«Vorrei invecchiare con la fotografia» dice Tiziano Ghidorsi a proposito del suo personale rapporto con questa arte che è un vero e proprio linguaggio, attraverso cui raccontare emozioni, storie di vita, momenti di passaggio.
Tiziano, che ha la passione dello scatto da sempre, è riuscito a individuare il campo in cui meglio coniugare un interesse personale con l’espressione artistica: nel teatro.
Dal 2009 fa fotografia di scena e, finalmente, quest’anno, è arrivato il riconoscimento a tanta dedizione con la scelta di trenta sue fotografie da parte della New York Public Library for the Performing Arts del Lincoln Centre a New York.
«È stato Vasco Ascolini, fotografo e mio maestro -racconta Tiziano- due anni fa, a sostenere che ormai avessi raggiunto una tale qualità tecnica da poter inviare materiale al Lincoln centre.
Ci ho messo quasi un anno a scegliere le fotografie.
Ho individuato quelle che potevano andare, le ho stampate, corredate di una descrizione e quest’anno a gennaio le ho spedite a New York, accompagnate da una lettera di presentazione di Ascolini.
Tempo qualche settimana e sono stato contattato dalla commissione che le ha valutate, che mi diceva che sarebbero state inserite nel loro archivio di fotografia di spettacolo e saranno a disposizione di tutti coloro che vorranno fare ricerca in tale campo».
Al momento le fotografie di Tiziano Ghidorsi sono consultabili -da parte di chi fosse, per qualsiasi motivo, a New York- in formato cartaceo ma, tra qualche mese saranno disponibili anche sul web.
L’incontro tra Ghidorsi e il teatro è stato quasi casuale: sei anni fa, una coppia di amici, sapendo di questa sua passione, lo ha contattato chiedendogli di documentare fotograficamente la messa in scena di un testo teatrale da loro scritto.
Da lì ha proseguito con un’amichevole collaborazione con il teatro Asioli dove ha ripreso prosa, danza e concerti.
«Ciò che, per me ha maggiore importanza nell’affrontare fotografia di scena, -spiega- è la preparazione prima degli spettacoli.
Se si tratta di prosa, ad esempio, leggo la trama, le recensioni di quanto andrò a fotografare per sapere lo sviluppo, le scene maggiormente emozionanti e quelle più statiche dell’opera rappresentata. Naturalmente sono importanti anche l’attrezzatura che si utilizza e la professionalità che si mette in campo perché si deve riuscire a fotografare senza disturbare né il pubblico né chi è sul palco».
La preparazione è importante ma ci sono altri elementi che possono aiutare il fotografo: «L’esperienza, lo studio delle opere d’arte -continua- ma, soprattutto, lo scambio con gli altri fotografi, sia nel senso di condividere con loro le conoscenze acquisite sia di ricevere, prendendo da loro qualcosa per migliorare la propria tecnica».
Oggi, il personale archivio di Tiziano è composto da trecento fotografie di spettacolo, realizzate per la maggior parte in bianco e nero durante le varie stagioni del teatro Asioli ma non solo lì.
«Personalmente preferisco le fotografie in bianco e nero – dice – perché mi piacciono molto i contrasti di luce netti, quasi caravaggeschi.
Cerco di rendere con la fotografia l’emozione che si prova vedendo attori, musicisti o danzatori in uno spettacolo.
La luce pelata sui corpi, in stampa, ne restituisce la tensione durante l’azione scenica».
Ritrarre le persone è il soggetto che Tiziano preferisce per i suoi scatti: «Fotografare monumenti o paesaggi o, ancora, opere architettoniche, non mi crea il medesimo coinvolgimento emotivo.
Su un ritratto riesco a lavorare molto meglio».
Ancora inebriato dal successo avuto con la New York public Library, Tiziano Ghidorsi sta lavorando per promuovere il proprio lavoro anche in altri contesti, pur continuando il proprio lavoro di ricerca fotografica.
La New York Public Library for the Performing Arts
È una delle più estese raccolte materiale di archivio riguardante l’arte e lo spettacolo con più di 50.000 volumi tematici.
Ma la Library è conosciuta soprattutto per la collezione di materiale non-bibliotecario come: registrazioni storiche, videoregistrazioni, manoscritti autentici, corrispondenza, spartiti, appunti di spettacoli, ritagli di giornale, poster e fotografie.
Si trova all’interno del Lincoln Center for the Performing Arts, un centro per le arti dello spettacolo, in cui hanno sede alcune tra le più famose istituzioni mondiali nel campo della musica, della danza e del teatro. www.nypl.org