La situazione che l’Amministrazione Comunale si trova a gestire in merito alle sentenze En.Cor non è certamente una sorpresa.
Tuttavia il momento è cruciale e dalle scelte di questi mesi dipenderà molto: le sorti del Comune e anche il lavoro dell’Amministrazione Comunale.
Qualunque amministrazione fosse stata eletta due anni fa si sarebbe trovata a fare i conti con questa situazione delicata. Il motto per molti è stato “chiarezza” e“che i colpevoli paghino”.
Ma quali sono le scelte che concretizzano una richiesta di chiarezze e giustizia invocata e promessa da più parti?
Proviamo a chiarirlo con alcune domande al sindaco Ilenia Malavasi.
In merito alle sentenze del tribunale che impongono al comune di Correggio il risarcimento alle banche San Felice e Banco Popolare dei debiti di En.Cor, quali sono le prospettive più concrete alle quali andrà incontro il Comune?
«Le sentenze di giugno chiamano il Comune a pagare complessivamente 14.888.516,60 €.
Come già previsto nel bilancio di previsione approvato dal Consiglio Comunale ad aprile 2016, il Comune dispone di risorse patrimoniali grazie ad alienazioni finanziarie e immobiliari, che unite all’utilizzo dell’avanzo e ad una operazione di razionalizzazione sul bilancio comunale, permetterà di dare la copertura necessaria alle somme richieste.
In questo modo garantiremo il necessario equilibrio di bilancio, senza intaccare i servizi e salvaguardando tutti i posti di lavoro.
Contestualmente procederemo ad avviare ogni azione utile al fine di fare piena luce ed individuare eventuali responsabilità amministrative, tecniche e gestionali che hanno causato il fallimento dell’esperienza di En.Cor., agendo nei confronti di chi ha avuto concrete responsabilità nell’esito negativo di questa esperienza».
È realistica l’ipotesi del predissesto?
Cosa significa e cosa comporterebbe per i cittadini?
«Non è un’ipotesi in campo. Come spiegato prima, stiamo lavorando su altri fronti».
Come vedi il futuro di Correggio nel futuro prossimo? E da qui a 10 anni?
«Oggi vedo una città matura e responsabile, che comprende la delicatezza del momento e ci sostiene con un affetto silenzioso, ma percepibile. Nel futuro non vedo scenari nè catastrofici, nè apocalittici, come qualcuno paventa. Leggo alcuni commenti fuori luogo, che prospettano una città morta e buia, dove non ci saranno i soldi per pagare la luce pubblica, nè i soldi per tagliare l’erba. Correggio è e sarà una città che continuerà ad avere servizi di qualità, una buona offerta culturale, ottimi servizi educativi, un paese che continuerà a prendersi cura delle persone e degli spazi in cui viviamo. È legittimo e doveroso cercare di capire cosa e perchè sia successo, ma credo sia altrettanto giusto guardare avanti».
Cos’è il Pre-dissesto
Se gli organi del Comune ritengono che gli impegni economici eccezionali possano essere assorbiti dalla gestione ordinaria del Bilancio, possono fare un programma in autonomia sentito il collegio dei sindaci revisori.
Al contrario, se gli impegni straordinari prefigurano un deficit costante nella gestione dell’ente, il Consiglio Comunale può dichiarare lo stato di pre-dissesto, in cui le iniziative per il risanamento del bilancio restano in capo all’attuale Amministrazione, che deve però ottenere dalla Corte dei Conti l’approvazione di un piano pluriennale di rientro (massimo 10 anni).
La Corte ne controllerà rigorosamente l’attuazione da cui l’amministrazione non potrà derogare.
Con l’avviamento del piano vengono sospese le azioni esecutive e i pignoramenti da parte dei creditori.