Movember: cadono le foglie e crescono i baffi

Il Nastro Rosso

Novembre è ormai passato, così come l’iniziativa che ha riportato i baffi sul volto di milioni di uomini nel mondo.
Sto parlando di Movember, un movimento nato nel 2003 dall’idea di due amici australiani, Travis Garone e Luke Slattery, che bevendo una birra si trovarono a riflettere su quanto pochi fossero gli uomini ad avere i baffi ai nostri giorni.
Quel simbolo di virilità e di eleganza era ormai praticamente scomparso.
I due coinvolsero immediatamente i loro amici in quella che doveva essere una sfida goliardica a farsi crescere un paio di mustacchi, ma già nel 2004 cominciarono a raccogliere fondi che vennero donati alla Fondazione australiana per la cura del cancro alla prostata. 

Già, perché i baffi sono il simpatico espediente usato per attirare l’attenzione su un problema drammatico: la salute maschile.
Nella mia rubrica mi sono spesso occupata di quella femminile, ed in effetti ho sempre lasciato in ombra le problematiche che riguardano l’altro sesso.
Ma anche i grandi media tendono a parlare più della prima che della seconda: mi sono domandata perché, e credo che la risposta abbia a che fare con il mai dimenticato machismo.
Viviamo un’epoca in cui il maschio non è poi “così maschio”. 

Sbarbato, depilato, con il sopracciglio ad ala di gabbiano, molto magro o scolpito dalla palestra, il pantalone attillato e la camicia a quadri finto-trasandata: il trentenne del 2015 sembra passare dall’estetista molte più ore di quanto faccia io all’anno e probabilmente fa aspettare la sua fidanzata sotto casa perché ancora non ha deciso cosa indossare per la serata. 

Nonostante questo, il machismo è ancora duro a morire nella nostra mentalità: dei problemi dell’uomo, soprattutto se legati alla sfera sessuale, non si parla.

Eppure la situazione non è rosea: stando ai dati pubblicati sul sito ufficiale di Movember, nella media globale gli uomini muoiono sei anni prima delle donne. Fra i motivi di questa precoce mortalità c’è anche il cancro: “il cancro della prostata è il secondo cancro più diffuso tra gli uomini nel mondo e si prevede che entro il 2030 arrivi quasi a raddoppiare raggiungendo gli 1,7 milioni di casi”.
Questa disuguaglianza, come abbiamo detto, viene scarsamente presa in considerazione, anche dalla sanità nazionale.
Per questo motivo Movember Foundation ha deciso di attivare una raccolta fondi che possa dare supporto alla ricerca in quattro ambiti fondamentali: cancro alla prostata, cancro ai testicoli, salute mentale e inattività fisica.
La raccolta fondi è affiancata alla campagna MOVE: per tutto il mese di novembre gli uomini e donne che vi hanno aderito, si sono impegnati a fare attività fisica per almeno trenta minuti al giorno.
Oltre alla donazione, è importante capire che la prevenzione parte proprio da noi stessi e dalle nostre abitudini quotidiane.

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