Non chiamatemi medico a gettone

Matteo Virzì, medico in prima linea al nostro Pronto Soccorso

Lo incontriamo in una fase tranquilla del suo turno. Si toglie brevemente la mascherina per uno scatto fotografico e mostra un bel sorriso. Matteo Virzì lavora a Correggio dal 17 aprile scorso, quando l’attività del Pronto Soccorso del San Sebastiano è ripresa dopo tre anni di chiusura a causa della pandemia.

È il coordinatore dell’équipe di sette medici della CMP Global Medical Division a cui l’AUSL di Reggio Emilia ha affidato il servizio. Ha quarantanove anni. Si è laureato e specializzato a Palermo, dov’è nato. Ha lavorato per il Servizio Sanitario Nazionale in diverse parti d’Italia: Veneto, Lazio, Toscana. Un anno fa la scelta del “privato”: entra nella società cooperativa CMP. «Il Servizio Sanitario Nazionale non mi offriva più stimoli – racconta – la mia crescita professionale era bloccata. Ora le mie prospettive di crescita sono aumentate. Per non parlare della possibilità di gestire i turni e gli impegni con maggiore elasticità». Gli chiedo dell’aspetto economico. «Senz’altro – risponde – è stato un fattore importate nella decisione di lasciare il “pubblico”. Ora il mio stipendio netto è quasi il doppio di quanto guadagnavo prima. Si deve però considerare che ho forti spese per assicurazioni e fondo pensionistico e non accumulo un Trattamento di Fine Rapporto (TFR)».

Il dottor Virzì ha due figli di quindici e sedici anni. Vivono a Roma, dove anche lui risiede. Da Correggio a Roma si sposta in auto. Per poter rimanere più tempo a Roma con la famiglia cerca di accorpare turni. Assicura che l’elasticità dell’organizzazione del lavoro glielo permette. Qui a Correggio dice di trovarsi bene. «La struttura è nuova e come Punto di Primo Soccorso è efficiente. Il rapporto con gli assistiti è ottimo e abbiamo riscontrato che la nostra attività è stata apprezzata. La professionalità di noi medici della CMP è stata verificata dall’AUSL di Reggio Emilia nella fase della gara d’appalto. Noi abbiamo tutti esperienza pluriennale di lavoro in Pronto Soccorso. Io ad esempio, in quindici anni di attività, ho visitato più di un milione e trecentomila persone con un tasso di mortalità dell’0,3%».

Come gli altri sei medici, quando è in servizio il dottor Virzì indossa la divisa fornita dall’AUSL, ma per il nostro incontro ha deciso di mettere la felpa con il marchio della CMP. Ripete più volte di essere orgoglioso e grato alla società cooperativa che gli sta permettendo di crescere professionalmente. E confessa di arrabbiarsi quando si sente definire “medico a gettone”, lo considera denigratorio: «Qualche mio vecchio collega mi ha definito un traditore del Servizio Sanitario Nazionale, ma io alla fine lavoro ancora all’interno del SSN. Piuttosto è il SSN che deve interrogarsi sui motivi che spingono tanti medici a rivolgersi al “privato”. Gli chiediamo se crede nel principio di un servizio sanitario universalistico e gratuito. «In teoria ci credo, ma già ora il nostro SSN non è completamente gratuito e alla fine molti servizi se li possono permettere i più ricchi».

Dunque, secondo il dottor Virzì, qual è il futuro del nostro sistema sanitario?
«Ci sono già segnali di una crescita delle assicurazioni sanitarie, le campagne pubblicitarie di questo periodo ne sono la conferma. Credo che sia inevitabile una maggiore privatizzazione. Mi auguro però che la politica trovi il modo di sostenere la sanità pubblica per le fasce più deboli: anziani e persone a basso reddito».

Con questo auspicio il tempo del nostro colloquio è scaduto, c’è chi bussa alla porta per annunciare persone in attesa e il dottor Matteo Virzì torna operativo.


Cos’è CMP Global Medical Division

Con sede a Granarolo, nasce nel 2017 dall’esperienza di diverse società fondate da Cristian Manuel Perez, medico di origine peruviana laureato all’Università di Bologna. Nel sito ufficiale si legge che la società cooperativa è iscritta al registro speciale dell’Ordine dei Medici di Bologna e che vanta una rete di professionisti in grado di garantire soluzioni concrete ed immediate alle esigenze delle strutture ospedaliere, pubbliche e private. Nel 2021 ha registrato un fatturato di 12.137.019 €.

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