Il CONAD, prima insegna della GDO italiana
Agli inizi di luglio il Conad (Consorzio Nazionale Dettaglianti) ha presentato a Milano i risultati del bilancio 2020 e il piano di sviluppo per il triennio 2021/2023. Il fatturato del gruppo è arrivato a 15,95 miliardi di euro raggiungendo una quota di mercato del 15,01% e consolidando così il ruolo di leadership, come prima insegna della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) italiana. Un patrimonio netto di 2,9 miliardi di euro, dopo un utile di esercizio di circa 200 milioni del 2020, consentirà di perseguire un piano di investimenti di 1,8 miliardi di euro destinati a nuove aperture, all’ammodernamento dei punti vendita, alla digitalizzazione delle attività aziendali e al sostegno della strategia multicanale. A Correggio il Conad è presente dal 1980, prima con il punto vendita di Via Tondelli all’Espansione Sud e poi con il supermercato di Via Don Minzoni. Conad rappresenta un importante punto di riferimento per i consumatori correggesi.
Sono nell’ufficio del supermercato Conad di Via Don Minzoni con Andrea Paolini, legale rappresentante della società Conad Correggio. Andrea, che porta molto bene i suoi quarantacinque, viene da Albinea; ex giocatore di calcio, è in Conad dal ’95 e dal 2000 è socio di Conad Correggio.
Andrea, anche Correggio sarà interessata dal piano di investimenti lanciato dal Conad Nazionale?
«A Correggio gli investimenti erano previsti da tempo e sono già in corso di realizzazione. Il più rilevante riguarda la realizzazione del nuovo “Superstore” nella zona nota come “ex Chimin”, raggiungibile direttamente dalla tangenziale. Poi c’è stata la ristrutturazione del Conad di via Tondelli, diventato un “Conad city”. Il piano strategico di Conad prevede diverse tipologie di punti vendita a seconda della dimensione: il “Margherita” con circa tre addetti, classico alimentari di vicinato; il “Conad City”, negozio di quartiere (come quello di via Tondelli); il supermercato Conad, (come questo di Via Don Minzoni); il “Superstore” che ha anche prodotti non alimentari, inserito in un centro commerciale con altri negozi, e, infine, lo “Spazio”, l’ipermercato. Sempre a marchio Conad vi sono poi i “PetStore”, negozi di prodotti per animali, il canale delle parafarmacie e quello dei negozi di ottica».
Come sarà il nuovo Superstore di Correggio e in che tempi sarà realizzato?
«Il centro commerciale avrà una superficie complessiva di 18.000 mq. Comprenderà il Superstore Conad di 2.500 mq di superficie di vendita, un parcheggio coperto e sette/otto attività commerciali in gran parte orientate ai servizi alla persona. Vi troverà spazio la nuova sede della Farmacia Comunale, un nuovo Mc Donald’s, un centro veterinario, una lavanderia, un centro estetico ed altre attività in corso di definizione. Rispetto all’attuale supermercato, il Superstore avrà una gamma più ampia di prodotti. L’extralimentare sarà incrementato con prodotti legati alla stagionalità: per esempio biciclette, fiori. Anche la tecnologia avrà maggiori applicazioni: vi saranno più casse automatiche e “torrette di pagamento”, cioè casse dove sarà possibile pagare in contanti senza che la cassiera tocchi il denaro. Quanto ai tempi, disponiamo di tutte le autorizzazioni necessarie, il cantiere è già partito con la bonifica del suolo e, nell’arco di circa venti mesi, potrà avvenire l’apertura».
Nonostante questo nuovo punto vendita avete deciso di mantenere anche il Conad di via Tondelli. Non andrà in difficoltà sul piano delle vendite?
«Questo negozio è nato dalla fusione di negozi di macellai, fruttivendoli e salumieri che accolsero l’evoluzione dei tempi come un’opportunità. È un punto di riferimento per i consumatori del quartiere per la facile accessibilità, per la velocità con cui si può fare la spesa e la presenza di tutto l’indispensabile. È stato ristrutturato perché ha costi di personale troppo elevati in rapporto al fatturato, eliminando i banchi assistiti, sostituiti da prodotti confezionati a marchio Conad. Ha poi anche le casse automatiche e a torretta. Abbiamo verificato che a parte un iniziale disorientamento, in breve tempo il cliente preferisce questo metodo di pagamento. Sorprenderà, ma i maggiori utilizzatori di casse automatiche sono gli anziani».
Investimenti così importanti, anche sul piano immobiliare, richiedono tempi di rientro a lunga scadenza. Non ritenete che la concorrenza dell’e-commerce, che ha avuto in pochi anni sviluppi fortissimi, possa erodervi quote di mercato?
«La spesa on-line sta diventando una realtà anche in Italia. Conad ha avviato la realizzazione di una piattaforma digitale per la gestione dell’e-commerce, per offrire ad ogni socio, attraverso il proprio sito internet, la possibilità di utilizzare questo canale di vendita aprendosi così ad un bacino di utenti sempre più ampio. Il cliente potrà navigare tra gli scaffali come se passasse nelle corsie del supermercato, scegliere i prodotti, metterli nel carrello e poi decidere se passare a ritirare la spesa o chiedere la spedizione a domicilio. Fare la spesa via web sarà veramente semplice, anche se crediamo che per il prossimo futuro il settore sarà ancora dominato dagli acquisti in presenza. Relativamente all’investimento immobiliare, attualmente esso viene sostenuto dal Conad Coop e il socio, in regime di affitto d’azienda, paga un canone di locazione. Ora si sta valutando, in campo nazionale, la possibilità per il socio di diventare proprietario degli immobili attraverso opportune formule finanziarie».
Attualmente come si diventa socio del Conad?
«La storia di Conad è piuttosto articolata: ora il socio di Conad è una società di capitali, tipicamente una S.r.l., associata in forma cooperativa ad una struttura di secondo grado che si occupa prevalentemente di acquisti e di logistica, come il nostro Conad Centro Nord soc. coop., che a sua volta fa capo al Consorzio nazionale Conad. Il quale raggruppa cinque cooperative territoriali che complessivamente associano oltre 2.300 dettaglianti. È un sistema originale che fa perno sulla figura del commerciante cooperatore. Il percorso tipico per entrare è questo: un lavoratore viene assunto da un punto vendita e dopo un periodo adeguato di formazione, valutata la professionalità e il percorso lavorativo, può cogliere l’opportunità di acquistare una quota di una S.r.l.».
La pandemia che effetti ha avuto sul vostro settore?
«I punti vendita più penalizzati sono stati gli ipermercati, a causa della loro minore accessibilità, essendo generalmente distanti dalle abitazioni. Poi richiedono tempi lunghi per fare la spesa e vedono più affollamento. Le altre strutture non hanno subito cali di vendite; anzi i Conad City hanno anche visto aumenti sensibili. L’ e-commerce per gli alimentari è aumentato ma è ancora a livelli piuttosto bassi. Purtroppo è aumentata la piaga dei piccoli furti che ormai ammontano a circa l’uno per cento del fatturato e riguardano le fasce più deboli della popolazione».
Il nuovo Superstore a Correggio porterà ad un aumento dell’occupazione?
«Ora gli addetti in Conad sono 50 di cui 45 assunti a tempo indeterminato. Con la nuova apertura prevediamo un aumento di circa il 20% dell’occupazione. Anche la professionalità degli addetti sta cambiando: sono sempre più richieste competenze in campo informatico e tecnico; molti compiti ripetitivi sono progressivamente eliminati. I punti di forza di Conad sono: il legame con il territorio, l’ascolto del cliente e la qualità dei prodotti. Anche ai lavoratori sarà richiesto sempre più di contribuire a rafforzare questa visione del nostro modo distintivo di fare impresa».