Tóres d’in di strâs e mèter al pôrch a l’ôra

I nostri territori hanno conosciuto in passato fame, povertà, miseria e nel modo di pensare delle persone ne è rimasta traccia, ne è rimasta memoria.

I correggesi hanno ereditato dal mondo contadino la consapevolezza, la saggezza, lo spirito di sacrificio. Vogliono bene alle cose che fanno e le curano con passione.

 

Bisogna tènder ai prê da cà.
Bisogna curare i prati di casa (le cose che ti sono vicine).

Conferiscono grande importanza all’impegno, al lavoro.

Al peinsa ed nôt col ch’al gh’a da fêr da dé.
Pensa di notte quello che deve fare di giorno.

Bisogna dêres datorna.
Bisogna darsi da fare.

A gh’è da dêregh ed la pèla.
È necessario darci della pelle (metterci impegno).

A gh’è da fêr ed l’ôvra.
È necessario sviluppare lavoro (con sollecitudine).

A gh’vol ed l’oli ed gòmet.
Ci vuole dell’olio di gomito (dell’impegno).

Sono parsimoniosi, fanno sacrifici per ottenere i risultati e per questo sanno dare il giusto valore alle cose.

Bisogna fêren cunt.
Bisogna non dissipare ciò che si possiede.

Bisogna tgnîr da cat.
Bisogna tenersi caro ciò che si ha.

Bisogna sparêr.
Bisogna risparmiare.

E quand è necesari a gh’è da tirêr la séngia. E quando è necessario bisogna tirare la cinghia (fare sacrifici).

Le persone che non hanno voglia di lavorare vengono derise in modo duro.

L’a vòia ed lavurêr cme ed caghêres adôs.
Ha voglia di lavorare come di cagarsi addosso.

Per ottenere risultati positivi è necessario che ognuno condivida gli obiettivi e faccia la sua parte. Ogni impresa è frutto della collaborazione di tante persone che concorrono per il bene comune.

Bisogna tirêr pêra.
Bisogna tirare pari
(tutti con la stessa intensità e nella stessa direzione).

Non si possono disperdere energie per superficialità o per interessi personali. Altrimenti il “carro” (l’impresa) non procede in modo lineare, al va dedsà e dedlà e al rés’cia d’andêr in dal fôs.

Viene deprecato il comportamento di chi disperde energie per interesse personale o per superficialità.

L’è interesê cme na galeina che la va a fêr via.
Si interessa al risultato del suo lavoro / come una gallina che va a fare le uova fuori dal pollaio (a casa d’altri).

Sanno che il futuro deve essere costruito, giorno dopo giorno, con caparbietà e determinazione.

Chi la dura la vîns.
Chi persevera realizza i suoi obiettivi.

Sono necessarie apertura mentale e volontà di innovare, sperimentare. Viene deriso chi ha paura delle novità e che per questo suo timore si preclude esperienze e piaceri.

Al mâgna mia l’uva bianca perché l’a paura che la sia asêrba.
Non mangia l’uva bianca perché ha paura che sia acerba. Si priva di esperienze interessanti per ristrettezza mentale.

Viene apprezzato chi con impegno e dedizione riesce a risolvere i problemi in modo originale, a dare vita ad attività o ad aziende.

L’è un strulgadór.
È un pensatore creativo.

L’è un scancradór.
È uno capace di lavorare con pochi mezzi, e di risolvere i problemi.

 

L’è un ch’al s’inšégna.
È uno che si ingegna.

Se te gh’dê un fil ed fêr a t’fa un tratór.
Se gli dai un filo di ferro ti fa un trattore.

Lavorano con determinazione per migliorare la propria condizione ma non esagerano nei modi e nelle aspettative. Non richiedono alla vita più di quanto la vita possa dare loro.

A n’spól mia averegh la bóta pina e la muiéra imberiêga.
Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.

A n’spól mia aver avû e aver d’aver.
Non si può aver avuto e aver d’avere.

Non credono a false illusioni.

Che agli ochi j tèten o che j’êsen j vólen.
Che le oche tettano o che gli asini volano.

Al bali j stân in poch pôst.
Le bugie non si nascondono.

Non attendono risultati dalla fortuna o dalla buona sorte.

Chi vive sperando, muore cagando.

I risultati si ottengono attraverso il lavoro costante e i sacrifici. È inutile pensare di poter prendere strade traverse, di scurtoun, o adottare soluzioni estemporanee e improvvisate perché poi i risultati saranno disastrosi.

 

La roba mia sudêda la n’fa mai parêda.
La roba non sudata (non ottenuta con il lavoro) / non viene preservata.

La roba vinta o rubêda  la n’fa mai parêda.
La roba vointa o rubata non viene preservata.

Sono coscienti che nella vita è necessario essere concreti evitando eccessivi tentennamenti, assumendosi così le necessarie responsabilità.

Bisògna gnîr a una.
È necessario decidere.

 Vin šò da l’ôpi.
Scendi dall’acero campestre (chiarisci quello che vuoi).

Una volta ponderata e assunta una decisione è inutile tormentarsi con dei ripensamenti.

Fât  fât, vân ludê.
L’aspirazione è quella di migliorare la propria condizione.

Tòres d’in di strâs.
Togliersi dagli stracci (darsi una condizione dignitosa).

Proteggere quanto si è messo da parte e mettere in una condizione di serenità la propria famiglia.

Mèter al pôrch  a l’ôra.
Mettere il maiale all’ombra (mettere in sicurezza il patrimonio.I nostri territori hanno conosciuto in passato fame, povertà, miseria e nel modo di pensare delle persone ne è rimasta traccia, ne è rimasta memoria.

I correggesi hanno ereditato dal mondo contadino la consapevolezza, la saggezza, lo spirito di sacrificio. Vogliono bene alle cose che fanno e le curano con passione.

 

Bisogna tènder ai prê da cà.
Bisogna curare i prati di casa (le cose che ti sono vicine).

Conferiscono grande importanza all’impegno, al lavoro.

 

Al peinsa ed nôt col ch’al gh’a da fêr da dé.
Pensa di notte quello che deve fare di giorno.

 

Bisogna dêres datorna.
Bisogna darsi da fare.

A gh’è da dêregh ed la pèla.
È necessario darci della pelle (metterci impegno).

A gh’è da fêr ed l’ôvra.
È necessario sviluppare lavoro (con sollecitudine).

A gh’vol ed l’oli ed gòmet.
Ci vuole dell’olio di gomito (dell’impegno).

Sono parsimoniosi, fanno sacrifici per ottenere i risultati e per questo sanno dare il giusto valore alle cose.

Bisogna fêren cunt.
Bisogna non dissipare ciò che si possiede.

Bisogna tgnîr da cat.
Bisogna tenersi caro ciò che si ha.

Bisogna sparêr.
Bisogna risparmiare.

E quand è necesari a gh’è da tirêr la séngia. E quando è necessario bisogna tirare la cinghia (fare sacrifici).

Le persone che non hanno voglia di lavorare vengono derise in modo duro.

L’a vòia ed lavurêr cme ed caghêres adôs.
Ha voglia di lavorare come di cagarsi addosso.

Per ottenere risultati positivi è necessario che ognuno condivida gli obiettivi e faccia la sua parte. Ogni impresa è frutto della collaborazione di tante persone che concorrono per il bene comune.

Bisogna tirêr pêra.
Bisogna tirare pari
(tutti con la stessa intensità e nella stessa direzione).

Non si possono disperdere energie per superficialità o per interessi personali. Altrimenti il “carro” (l’impresa) non procede in modo lineare, al va dedsà e dedlà e al rés’cia d’andêr in dal fôs.

Viene deprecato il comportamento di chi disperde energie per interesse personale o per superficialità.

L’è interesê cme na galeina che la va a fêr via.
Si interessa al risultato del suo lavoro / come una gallina che va a fare le uova fuori dal pollaio (a casa d’altri).

Sanno che il futuro deve essere costruito, giorno dopo giorno, con caparbietà e determinazione.

Chi la dura la vîns.
Chi persevera realizza i suoi obiettivi.

Sono necessarie apertura mentale e volontà di innovare, sperimentare. Viene deriso chi ha paura delle novità e che per questo suo timore si preclude esperienze e piaceri.

Al mâgna mia l’uva bianca perché l’a paura che la sia asêrba.
Non mangia l’uva bianca perché ha paura che sia acerba. Si priva di esperienze interessanti per ristrettezza mentale.

Viene apprezzato chi con impegno e dedizione riesce a risolvere i problemi in modo originale, a dare vita ad attività o ad aziende.

L’è un strulgadór.
È un pensatore creativo.

L’è un scancradór.
È uno capace di lavorare con pochi mezzi, e di risolvere i problemi.

 

L’è un ch’al s’inšégna.
È uno che si ingegna.

Se te gh’dê un fil ed fêr a t’fa un tratór.
Se gli dai un filo di ferro ti fa un trattore.

Lavorano con determinazione per migliorare la propria condizione ma non esagerano nei modi e nelle aspettative. Non richiedono alla vita più di quanto la vita possa dare loro.

A n’spól mia averegh la bóta pina e la muiéra imberiêga.
Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.

A n’spól mia aver avû e aver d’aver.
Non si può aver avuto e aver d’avere.

Non credono a false illusioni.

Che agli ochi j tèten o che j’êsen j vólen.
Che le oche tettano o che gli asini volano.

Al bali j stân in poch pôst.
Le bugie non si nascondono.

Non attendono risultati dalla fortuna o dalla buona sorte.

Chi vive sperando, muore cagando.

I risultati si ottengono attraverso il lavoro costante e i sacrifici. È inutile pensare di poter prendere strade traverse, di scurtoun, o adottare soluzioni estemporanee e improvvisate perché poi i risultati saranno disastrosi.

 

La roba mia sudêda la n’fa mai parêda.
La roba non sudata (non ottenuta con il lavoro) / non viene preservata.

La roba vinta o rubêda  la n’fa mai parêda.
La roba vointa o rubata non viene preservata.

Sono coscienti che nella vita è necessario essere concreti evitando eccessivi tentennamenti, assumendosi così le necessarie responsabilità.

Bisògna gnîr a una.
È necessario decidere.

 Vin šò da l’ôpi.
Scendi dall’acero campestre (chiarisci quello che vuoi).

Una volta ponderata e assunta una decisione è inutile tormentarsi con dei ripensamenti.

Fât  fât, vân ludê.
L’aspirazione è quella di migliorare la propria condizione.

Tòres d’in di strâs.
Togliersi dagli stracci (darsi una condizione dignitosa).

Proteggere quanto si è messo da parte e mettere in una condizione di serenità la propria famiglia.

Mèter al pôrch  a l’ôra.
Mettere il maiale all’ombra (mettere in sicurezza il patrimonio.

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