Un gioiello da non dimenticare

La chiesa di Santa Maria della Misericordia a Correggio

Incastonato nel nostro centro storico, fra via Santa Maria e via Borgovecchio, Santa Maria della Misericordia, il complesso architettonico chiuso da tanti anni, è un vero gioiellino.
Nell’anno giubilare della Misericordia, il Lions Club correggese ha voluto dedicarvi un incontro pubblico, tenutosi il 4 giugno al Palazzo dei Principi.

Il dott. Gabriele Fabbrici ha sottolineato il ruolo di Santa Maria e della relativa Confraternita nella storia della nostra città.
È il fabbricato religioso più antico del borgo urbano; l’annesso ospitale, già nel 1300, si prendeva cura degli ammalati poveri e dei bambini orfani o abbandonati; è la chiesa che ha conservato la veneratissima Madonna, attribuita a Desiderio da Settignano e ben tre opere del Correggio; è la sede della “sala della congiura” dove, nel 1634, si consumò il definitivo strappo fra le più importanti famiglie correggesi ed il principe Siro.

Insomma un “luogo” dove le vicissitudini, piccole e grandi della vita quotidiana si sono, per secoli, intrecciate con grandi esempi di fede e di arte e con grandi avvenimenti della storia e della politica.

L’ingegnere Corrado Prandi ha invece illustrato i numerosi interventi operati, fra il 2000 ed il 2014, per mettere in sicurezza il fabbricato, duramente offeso dagli eventi sismici avvenuti dal 1996 al 2012.

Prandi conosce profondamente i problemi strutturali del fabbricato; è infatti uno degli animatori di quel gruppetto di correggesi che, avendo conosciuto “Santa Maria” durante gli studi universitari, si è preso a cuore la sua situazione ed ha messo a disposizione della Parrocchia di San Quirino, proprietaria dell’edificio, un progetto complessivo di consolidamento generale, base per un futuro percorso progettuale di restauro e di recupero funzionale dell’intero complesso.

Questo progetto è stato poi parzialmente realizzato, per stralci operativi, proprio con gli interventi attuati fino al 2014.

Dopo l’ultimo sisma del maggio 2012 le prospettive di un intervento complessivo sembrano però allontanarsi; gli ingenti danni subiti dal patrimonio edilizio del nostro centro storico, hanno spostato l’attenzione su altre gravi situazioni.
Basti pensare che i lavori per poter riaprire al culto la Basilica di San Quirino devono ancora iniziare.

Questo è il problema. Non mancano studi e progetti, ci sono idee per un futuro riutilizzo e anche la disponibilità di tanti per continuare a supportare ogni necessità tecnica e operativa. Mancano però i finanziamenti e soprattutto i finanziatori; la Parrocchia di San Quirino non potrà mai disporre di tutta la somma necessaria.
Per adesso vi è solo un parziale stanziamento della Regione, per i danni subiti dagli edifici religiosi nel 2012.
Anche Santa Maria è nell’elenco, ma le priorità sono altre e i tempi rischiano di allungarsi indefinitamente.

È bene comunque, ogni tanto, rinfrescarne la memoria: la cassaforte dove si tengono i gioielli.

Il Correggio e Santa Maria

Antonio Allegri abitava nel quartiere di Borgovecchio ed è del tutto plausibile che frequentasse la chiesa di Santa Maria e che fosse anche membro della Confraternita.
Per oltre tre secoli la chiesa ospitò diverse sue opere: la prima fu l’affresco conosciuto popolarmente come “la Madonna dei limoni”.
La seconda è il “Trittico della Misericordia”, che coronava l’antica statua lignea della “Madonna della Misericordia”, recentemente attribuita a Desiderio da Settignano.
La terza ed ultima opera fu il quadro dipinto per l’amico Melchiorre Fassi conosciuto come “i quattro Santi”.

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