Il futuro del nostro ambiente potrebbe davvero dipendere dagli insetti. Se non altro quello dei vigneti del correggese, che fra pochi giorni saranno protagonisti di una iniziativa di portata così ampia da non conoscere precedenti nel suo genere: si tratta dell’immissione di insetti utili, allevati appositamente per contrastare la presenza di insetti dannosi alla coltura.
Per comprendere di cosa si tratta occorre fare un passo a ritroso e tornare alla vendemmia 2018, nel corso della quale in diversi vigneti della nostra zona (e ancor peggio nel modenese) si è verificata una massiccia presenza di “Cocciniglia cotonosa”, un insetto in grado di provocare in tempi estremamente rapidi ingenti perdite, che a Correggio furono di entità senza precedenti. I danni verificatisi lo scorso anno stanno fortemente preoccupando i viticoltori del nostro territorio, che si trovano a dover arginare questa massiccia proliferazione.
Una delle soluzioni che ha trovato ampio riscontro è quella di far ricorso all’immissione di insetti antagonisti naturali della cocciniglia, vale a dire predatori in grado di parassitizzare l’insetto dannoso. Quello che molti produttori correggesi, in collaborazione con i servizi agronomici delle cantine, andranno a mettere in campo verso la fine di aprile è la distribuzione di appositi barattolini di “Anagyrus pseudococci”, l’insetto antagonista della Cocciniglia. Un’operazione insolita, nuova, piena di risvolti positivi ed interessanti proprio dal punto di vista della salubrità delle produzioni agricole e dell’ambiente. Gli insetti utili dovrebbero rapidamente ristabilire un equilibrio fra la popolazione utile e quella dannosa, ridimensionando il problema.
Al tempo stesso però la riduzione della cocciniglia non potrà essere più fonte di alimentazione di questa popolazione utile, che a sua volta verrà ridimensionata. É per questo che sarà importante ristabilire una convivenza in equilibrio fra insetti utili ed insetti dannosi. Al tempo stesso i produttori, proprio per salvaguardare questo equilibrio, saranno “costretti” a rispettare il più possibile l’investimento, anche economico, che hanno fatto e pertanto dovranno tollerare al meglio la popolazione predatrice, salvaguardandola da trattamenti insetticidi che dovrebbero essere azzerati. Un po’ come è accaduto per il metodo della confusione sessuale della “tignoletta”, un altro insetto presente nei vigneti, rispetto al quale i viticoltori di Correggio si sono dimostrati particolarmente virtuosi. D’altro canto non tutti i mali vengono per nuocere.
ALLEVAMENTI DI INSETTI UTILI
L’utilizzo di insetti utili per combattere gli insetti dannosi è sempre stato un fondamento della lotta integrata ancor prima che si diffondesse la lotta biologica. Alla metà degli anni ’80 il progetto di Lotta Integrata della Regione Emilia Romagna, quello che ha ispirato tutti i disciplinari di produzione integrata oggi adottati in Europa, lavorava per diffondere il concetto di salvaguardia e rispetto degli insetti utili presenti in campo, ma già si parlava anche delle cosiddette biofabbriche, nelle quali si allevavano insetti con il specifico scopo di liberarli in campo come naturale strumento di contenimento degli insetti dannosi. Oggi, a distanza di 35 anni, questa tecnica è molto più diffusa e facilmente applicabile, pur non senza difficoltà legate al giusto momento di applicazione ed alla conoscenza del ciclo biologico degli insetti con i quali ci si confronta