Impazza sui social la perversione di postare una foto vintage di come eri per confrontarti davanti a tutti con la realtà attuale, accompagnata dalla dichiarazione virale “Sfida accettata!”
Noi invece da queste due foto partiamo per raccontarvi la storia di due ragazze, Giovanna Soncini e Fabrizia Gherpelli, che esattamente 29 anni fa iniziarono la loro avventura all’interno di un posticino stretto e lungo sotto i portici di Correggio, il celebre Mini Bar. Dove tutto era piccolo, per cui dovevano esserlo anche le proprietarie-bariste. Che erano giovanissime, correvano i tempi delle chiome “permanenti” e delle giacche dalle spalle larghe e squadrate.
Ogni caffè di Correggio ha avuto la sua caratteristica, un mix costituito dall’originale carattere dei gestori e dalle tipologie delle compagnie che lo hanno abitato. Al Mini Bar sono passate generazioni di ragazzi e ragazze che ne hanno fatto il loro ritrovo, il punto di partenza per i loro svaghi. Così, poiché non erano ancora stati inventati i cellulari, i genitori ansiosi per sapere dove potevano essere andati i figli chiedevano alla Giovi o alla Fabri e ricevevano notizie, mentre gli stessi giovani comunicavano tra loro per il tramite delle due titolari: Giovanna e Fabrizia erano il social di allora. Sempre con raziocinio e discrezione.
Gli anni sono passati velocemente, dopo dieci anni dal corridoio d’origine il piccolo bar si è trasferito nella sede attuale. Con cambiamenti di stili di vita e di consumi. Ai classici caffè/cappuccino/pasta/bibita si è aggiunto il peccaminoso spritz; poi è arrivato un tocco di esotico con i Cuba libre e gli altri cocktail; poi la moltiplicazione del caffè che diventa marocchino, mocaccino, ginseng, orzetto; poi l’introduzione dei pasti veloci; e poi di nuovo la moda dell’apericena. Il bar intanto si è trasformato anche in mini galleria espositiva per clienti-fotografi. E le nostre due “barelle”, come le apostrofavano gli intimi, accoglievano in occasione di manifestazioni, concerti e rappresentazioni teatrali personaggi famosi di passaggio. La storia si è così snodata per 29 anni e alle due si è aggiunta la figlia di Fabri, Fabiana.
Giunta l’età della pensione, le due “ragazze” hanno deciso di cedere la loro creatura e di girare il mondo. Hanno scelto con oculatezza: «Niente cinesi, che offrivano più soldi di tutti. Ma mica per razzismo, per l’amor di Dio! Solo che non potevamo vedere una tradizione di ospitalità sostituita da slot machine e altre cose».
Dal mantovano è così arrivata una coppia di simpatici ragazzi, Valentina e Andrea, che, con l’aiuto di Fabiana, stanno rapidamente imparando a curare la famiglia di clienti che hanno ereditato. Perché il barista, più del medico ormai, deve essere una vocazione.

- Aprile 2017
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Sfida accettata
Le storiche bariste del Mini bar passano la mano
- Aprile 2017
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