.

Attraverso il concerto di vecchi e nuovi gruppi di rock indipendente, libri e filmati ma aggiungendo anche l’utilizzo dei nuovi linguaggi, ad esempio attraverso il raduno degli instagrammers che metteranno poi le loro fotografie in rete.

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