Sfumature di Graey

I sogni dei vincitori del contest musicale di Festa Correggio

Anche quest’anno a Festa Correggio si è svolto il contest musicale per giovani band emergenti. La passata edizione era stata vinta dai Mad box, che nell’edizione 2017 abbiamo potuto ammirare in una serata tutta dedicata a loro proprio all’inizio della Festa.

Quest’anno il contest ha premiato Graey, un progetto solista portato avanti da Luca Grella, autore dei brani, cantante e chitarrista, e da Andrea Mazza, bassista, entrambi ventunenni. Fino a pochi mesi fa il gruppo era composto da più persone ed aveva il nome di Openmind, poi ognuno ha preso la sua strada. Da lì è nato il progetto Graey di Luca, accompagnato da Andrea e da altri musicisti che di volta in volta si alternano nei live. Durante il contest sono stati accompagnati da Lorenzo Setti alla batteria. Dopo vari tentativi di riformare una band, Luca e Andrea hanno capito che il progetto doveva essere solista ed è questa la strada che hanno voluto intraprendere.


Luca, ci spieghi l’origine del nome del progetto? E poi, quali sono i vostri gruppi di riferimento?
«Graey perché quando scrivo i miei brani tendo ad essere malinconico e principalmente perché adoro il grigio, ma Grey esisteva già ed anche Gray, quindi ho deciso di usare entrambe le vocali nel nome. Il genere che proponiamo è principalmente pop. Io ascolto di tutto ma ho trovato tanta ispirazione in artisti come John Mayer, Frank Ocean, King of convenience e Michael Jackson. Cerco di prendere qualcosa da generi come il funk, il blues ed il soul».

 

Andrea, come è stata l’esperienza al contest?
«Innanzitutto vorrei ringraziare il fantastico Marco Moscardini, organizzatore del contest, che ci ha seguito durante tutto il percorso. Abbiamo avuto tutte le informazioni in tempo e quindi al nostro arrivo eravamo a posto e sapevamo tutto quello che dovevamo fare. Questa esperienza ci è servita per vari motivi: il palco era splendido ed organizzato davvero al meglio, abbiamo potuto ammirare anche le altre band, li abbiamo ascoltati e ci siamo confrontati con loro e non è una cosa scontata, ve lo garantisco. Naturalmente il fatto che abbiamo vinto vuol dire che c’è stato apprezzamento da parte della giuria di esperti e soprattutto del pubblico. Per noi questa vittoria ha anche un valore in più: siamo di Carpi, non lontano, ma sicuramente in una gara musicale dove il pubblico conta molto, più amici si riesce a portare e meglio è. Quindi nel nostro caso la meritocrazia ha trionfato!».

 

Quali sono le difficoltà che un artista emergente incontra in Italia?
«La musica di per se è un investimento, oltre naturalmente ad essere una passione. Gli strumenti, le sale prove e le incisioni, per non parlare degli spostamenti, comportano una spesa notevole rispetto ad altre passioni (penso ad esempio allo sport). Le band emergenti soffrono questo squilibrio fra tempo e soldi spesi e visibilità, considerando anche che le occasioni per farsi notare sono poche. Certe volte con le conoscenze giuste, magari amici o parenti che hanno un locale, si può emergere in breve tempo suonando magari anche una volta a settimana, ma non è facile. Purtroppo in questo momento i locali preferiscono un Deejay, naturalmente per motivi di praticità e di spesa».

 

Infine… progetti per il futuro?
Luca: «Nel 2016/17 abbiamo registrato il nostro primo disco cantato tutto in inglese, ho scritto 8 pezzi ma ne verranno inclusi solo 6 per ritardi vari ma è solo la nostra prima esperienza di registrazione, abbiamo capito che ci vuole un sacco di tempo! Il disco dovrebbe uscire in ottobre. In questo ultimo periodo però sto cominciando a scrivere pezzi in italiano e vorrei pubblicare un altro album la primavera prossima. Credo di poter dire la mia nel panorama italiano. Per ora non ho alcuna intenzione di lasciare il mio paese».

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