Accadde nel 1804. Sull’onda di nuovi ordinamenti amministrativi voluti da Napoleone, l’odierna Frazione di Prato diventò Comune, di terza classe (come prevedeva il decreto napoleonico, poiché aveva meno di 3000 abitanti), ma comune. Con tanto di Sindaco, affiancato da due Anziani e un Segretario e con residenza municipale nella Canonica. La sua autonomia resse sino al 1810 quando fu assorbito dal Comune di Correggio. Lo si legge in “Villa Prato. Duemila anni di Storia” di Rodolfo Pellini, un poderoso volume nelle librerie dal poche settimane, l’ultimo della ricca serie di pubblicazioni che il Circolo Culturale Lombardo Radice ha dedicato alla storia correggese, in particolare a quella delle Frazioni. Rodolfo Pellini è un ex insegnante di materie letterarie, appassionato di studi storici e innamorato della sua Prato, dov’è nato; il padre Mario era casaro nella storica Latteria Sociale Centro. Il racconto della breve esperienza municipale di Prato occupa ovviamente poche delle 318 pagine di cui è composto il libro, ricchissimo di illustrazioni, suddiviso in sei capitoli che ripercorrono passo passo le vicende del territorio della frazione, dalla Preistoria, attraverso l’Età Antica, il Medioevo, l’Età Moderna, l’Età Contemporanea sino agli anni sessanta del secondo dopoguerra. Frutto di anni di studi e ricerche, il volume è dedicato al fratello dell’autore, Luciano Pellini, prematuramente scomparso nel 2009, che con la sua curiosità e perspicacia contribuì al ritrovamento del basamento della torre di avvistamento dell’antico castello alto-medioevale, situato accanto all’attuale Chiesa Parrocchiale. Sfogliando le pagine si scopre come in effetti Prato sia stato sempre luogo di non poca rilevanza: piccolo insediamento rurale sorto in età preistorica su un paleoargine del Tresinaro Antico, fu abitato da genti di origini liguri e celtiche. Con la colonizzazione romana divenne molto probabilmente capoluogo di un pagus, una circoscrizione amministrativa dello Stato Romano. Il primo documento scritto in cui compare il nome della località risale al 980 d.C.: in quell’anno l’Imperatore Ottone II° di Sassonia, in un suo diploma, cita testualmente una Plebem de Prato cum Castello. Sulla storia più recente di Prato, il lavoro di Pellini si sofferma con abbondanza di documentazione, anche fotografica. Di grande interesse le parti relative all’inizio del ventesimo secolo, con la diffusione della dottrina socialista e della cooperazione: l’autore inoltre non dimentica di citare eventi di notevole impatto socioeconomico, come l’allacciamento della linea elettrica nel 1907. Tante le immagini dei personaggi che col lavoro, il sacrificio e l’amore per la propria terra hanno costruito la storia di un nucleo sociale che mantiene ancora oggi una marcata identità.

- Luglio 2018
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Quando Prato era un comune
La storia millenaria della frazione correggese nel volume di Rodolfo Pellini
- Luglio 2018
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