Senti chi parla al parco della memoria

Senti chi parla al parco della memoria

Con il QR code gli alberi si raccontano

Senti chi parla al parco della memoria
Mattia Angeli a fianco di una sua etichetta

Il parco urbano di Correggio è una delle oasi verdi più interessanti del territorio provinciale. È il sontuoso ed elegante parco che sorge nel cuore dell’area urbanizzata del paese, con una superficie complessiva che, considerando anche la zona piscine, la ludoteca comunale e la pista di atletica, si estenda ad oltre 180.000 metri quadri. Un enorme giardino, semplice e fruibile, che da solo mette a disposizione di ogni cittadino correggese ben 7 metri quadri di superficie di verde urbano. Dieci metri quadri, se non considerassimo gli abitanti delle frazioni. Un polmone verde che nel cuore del centro urbano rappresenta ben il 2,7% della superficie urbanizzata che orbita intorno al centro di Correggio.
La più ampia area verde di Correggio, intitolata Parco della memoria, vanta oltre 1.000 alberi che si alternano ad ampie are di prato particolarmente soleggiate e suggestive.
Non passa inosservato il lunghissimo e lineare viale che per oltre 700 metri lo attraversa per intero, partendo dall’ingresso di Viale dei Mille fino a convergere, solo nel tratto finale, in direzione est per sfociare in via Terrachini. Di fatto però la viabilità del parco, sia interna
che perimetrale, permette passeggiate o pedalate per circa 5 chilometri complessivi ed in grado di offrire punti di vista sempre differenti. Da ogni punto di osservazione il paesaggio è sempre rigorosamente autoctono e tipicamente padano. D’altro canto il parco è stato pensato e strutturato per ampie aree omogenee che ripropongono le varie fasi evolutive della vegetazione nel nostro territorio proprio per rappresentare l’evoluzione dell’ambiente della nostra pianura in un periodo storico che va dalla preistoria ad oggi. Il parco della memoria è stato realizzato oltre 20 anni fa ed inaugurato ufficialmente nel maggio del 1998.
Progettato dall’architetto Riccardo Merlo di Bologna con funzioni urbanistiche, ambientali e didattiche, oggi si arricchisce di ulteriori strumenti, accattivanti ed innovativi, in grado di favorire e stimolare l’avvicinamento dei cittadini agli alberi che lo caratterizzano.

Dal 4 ottobre scorso grazie all’iniziativa Senti chi parla, è possibile approfondire la conoscenza nei confronti delle piante che vi dimorano, il tutto secondo formule e strumenti innovativi e tecnologicamente accattivanti.
Grazie all’adozione di un singolare progetto che il suo ideatore ha denominato Label plant diverse piante del parco urbano sono state contrassegnate con particolari etichette che riportano un QR code. Un codice, di uso sempre più comune e diffuso, che attraverso uno smartphone od un tablet è in grado di condurre immediatamente ad informazioni specifiche, dettagliate e particolarmente interessanti. Le targhette identificative, che oltre ai codici riportano anche il nome dell’albero, sono state poste su 110 piante di 45 specie differenti, individuando quelle posizionate lungo i percorsi più frequentati del parco e nelle zone più frequentate proprio per favorirne l’utilizzo.
A dire il vero i classici “quadratini puntinati” da inquadrare con la fotocamera del telefono o del tablet sono di due tipi: uno “parlante”, dedicato ai bambini, ed uno più complesso pensato per gli adulti ma anche per gli operatori del settore.
Il codice parlante rimanda ad una registrazione vocale con la quale l’albero si racconta in modo semplice e piacevole a chi lo vuole ascoltare: «Ciao, io sono l’Acero Campestre – dice per esempio la pianta – i miei fiori non sono molto belli ma i miei frutti quando cadono assomigliano a delle trottole. Le mie foglie assumono diversi colori in autunno a seconda della specie e nel mio caso sono gialle».

Senti chi parla al parco della memoria
Il QR code è una tecnologia ormai di uso comune e quotidiano ed è una sorta di codice a barre evoluto leggibile con uno smartphone od un tablet. Questo codice di risposta rapida, una volta inquadrato, rimanda automaticamente ad una pagina internet all’interno della quale possono essere inserite una miriade di informazioni. Nel caso specifico quelle sugli alberi

Il codice da leggere, dedicato ad approfondimenti più impegnativi, è invece molto più completo e descrittivo. Una vera e propria scheda tecnica della specie con tanto di nome scientifico, caratteristiche botaniche ed una dettagliata descrizione delle dimensioni della pianta e delle caratteristiche delle sue foglie, fiori e frutti.
Sono inoltre indicati gli ambienti ideali di coltivazione, le esigenze di cura e manutenzione, le malattie e le curiosità specifiche legate a quell’albero.
Lo strumento oggi disponibile nel parco più importante di Correggio ha tutte le carte in regola per potere essere un prezioso strumento di avvicinamento dei cittadini alla conoscenza ed alla cultura degli alberi che ci circondano.
Per quanto riguarda i bambini la giocosità dello strumento vocale potrà essere di grande stimolo alla memorizzazione di nozioni che seppur molto elementari sapranno favorire un nuovo approccio fra pianta e bambino. E questo non limitatamente al momento dell’ascolto, visto che il messaggio è sempre incentivante all’osservazione dell’albero nelle varie stagioni.
La curiosità dei bambino a sua volta non potrà che coinvolgere anche i genitori, che saranno chiamati a supportarli in questa loro attività di “ricerca” ma che a loro volta avranno l’occasione di trovarsi esattamente di fronte alla pianta.

LE ETICHETTE DI MATTIA ANGELI
L’idea di utilizzare un QR code per mettere a disposizione dei cittadini una ricca serie di informazioni sugli alberi è venuta per la prima volta al reggiolese Mattia Angeli, un agrotecnico di 22 anni che dal novembre dello scorso anno ha già introdotto questa innovazione nel parco Sartoretti di Reggiolo e nel parco Augusto di Novellara.
«Label plant non è solo un progetto – spiega Mattia – ma è anche il nome della mia azienda con cui sto cercando di crearmi un futuro. Al momento abbiamo completato queste prime tre realizzazioni e già stanno venendo avanti altri lavori interessanti a Luzzara, Formigine e con un’associazione di Rivalta. Ho attivato diversi contatti commerciali con vivaisti, parchi privati, fattorie didattiche, scuole e pubbliche amministrazioni. Perfino un grande vivaista spagnolo mi ha contattato».

È una tua idea esclusiva?
«Sì, l’idea è una mia esclusiva che ho sviluppato prendendo ispirazione da altri progetti simili applicati in ambiti differenti. Facendo una rapida indagine nel settore del verde al momento mi sembra di essere abbastanza unico, ma so che alcuni grandi parchi si stanno organizzando in proposito contattando le aziende informatiche».

Hai dei segreti particolari?
«La ricchezza di questa mia idea non sta tanto nel codice, che tutti possono costruire, ma nella complessità del catalogo a cui questo rimanda e che ho realizzato da solo e che mantengo costantemente aggiornato».

Di fatto tu hai costruito un catalogo tuo personale di ogni pianta. Compreso il catalogo audio versione bambini. Tu vendi questo catalogo con i relativi QR code ed etichette o picchetti?
«Il database non è in vendita. Quello che offriamo ai nostri clienti è l’etichetta già pronta che rimanda alle schede tecniche presenti in piattaforma. In genere gli enti gestori dei parchi hanno già una mappatura del verde, in caso contrario possiamo dare una mano in proposito. L’installazione può essere eseguita dall’ente gestore, come nel caso di Correggio, oppure direttamente da noi come è accaduto a Novellara».

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