Rive tempestose, quale approdo per un futuro sostenibile? Conversazione con Prodi e Caracciolo

MERCOLEDÌ 27 APRILE 2016 ORE 20,45 TEATRO ASIOLI CORREGGIO

Europa, Vicino Oriente, Nord Africa: tormentate sponde di un Mediterraneo in cerca di stabilità. QUALE APPRODO PER UN FUTURO SOSTENIBILE?

Il Mediterraneo, l’antico mare nostrum, non è solo un mare. Fernand Braudel, lo storico francese, lo ha definito un grande “continente liquido”, pensando a tutto il mondo che si stende ben oltre le sue rive e comprende quelle vaste terre che vi interagiscono.
Uno spazio navigato, culla e specchio di civiltà millenarie, solcato da mercanti e da re, profughi e coloni, schiavi e avventurieri, persone di ogni genere. Oggi il Mediterraneo è solcato da mille problemi. Un mare di eventi e dilemmi epocali pare condannarlo ad un interminabile affanno.
Le sue rive sono tempestose.
Sta implodendo quella d’Europa.
Stanno esplodendo quelle d’Africa e d’Asia.
Che fare? Quale approdo cercare per dare al continente mediterraneo un futuro di pace e stabilità?

Lucio Caracciolo, giornalista, saggista e docente universitario, dirige la rivista italiana di geopolitica Limes che ha fondato nel 1993 e la Eurasian Review of Geopolitics Heartland nata nel 2000. È considerato uno dei massimi esperti italiani di geopolitica.
È membro del comitato scientifico della Fondazione Italia-USA. È nato a Roma, dove vive.

Romano Prodi, economista e docente universitario in Italia e all’estero, è stato Presidente della Commissione europea e Presidente del Consiglio nel nostro Paese. Dal 2008 presiede il Gruppo di lavoro ONU-Unione Africana sulle missioni di peacekeeping in Africa. Ha creato la Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, che presiede.
Nel 2012 è stato nominato Inviato Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Sahel. È nato a Scandiano (imperdonabile per i correggesi!) e vive a Bologna.

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