Anche per l’anno sportivo 2016/2017, il Correggio Volley ha presentato la propria attività alle Istituzioni Pubbliche della città. La società è presente in ben 10 campionati al via nelle varie categorie giovanili e nella massima serie della D femminile, il tutto sotto l’attenta direzione del direttore tecnico Lorenzo Cavallini: «Vogliamo creare qualcosa di nuovo nel mondo del Volley locale con l’obiettivo di far crescere il movimento pallavolistico Correggese, sia dal punto di vista numerico e strutturale, sia dal punto di vista formativo, nel rispetto dei valori educativi e sociali».
Alla presenza del Sindaco Ilenia Malavasi e dell’Assessore allo sport Elena Veneri, l’evento ha avuto come madrina Manuela “Manu” Leggeri, ex giocatrice professionista nonché capitano indimenticabile della Nazionale Italiana di Pallavolo Femminile con ben 326 presenze (3 scudetti, 3 coppe Italia, 2 Supercoppe italiane, 1 Champions League, 3 coppa CEV) che ci ha rilasciato una breve intervista.
Manuela, quali sono le ragioni che ti hanno convinta a sostenere e promuovere l’attività di Correggio Volley?
«Prima di tutto, la passione che questo ambiente e queste persone nutrono per il volley. Qui ho visto la voglia di far crescere giovani leve non solo dal punto di vista sportivo ma anche e soprattutto sotto il profilo umano e sociale. Secondo il mio parere, questo gruppo ha ideato e sta portando avanti un gran bel progetto che va dalle più piccine (mini volley) fino alla serie D, coinvolgendo quasi 150 atlete ed atleti del territorio. I dirigenti e lo staff tecnico della società sono quotidianamente a contatto con ragazze e ragazzi in fasce di età particolarmente delicate per la crescita e lo sviluppo dell’individuo. Penso sia stata un’ottima idea inserire un “punto di ascolto” gratuito, presidiato da uno psicologo, al quale tutti i giovani atleti della società, ma anche i loro genitori, potranno rivolgersi senza alcun vincolo ed in totale libertà».
Quale è stato il contatto che ti ha portato nella città natale di Antonio Allegri?
«La collaborazione è nata grazie alla presenza nel Correggio Volley di Lorenzo Cavallini, amico di vecchia data, ex professionista di grande valore sportivo ma anche umano, il quale ha saputo subito trasmettermi la voglia, la passione e l’impegno che la società sta investendo in questo progetto».
Nel quotidiano di cosa ti stai occupando?
«Quest’anno ho deciso di smettere con il volley giocato perché credo che per ogni cosa ci sia un inizio ed una fine. Terminata la carriera di giocatrice, ho scelto di trasferirmi a Volta Mantovana e qui sto collaborando con la società locale (Pallavolo Volta) cimentandomi nel nuovo ruolo di allenatore. Attualmente seguo il settore giovanile (Under 16 ed under 18)».
Pensi quindi di rimanere nell’ambiente della pallavolo…
«Non so ancora se il volley farà parte della mia vita anche in futuro. A prescindere dai risultati raggiunti, la pallavolo mi ha dato davvero tantissimo, soprattutto sotto il profilo umano e di crescita personale. Ho avuto la possibilità di conoscere molte persone e tanti di loro sono diventati amiche ed amici inseparabili. Mi ha permesso di conoscere diverse culture ed ho avuto la fortuna di vivere emozioni ed esperienze che non avrei mai immaginato, prima fra tutte la partecipazione alle Olimpiadi. Io mi reputo molto fortuna perché non solo ho realizzato il mio sogno, ma sono andata oltre il sogno stesso. Lo scrittore Sergio Bambarén diceva: “Non permettere alle tue paure di ostacolare i tuoi sogni”. Questo perché, sia nello sport sia nella vita, momenti duri in cui si ha paura del nuovo ce ne saranno sempre… ma sta a te decidere di affrontare queste piccole sfide e di perseguire il tuo sogno! Mai arrendersi!»