Nell’intervista dal titolo “La Correggio che verrà” apparsa sul numero di Primo Piano dello scorso ottobre, la nostra sindaca Ilenia Malavasi, tra le tante cose interessanti, sul tema della viabilità affermava: “per quanto riguarda V.le dei Mille abbiamo messo in cantiere migliorie rispetto alla situazione attuale, come, per esempio, la nuova rotatoria in programma nell’incrocio prospiciente il polo delle scuole medie”. Ecco, ho cercato di immaginarmi come potrebbe venire realizzata, permettendomi alcune considerazioni che propongo ai lettori, raccogliendo l’invito del giornale Primo Piano a dare un seguito con osservazioni e proposte al dibattito sul futuro di Correggio. Tali considerazioni, lo premetto, sono il frutto di elucubrazioni dovute ad anni di mio personale interesse a rotatorie, piste ciclabili e più in generale a tecniche di moderazione del traffico.
Gli incroci regolati da sistemi a rotatoria (così dette alla francese o alla europea), anziché con semaforo, sono in generale da preferirsi per i loro numerosi vantaggi: obbligano a ridurre la velocità in prossimità dell’incrocio; riducono l’inquinamento e l’impatto acustico favorendo la fluidificazione del traffico e la riduzione degli stop and go causati dai semafori; limitano il numero di incidenti e la loro gravità in prossimità di incroci, normalmente percorsi ad elevata velocità; riducono o eliminano i tempi di arresto dei veicoli causati dai semafori quando il traffico è scarso. Non sempre però è possibile usufruire di tutti questi vantaggi. In particolare esistono casi di strade ad alta intensità di traffico, in cui l’adozione di una rotatoria può risultare tecnicamente difficile se non addirittura controproducente, per i seguenti motivi:
mancanza di spazio, che consenta di svilupparne in modo corretto il dimensionamento per problemi topografici, di espropri o di ricollocazione dei sottoservizi;
presenza a valle delle rotatorie di semafori, che nelle ore di punta potrebbero causare colonne che risalgono fino ad intasare l’anello della rotatoria (ad es. semaforo pedonale all’incrocio con via Marzabotto);
i costi da sostenere che potrebbero non giustificarne la realizzazione, se non si ha la ragionevole certezza che si risolverà la maggior parte dei problemi creati dal traffico senza la rotatoria.
Nella figura è riportata qualitativamente la distribuzione dei flussi di traffico nell’ora di punta: la dimensione delle frecce esemplifica la quantità di veicoli che impegna l’incrocio in oggetto. Basta recarsi sul posto negli orari di entrata/uscita dalle scuole, per notare che i flussi maggiori sono quelli su v.le dei Mille che impegnerebbero la rotatoria per 2/4 dell’anello in entrambe le direzioni Est e Ovest. Questa rotatoria potrà essere realizzata in due modi diversi per costi e ed efficacia. Se il progetto non prevede che la rotatoria invada parte dell’area privata e della scuola, essa risulterà decentrata verso via IV Novembre e consentirà ad entrambi i flussi di traffico su v.le dei Mille di proseguire indisturbati, vanificando buona parte delle auspicate migliorie. Un aspetto tecnico che caratterizza le rotatorie è che consentono di controllare la velocità all’interno dell’incrocio, se nella geometria del raccordo è però possibile realizzare un’adeguata deflessione della traiettoria di traffico (linea di colore blu nella figura, definita come il raggio dell’arco di cerchio che passa a 1,5m dal bordo dell’isola centrale e a 2,0m dal ciglio delle corsie di entrata ed uscita) che ne impedisca l’attraversamento con una traiettoria diretta. Una corretta deflessione costringe i veicoli a limitare la velocità di attraversamento.
Il raggio di deflessione non dovrebbe essere superiore a 80/100m. Con un diametro massimo di rotatoria di 24m (max 28m, che, stimato con Google Earth, dovrebbe essere l’ingombro dell’anello esterno), la deflessione su v.le dei Mille sarà di molto superiore a 100m (con le approssimazioni del caso, da me stimato in non meno di 170m). Ciò significa che, se venissero confermate queste mie stime, i flussi di traffico su v.le dei Mille non subiranno significativi rallentamenti della velocità in attraversamento della rotatoria e non consentiranno pertanto, nelle ore di punta, una più facile uscita dalle vie Ippolito e IV Novembre. Costo presumibile: 300/350.000 €. Se invece il progetto, com’è auspicabile, prevede che la rotatoria sia centrata rispetto agli assi dell’incrocio, espropriando parte dell’area privata a nord-est e invadendo parte dell’area della scuola, in tal caso sarà possibile ottenere una deflessione corretta. Costo presumibile: Euro 400/450.000€ . Prima di realizzare un intervento definitivo e costoso, sarebbe sempre opportuno testarne l’efficacia impostando una rotatoria provvisoria, con semplice segnaletica orizzontale di colore giallo e, qualora non si ottenessero dai test risultati sufficienti a migliorare lo stato di fatto, decidere di non realizzarla o studiare soluzioni alternative. Purtroppo in questo caso, per la presenza delle isole spartitraffico, che dovranno essere eliminate, non sarà possibile effettuare alcun test. Sicuramente però, nell’ipotesi che la rotatoria venga centrata, si raggiungerà l’obiettivo di rallentare la velocità. Resta comunque il dubbio se, per limitare la velocità, non vi siano soluzioni meno costose di una rotatoria. Come ripristinare il funzionamento del semaforo (che già c’è, ed è solo da riattivare), ma installando un radar per rallentare la velocità, come quelli ancora attivi ed efficaci a Prato e Budrio, continuando poi come oggi nelle ore di punta, con la presenza di un agente di PM. Con la differenza però rispetto a Budrio e Prato che, in questo caso il semaforo, essendo in prossimità di un incrocio, dovrà funzionare sempre a lampeggio e diventare rosso solo se in v.le dei Mille un veicolo supera il limite di velocità ed in tal caso, ovviamente, diventare verde per le uscite da via C. Ippolito e IV Novembre. Costo presumibile: 30/40.000 €.