Naturabio? Sì, grazie, Correggio

Una amata rassegna con forte impronta etica

«No, non devi essere vegana per venire a Natura Bio», sorride Patrizia, l’organizzatrice di Carpi che abita nella bella Versilia, mentre risponde alla mia prima domanda sorniona e provocatoria.

In un momento storico in cui va di moda essere “anti-qualcosa”… anti-carne, anti-immigrazione, anti-Europa e anche un po’ anti-patici vi confermo che Natura Bio, la mostra mercato del naturale, non richiede alcun “passaporto dell’anti”, ma solo una onesta voglia di conoscenza.

Il 12 e 13 settembre si è svolta a Correggio, al Salone delle Feste, la XII edizione di questo interessante festival del naturale e del benessere: il progetto trova la sua genesi nella Festa della Natura, una piccola fiera mercato di settore che esisteva già alla fine degli anni ’90 a Rio Saliceto. L’accoglienza dell’amministrazione correggese ha fatto si che Natura Bio scegliesse la nostra città come location definitiva. Gli organizzatori hanno trovato infatti negli spazi attrezzati del Salone delle Feste la collocazione ideale, anche grazie ad una ottima collaborazione con il personale responsabile.

Natura Bio oggi è prima di tutto un evento culturale, una fiera diversa con espositori ben selezionati in base a criteri etici e di qualità, che negli anni si è raccontata con serietà e con l’umiltà di chi si ostina, nonostante tutto, a dare un messaggio di fiducia per la salute e per l’ambiente. Natura Bio offre la possibilità di assaggiare, degustare i prodotti della terra con un’offerta gastronomica di prim’ordine: pizza cotta a legna, bio-bar, birre artigianali, specialità reggiane, crèpes ma non solo; cosmetica naturale, bio-artigianato, arredamento naturale, bio-edilizia. Negli spazi esterni, i visitatori possono entrare in contatto, nel vero senso del termine, con dimostrazioni e sessioni olistiche. Negli stessi spazi si svolgono i laboratori per bambini, sempre gratuiti e gestiti da personale competente proveniente da diverse zone di Italia, come l’animatrice di fiabe e bolle di sapone.

Quest’anno Patrizia Di Donato e Gabriele Bindi, organizzatori e patron della manifestazione, hanno preferito evitare i convegni e gli incontri con gli esperti del settore per via delle misure anti-Covid, ma negli anni gli approfondimenti culturali sono stati uno dei pilastri portanti della manifestazione.

Penso che questa scelta, quella che valorizza l’informazione dando la parola agli esperti che parlano di alimentazione, salute e crescita personale in termini “Bio”, sia stata vincente. Più il pubblico è istruito su un tema, più sa interpretare i prodotti che vede esposti nella sezione di mostra mercato di Natura Bio.

Questa fiducia nei confronti di visitatori informati aggiunge valore al tema perché lo seziona, lo analizza, lo pesa e lo ricorda. «Vivere Bio significa semplicemente vivere più consapevolmente, prediligendo prodotti alimentari locali maturati sotto il sole o optare per farine antiche, vestirsi con tessuti naturali dimenticati dai grandi marchi del fast fashion e valutare di abbinare alla medicina tradizionale anche pratiche che si prendano cura del nostro corpo e non solo come gli olii essenziali o lo yoga». Patrizia me lo dice con il sorriso di chi ha capito che non me ne intendo affatto ma che vorrei.

Le dico che spesso è una questione di tempo, ma forse è una scusa dal momento che le occasioni per scegliere “la pillola blu o la pillola rossa” sono sempre più frequenti; penso al mercato di prodotti biologici che ha colorato e profumato per tutta l’estate la piazzetta dell’Espansione Sud a Correggio, o alle tante iniziative sul web che promuovono con intelligenza i network di produttori del territorio che si uniscono per fare efficienza. Penso ai centri di Yoga o ai laboratori artigiani spesso promossi in occasione di mercatini e manifestazioni locali.

Mentre passeggio tra gli espositori che sistemano orgogliosi i prodotti sui banchi dei gazebi mi assalgono alcuni dubbi: come può la cosmetica bio avvalersi dei centri di ricerca & sviluppo dei grandi marchi? I piccoli produttori di pasta bio ricevono gli stessi stringenti controlli dei colossi Italiani? Boicottare aziende che impiegano milioni di persone al proprio interno è una scelta etica?

Forse si tratta, come al solito, di informarsi per potere influenzare prima se stessi e poi l’opinione pubblica, con il tempo e tanta pazienza, verso una economia più attenta; manifestazioni come Natura Bio sono fondamentali per fare questo e per farlo con un approccio spensierato.

Qui il mondo della sostenibilità, dell’ecologia e del biologico si può approcciare in un clima festoso e conviviale, capace di conquistare gusti e sensibilità diverse quindi… ci vediamo a Natura Bio l’anno prossimo!

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