Ci sono momenti dell’anno che hanno significati particolari, si abbinano a gesti, abitudini, che da sempre viviamo e scandiscono il nostro tempo. Il mese di settembre è quello del ritorno a scuola. Da un giorno all’altro, le strade si affollano alle otto di mattina, ragazzi assonnati con zaini enormi vengono avvistati per le vie del centro, i corridoi e le aule si riempiono di voci, urla, racconti, segreti e storie.
La scuola è questo, un intreccio di esperienze insostituibili che gettano le basi per la vita di bambini e ragazzi. Oggi, questo momento ha ancora più valore degli scorsi anni: negli ultimi mesi gli istituti hanno dovuto chiudere i loro spazi, la didattica si è servita di computer e tablet, le relazioni tra gli studenti e quelle con i professori hanno affrontato grandi fragilità. Questo settembre, tornare a scuola avrà un grande valore simbolico.
Per capire cosa succederà a Correggio, abbiamo chiesto al sindaco, Ilenia Malavasi, cosa sia stato fatto in questi ultimi mesi e quali ingranaggi siano stati mossi per ridare vita alla scuola. «Il lavoro che abbiamo portato avanti è stato mirato a far tornare a scuola i ragazzi» ha spiegato, «perché la scuola è fatta di presenza, confronto, relazione educativa, sia rispetto al gruppo classe, sia nel rapporto con il corpo docente. Abbiamo lavorato a questo per tre mesi, facendo tantissimi incontri e sopralluoghi per garantire che le scuole potessero ripartire con serenità e mantenendo tutte le condizioni di sicurezza».
Le scuole dell’obbligo statali a Correggio sono suddivise in due istituti comprensivi, cui va aggiunto il Convitto (che vi raccontiamo dettagliatamente a pag.8). In tutto, comprendono circa 2600 studenti suddivisi nelle diverse fasce d’età e istituti. La priorità è stata quindi assicurarsi subito che gli spazi fossero adeguati al numero degli studenti. Come spiega la Malavasi: «Abbiamo subito iniziato a confrontarci con i dirigenti scolastici per capire se le scuole avessero tutti gli spazi per garantire il rientro a scuola.
Abbiamo analizzato aula per aula la dimensione delle classi confrontandola con i numeri degli studenti. Alla fine abbiamo deciso di intervenire in due scuole, la primaria Antonio Allegri e la secondaria Andreoli, con operazioni di edilizia leggera che permetteranno di avere spazi di dimensioni più grandi per le classi che non avevano delle soluzioni già pronte. Abbiamo ricevuto dal ministero 90mila euro, risorse che si sono aggiunte a quelle che già avevamo. Sono poi proseguite anche le altre attività di manutenzione ordinaria che vengono fatte nel periodo estivo».
L’intenzione dell’amministrazione è quindi stata chiara fin da subito: far tornare i ragazzi sui banchi a settembre in sicurezza. Come spiegato dal sindaco, era stata valutata l’idea di creare spazi per la didattica anche in altri luoghi, come Palazzo dei Principi, ma fortunatamente non ce n’è stato bisogno.
Adesso, l’attenzione si sposterà sulle innovazioni didattiche e le nuove abitudini, che i singoli istituti metteranno in campo nei prossimi mesi per adeguare le loro attività alle nuove norme, sempre salvaguardando il tessuto di relazioni sociali che animano la vita della scuola e la rendono insostituibile nel percorso di crescita di bambini e ragazzi.