Per il Correggio Hockey è durata solamente una stagione la permanenza nel “purgatorio” della Serie A2.
I numeri parlano chiaro: migliore attacco con 124 centri, e con il capocannoniere Davide Gavioli arrivato a 52 goal; migliore difesa con 35 reti subite.
Questa promozione comunque è da attribuire al gioco di squadra (giocatori-dirigenti-tifosi) che insieme hanno fatto la differenza.
Ho incontrato l’allenatore (confermatissimo anche per la prossima stagione) Massimo Barbieri ed abbiamo scambiato qualche impressione su quello che è stato e su quello che sarà.
L’obiettivo d’inizio stagione era di tornare nella massima serie ed è stato raggiunto passando dalla porta principale (promozione diretta senza la roulette dei play off) ma in A1, velocità e tecnica sono di uno spessore molto alto: che difficoltà pensa d’incontrare?
«All’inizio del campionato pensavamo di giocarci la promozione ai play off, ma visto l’opportunità che ci è capitata tra le mani, abbiamo deciso di sacrificare la Coppa Italia, per puntare al bersaglio grosso, e questa decisione ci ha premiato».
Cosa intende con “sacrificare la Coppa Italia”?
«Durante la settimana che portava alla final four abbiamo “caricato” sugli allenamenti: nella partita con il Sandrigo eravamo imballati sulle gambe e non siamo stati in grado di esprimerci al meglio. Questa momentanea impasse fisica ci ha permesso però di essere più freschi e brillanti nelle ultime gare di campionato, facendo in modo di staccare “il biglietto” più ambito».
Torniamo alle difficoltà che incontrerete nella massima serie
«Sulla velocità credo che non ci saranno grossi problemi, in quanto essendo una squadra molto giovane farà presto ad adeguarsi al nuovo ritmo.
Il problema maggiore sarà sul lato fisico, dove andremo ad incrociare la stecca con degli atleti professionisti, ma considerato che molti dei nostri giocatori diventeranno maggiorenni, potremmo lavorare anche sul fisico, cosa che non abbiamo fatto quest’anno, sperando nel contempo di avere anche meno infortuni».
Squadra molto giovane, quindi poca esperienza (solo il capitano Bonucchi ha giocato in A1)
«L’idea è quella di affiancare all’attuale rosa un paio di giocatori di esperienza, ma non necessariamente “anziani”, che possano trasmettere ai ragazzi i segreti della nuova categoria. Il nostro obiettivo sarà quello di raggiungere al più presto possibile la salvezza».
Con il senno del poi, giusta la “migrazione” da Modena a Correggio
«Scelta azzeccata in pieno per due motivi: l’organizzazione societaria, dove ogni addetto ha un ruolo ben preciso, e per il palazzetto».
Un’ultima cosa… chi è Massimo Barbieri?
«Una persona che vive di hockey. Per me lo sport deve essere affrontato da vero professionista.
Faccio un esempio: impiego dalle tre alle quattro ore per preparare un allenamento e/o per risolvere un problema legato al gioco, vagliando diverse soluzioni da proporre ai giocatori.
Quando arrivo in pista ho tutto chiaro su cosa fare e per non scordarmi nulla scrivo tutto quello che ho pensato.
Per non farmi mancare niente, curo anche la preparazione atletica».
Un preparatore atletico potrebbe essere un regalo per l’A1?
«Non sono una persona insistente».
Intanto l’under 20 ha conquistato le fasi finali di categoria che decreteranno il campione d’Italia.
Tutti a Follonica dal 2 al 5 giugno!