Rojava, una regione dove la rivoluzione è possibile

A Casa Spartaco, operazione solidarietà con il popolo curdo

Lo scorso 6 febbraio, alla Casa del Popolo di Correggio, in via Budrio 24, c’era una bella folla di persone. 

Si è tenuta la prima iniziativa di un percorso a più tappe che vuole essere una vera e propria campagna di sensibilizzazione e solidarietà nei confronti della popolazione del Rojava; una regione autonoma, a maggioranza curda, situata tra il sud-est turco e il nord siriano. 

È un piccolo fazzoletto di terra, in quel medio oriente minato da guerre e violenze, che da una parte è teatro di un eroico fenomeno di resistenza partigiana ingaggiata dal popolo curdo, capace di respingere le invasioni dei gruppi armati islamisti, ISIS in prima fila, dall’altra di una sperimentazione politica che vuole essere una via d’uscita alla barbarie neoliberista ed allo strapotere dei padroni del mondo. 

Declinando una radicale visione della democrazia, facendo dell’economia un vettore di bene comune e non di profitto privato e restituendo vigore alla questione dei diritti civili e sociali, in primis al ruolo della donna, il popolo curdo ha riportato alla luce, con dignità e coraggio, l’annosa questione, mai tramontata, dell’autodeterminazione dei popoli. 

La correggese Ilaria Tagliavini, studentessa di lingue e culture dell’Asia e dell’Africa, ha accompagnato la platea in una passeggiata di carattere storico che, dall’accordo Sykes-Picot alle primavere arabe, ha inquadrato le vicissitudini del popolo curdo in riferimento alle quattro aree nazionali (Turchia, Siria, Iran e Iraq) nelle quali la “diaspora” curda ha avuto luogo. 

L’eccellente introduzione ha permesso a Murat Cinar, giornalista indipendente di origine turca e residente a Torino, collaboratore di diverse testate giornalistiche, tra le quali Il Manifesto, di addentrarsi nelle vicende della resistenza partigiana.  Fondamentale è stato capire come la storia del PKK turco (partito curdo dei lavoratori) sia stata il trampolino di lancio per gli eventi odierni nella regione del Rojava. Un partito nato nel 1978 su posizioni marxista-leniniste “classiche”, con alla guida il carismatico Abdullah Ocalan, approdato poi nel corso degli anni ad una visione libertaria del socialismo, influenzata dalle idee del filosofo ed attivista anarchico americano Murray Bookchin.
Il PKK, è stato in grado di formare intere generazioni di curdi con le idee di un mondo più giusto e più equo, nel quale democrazia diretta, economia cooperativa e solidale, pace e tolleranza possano intrecciarsi in un vivere quotidiano dove a nessun individuo venga negato il diritto all’esistenza.
Idee tenaci che, con valigie di cartone e scarpe bucate hanno valicato il confine turco e sono giunte in Siria, accendendo lo stesso amore per un altro mondo possibile e necessario tra i curdi di quelle terre. Con l’allentarsi dell’oppressione siriana di Re Assad, erosa dalla sanguinaria guerra civile, il PYD curdo-siriano (partito d’unità democratica) gemello del già menzionato PKK curdo-turco, ha lavorato per conquistare zone di autonomia nella regione e dare il via a quel laboratorio di sperimentazione politica che conosciamo come “confederalismo democratico”.
L’avanzata minacciosa delle bandiere nere del Califfato Islamico, ha accelerato la formazione da parte del PYD di una vera e propria Unità di Difesa Del Popolo, composta sia da uomini che da donne, capace di condurre una efficace guerra di resistenza.
Si tratta di una milizia popolare in armi, come ne abbiamo conosciute tante nella storia del movimento operaio, dagli Arditi Del Popolo alle Brigate Partigiane, che attraverso una ferrea autodisciplina in grado di riconoscere al suo interno capacità, ruoli e autorevolezza, avanza compatta verso un sole più caldo che ha a che fare col futuro dell’umanità. 

Il 6 febbraio, il fuoco del Forno Comune di Casa Spartaco ha illuminato la serata, cuocendo pizze che non solo hanno sfamato i presenti, ma che hanno dato il via alla campagna di solidarietà, raccogliendo proventi che verranno recapitati in loco, attraverso il contatto diretto con la onlus “Mezza Luna Rossa Kurdistan”.

Rete Spartaco invita tutti alle prossime iniziative: sabato 5 marzo alle 17, presso la sala pubblica di Palazzo Principi in Corso Cavour. Con Angela Bellei di UIKI (Ufficio Informazioni Kurdistan Italia), racconteremo quel meraviglioso laboratorio di idee praticato nel Rojava… antica ricetta i cui ingredienti sono democrazia, libertà e uguaglianza. 

Lunedì 4 aprile alle 21, presso il Cine+ proietteremo il documentario “Puzzlestan”, con l’intervento dell’autore Ivan “Grozny Compasso.

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