Tocchiamo il tasto verde

Per saperne un po’ di più sul verde pubblico a Correggio

647.614 metri quadrati: questa la dotazione di verde pubblico fruibile che c’è a Correggio.
Una bella cifra! Ma quali sono le sue caratteristiche? Come funziona? 

Lo abbiamo chiesto a Fausto Cocconi responsabile dell’ufficio “verde e servizi ambientali” del nostro Comune. 

«Possiamo dividere in tre parti il verde gestito dal Comune: una parte è data dal Parco Urbano e da altre aree limitrofe al centro abitato (18,5 ettari circa, con la manutenzione gestita da una ditta esterna che esegue sette sfalci d’erba all’anno), una seconda parte data da aree non particolarmente attrezzate e poco frequentate dai cittadini (aree verdi nel villaggio industriale o sui cigli delle strade per circa 36 ettari, gestita da una cooperativa sociale con cinque sfalci l’anno) e una terza parte con aree ancora meno frequentate (come alcune scarpate sui cavalcavia e sempre gestita dalla cooperativa sociale con tre sfalci d’erba annuali). 

Naturalmente oltre al manto erboso bisogna curare anche le piante. 

Il Comune ne conta circa 8.000 tra aceri, frassini, querce, salici e pioppi, quest’ultimi poco simpatici alla comunità per via dei famosi piumini». 

Si sentono lamentele in giro. Alcuni dicono che per il verde questo Comune è… al verde. Vero?
«Quest’anno la straordinaria nevicata di febbraio ha fatto cadere rami e alberi sotto il peso della neve e per ripristino e messa in sicurezza abbiamo dovuto spendere ben 78.000 euro che naturalmente incidono sulla manutenzione straordinaria del verde. Poi si è aggiunto anche il caldo record di luglio che ha causato vistose scottature a foglie e rami e che ci obbligherà a una maggiore manutenzione nel periodo autunnale».
Proprio al verde no, ma, continua Cocconi, «uno dei problemi principali è il numero di manutentori giardinieri comunali, ridotto a due persone part-time: troppo poche rispetto alla dotazione di metri quadrati. citata all’inizio. Abbiamo le attrezzature per intervenire ma non il personale, quindi siamo costretti ad appaltare alcuni lavori con costi aggiuntivi per il Comune». 

E altre possibilità non ci sono?
«Per le rotatorie, ad esempio, già da alcuni anni abbiamo sperimentato la sponsorizzazione dei privati: mettono la loro pubblicità su cartelli all’interno delle stesse e, in cambio, ne garantiscono la manutenzione.
Forse si potrebbe ampliare anche ad altre aree questa procedura. Vedremo»

E come stanno di salute le nostre piante pubbliche?
«Sia il verde privato che quello pubblico hanno bisogno di continui monitoraggi per prevenire le malattie o per curarle.
Quest’anno abbiamo avuto danni a causa della Processionaria, un lepidottero la cui larva pelosa è molto urticante e può dare problemi anche alle persone. 

Da nidi simili a ragnatele questi lepidotteri escono in processione e toccandoli si è urticati. Un altro nemico insidioso è la Piralide, un insetto molto prolifico che attacca le foglie del bosso (siepe storica situata, per esempio, al cimitero ebraico) ed erode anche il tronco. Molto sta nell’individuare il momento giusto per intervenire con prodotti biologici e con dei monitoraggi». 

E il parco urbano come se la passa?

«Più passa il tempo e più il grande Parco urbano si conferma come una scelta felice perchè ha saputo collegare ottimamente il centro e la zona sud di Correggio. Oggi sta raggiungendo la sua maturazione dal punto di vista del manto erboso e delle piante. Vista l’alta frequenza di persone, va monitorato assiduamente, per scongiurare il pericolo di caduta rami. 

Facciamo una manutenzione quinquennale e ricorriamo a diagnosi approfondite da parte di esperti del settore, soprattutto per le piante più vecchie e grandi, dove più facilmente si trovano cavità nel tronco o rami secchi pericolosi. 

Va poi detto che, purtroppo, negli ultimi tempi sono aumentati molto gli atti di vandalismo come graffiti o danni agli alberi. Un fenomeno preoccupante, la cui prevenzione, però, è ovvio, non concerne solo la responsabilità del Comune»

Viene da dire, che se il Parco Urbano ha raggiunto la sua maturazione vegetale, forse resta ancora qualcosa da fare per la maturazione civica della nostra gente… no?

Condividi:

Leggi anche

Newsletter

Torna in alto