Un Natale aperto a tutte le culture

Come ci si prepara nelle scuole di Correggio

Come si festeggia il Natale nei nidi e nelle scuole d’infanzia di Correggio?
Abbiamo posto la domanda a Ilaria Mussini, che da gennaio scorso è la pedagogista coordinatrice dei servizi educativi 0-6 anni per il nostro Comune.
Con lei abbiamo affrontato l’argomento da un punto di vista teorico. 

Per capire, poi, nella pratica, come le nostre scuole si stiano apprestando a vivere il Natale 2015, abbiamo voluto invece parlare con alcune maestre delle Margherite, del Ghidoni e del nido Pinocchio.

Forte della sua precedente esperienza come educatrice e pedagogista presso il comune di Scandiano, la dott.ssa Mussini ci ha spiegato: «Ogni scuola ha sviluppato nel tempo una propria tradizione per il Natale.
Da quest’anno sarebbe nostra intenzione creare alcuni cornici di riferimento condivise per le scuole di Correggio, improntandole a principi comuni, pur nel rispetto delle specificità di ciascun servizio.
I concetti chiave a cui ci ispiriamo saranno comunità, solidarietà, attesa, desiderio, partecipazione e apertura alle altre culture».

La Mussini ci ha spiegato, quindi, in che modo questi orientamenti generali verranno riportati nella pratica educativa quotidiana.
«Ogni scuola festeggerà il Natale con un pranzo speciale, che riunirà tutti i bambini di ciascun servizio, per consolidare il senso di appartenenza a una comunità.
Le iniziative di solidarietà, invece, non riguarderanno solo il periodo natalizio, ma saranno diffuse nell’arco di tutto l’anno».

Un altro concetto su cui le scuole stanno lavorando è quello di “attesa”. «Quante volte, nei giorni che precedono il Natale, i bambini si imbattono nella figura di Babbo Natale?
Nei negozi, per le vie cittadine, appesi alle finestre delle case… Nelle nostre scuole i bambini non incontreranno Babbo Natale, ma una figura di contorno, come l’elfo, e l’incontro non sarà diretto, ma avverrà attraverso dei segni, delle tracce. In questo modo cercheremo di dilazionare l’appagamento del desiderio e di mantenere intatta l’atmosfera di attesa e di evocazione che dovrebbe essere propria del Natale».

Un ulteriore tema è quello del “desiderio”.
«Ci porremo in ascolto dei bambini, i cui desideri verranno espressi liberamente nelle sezioni e trascritti su dei biglietti, plastificati e appesi agli alberi di Natale.
Negli anni ci siamo accorti che, molto spesso, questi desideri non si riferiscono a oggetti o beni materiali, ma a bisogni alti, soprattutto di relazione. I bambini chiedono, ad esempio, di trascorrere un pomeriggio di gioco con i genitori». 

«Su questo -aggiunge la Mussini- noi adulti siamo chiamati a riflettere. Da qui l’importanza della partecipazione delle famiglie. Saranno diversi i momenti in cui i genitori saranno coinvolti, come nelle colazioni di solidarietà, oppure per la realizzazione delle decorazioni per gli alberi di Natale».

E come viene affrontata, oggi, la presenza di una festa religiosa, per quanto importante e condivisa, in una scuola pubblica? 

«Il Natale sarà festeggiato il più possibile come festa di tutti, per i suoi valori trasversali e universali, sia in senso civile che religioso. Sarà nostro obiettivo coinvolgere nei festeggiamenti tutti i bambini delle scuole, indipendentemente dall’orientamento culturale o religioso delle famiglie d’appartenenza».

E nelle scuole, come si preparano le maestre ai festeggiamenti e al cammino di avvicinamento al Natale?

«La scuola Ghidoni -ci dice l’insegnante Teresa- non rinuncia a una propria tradizione consolidata: la cena di Natale».
Grazie alla vicinanza del quartiere, i bambini si riuniranno e ceneranno a lume di candela. La festa si concluderà con l’arrivo dei genitori, che solitamente si esibiscono in uno spettacolo a favore dei propri figli. «L’anno scorso -conclude la maestra- abbiamo avuto la Daddy’s Band, grazie alla presenza di numerosi papà e mamme musicisti».

Per l’insegnante Rita, delle Margherite, «ogni momento di avvicinamento al Natale sarà preceduto e introdotto da una lettura.
E anche i doni, portati dall’elfo, saranno soprattutto storie: da ascoltare, condividere e raccontare. A scuola, -continua la maestra- cercheremo di soffermarci soprattutto sui significati culturali della festa, come il rispetto, la solidarietà, la cura di sé e dell’altro, l’importanza dei gesti di amicizia».

E i più piccoli, del nido, come si stanno organizzando? 

L’educatrice Sara, del nido Pinocchio, ci elenca le diverse attività in programma. «Innanzitutto cercheremo di coinvolgere le famiglie in vari laboratori, mattutini e serali, per la realizzazione degli addobbi.
I genitori saranno presenti anche in occasione dell’aperitivo di Natale, una novità introdotta l’anno scorso, con grande successo.
Babbo Natale passerà di qui, ma solo di sfuggita. I bimbi ne avvertiranno la presenza e attenderanno i doni in sezione».

Nel complesso, tutte le nostre scuole ci sembrano ugualmente impegnate a voler cogliere del Natale i motivi più profondi e trasversali, in antagonismo rispetto alla deriva commerciale del momento.
Ci auguriamo che il Natale continui a essere celebrato nel rispetto di una tradizione, religiosa e civica insieme, e in coerenza con i principi pedagogici e didattici delle nostre scuole dell’infanzia. 

Ma più di tutto, sembra provenire dalle scuole, e dai bambini, un invito a incontrarsi, a riscoprire insieme il valore della partecipazione e della condivisione di pensieri, parole e attività in spazi reali, non solo virtuali.

Condividi:

Leggi anche

Newsletter

Scroll to Top