Non tutti i cervelli sono in fuga

Da Correggio al vertice del Santa Maria Nuova

È in un quieto e soleggiato sabato mattina, primo giorno di primavera, che incontro la dottoressa Antonella Messori, correggese, che dal 1° marzo di quest’anno è stata nominata Direttrice Generale dell’Azienda Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

(Accenno qualche numero, giusto per rendere l’idea: l’Arcispedale è una struttura sanitaria pubblica che eroga servizi sull’intera Provincia a 600.000 assistiti, assicurando 900 posti letto e impiegando 3.000 persone).

Non è mia consuetudine far anticipare il nome della persona dal titolo dottore di qua, dottore di là ma, nel caso della personalità della quale si sta parlando, mi par doveroso.

Anzitutto è dottore nel comune significato della parola, come lo direbbero anche i nostri nonni ecco, poi, leggendo il suo percorso di studi, faccio un passo indietro e mi tolgo il cappello.

Questa volta ritengo meriti un’eccezione!
La delicatezza e freschezza con cui mi accoglie mi danno la sensazione di completare la bellezza dell’atmosfera mite e dolce che si può respirare nelle giornate marzoline.
Ascoltandola mi rendo conto della sua immensa competenza, della sua dettagliata e complessiva conoscenza del servizio sanitario.

Mi spiega il percorso di integrazione tra i servizi sanitari del Santa Maria Nuova, del territorio e degli altri cinque ospedali della provincia (Correggio, Guastalla, Montecchio, Scandiano e Castelnovo ne’ Monti) adoperando la metafora delle maglie di una rete (i servizi erogati, le competenze in campo), che collegano tra loro i nodi (le strutture).

La realizzazione della rete integrata di servizi coniuga l’esigenza di accessibilità alle strutture sanitarie con la qualità e la sicurezza, garantendo equità di trattamento dovuta all’uniformità delle culture e dei comportamenti professionali.

In questo modo, un paziente che abbisogna di un intervento, vi si può sottoporre nella struttura più vicina, tra gli ospedali della provincia, ricevendo le eguali cure che riceve il paziente dell’ospedale di Reggio Emilia.
Ciò perché i medici che effettuano visite, diagnosi, operazioni sono gli stessi, o comunque hanno le medesime preparazione e condotta.

E questo è possibile grazie agli spostamenti in loco e alla rotazione del personale, per quelle attività ove è il volume a determinare la competenza clinica.

L’idea dinamica dell’assistenza può essere rappresentata da una ruota: quando una determinata soglia di complessità viene superata, si trasferisce la sede dell’assistenza da unità produttive periferiche (raggi) all’unità centrale di riferimento (mozzo).

La dottoressa Messori porta l’esempio delle gravidanze che si presentano senza complicazioni: sono usualmente seguite e portate a termine negli ospedali della provincia, che fungono da punti nascita, più in prossimità della gestante. Soltanto quelle considerate a rischio vengono assistite per l’intero periodo al Santa Maria Nuova.

Ma, qualora inaspettate problematicità si manifestassero al momento della nascita, oltre al personale idoneo presente in loco, ci sarebbe un team di professionisti, qualificati e specializzati ed esperti nelle emergenze, pronto a raggiungere il neonato.

Il modello teorizzato e messo in pratica dalla nostra Provincia, oltre ad essere tra i più avanzati sul territorio nazionale e confrontabile a pieni meriti con i sistemi sanitari europei all’avanguardia, è in linea col Patto della Salute, emanato dal Ministero della Salute lo scorso luglio e di valenza triennale, che sancisce l’accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni.

Esso si fonda su due pilastri: la definizione degli standard dell’assistenza ospedaliera e la reale promozione dell’assistenza territoriale, conseguente al ridimensionamento della visione ospedale-centrica.

È trascorsa un’ora da quando Antonella ha cominciato a raccontarmi come si articola la propria attività, i motivi degli obiettivi che intendono perseguire e dei programmi che hanno intenzione di sviluppare.

Parla per lo più alla prima persona plurale per far comprendere che si tratta sempre di un lavoro di squadra.

Utilizza l’“Io” una volta soltanto, per dire che si sente al servizio della comunità.
Mi congeda affabilmente. «Buona primavera» le auguro.
Mi ringrazia anche se già sa che non si godrà molto le giornate di sole: «Esco presto la mattina e torno tardi la sera» risponde lei.
Guardo il cielo, e penso che è la prima volta che per sentirmi libera non ho bisogno di essere all’aria aperta.
Ho avuto bisogno di conoscere la pura vivacità di una persona libera.
Libera di fare ciò che sa fare.

 

Un Curriculum di tutto rispetto

Dopo la Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Modena, Antonella Messori consegue nello stesso ateneo ben due Specializzazioni, rispettivamente in Pediatria e in Igiene e Medicina Preventiva con indirizzo in Igiene e Tecnica Ospedaliera, lavorando nel frattempo come assistente medico di organizzazione dei servizi sanitari di base prima, poi come assistente medico pediatra, tenendo costantemente il passo delle tempistiche universitarie.

Tanto che, a tre anni dalla seconda specializzazione, mentre è assistente medico di direzione sanitaria ospedaliera, si aggiudica un Master in Amministrazione e Gestione dei servizi sanitari promosso dalla nostra Regione.

Per un triennio è vicedirettore sanitario dell’Ospedale di Carpi, e per altrettanto tempo e con il medesimo ruolo presso il Presidio Modena Centro dell’Azienda USL modenese.

Nella stessa unità sanitaria locale ricopre i ruoli di Dirigente medico di secondo livello poi di struttura complessa, a seguire diventa Direttore di Presidio, Direttore del Servizio Committenza e successivamente Direttore di Distretto.

È nel 2002 che arriva come all’Azienda USL di Reggio Emilia come Direttore di Presidio e di struttura complessa, ai quali si aggiunge quello di Coordinatore degli ospedali dell’Area Nord

Dal 2010 è Direttore del Presidio Ospedaliero della Azienda USL e Direttore del Programma Interaziendale Materno Infantile, sempre nella nostra Provincia.

Il 23 febbraio 2015 è stata designata Direttrice Generale dell’Azienda Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

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