Fabiana Bruschi e Andrea Anselmi ci ospitano nella loro “casa dei nani” dai soffitti bassi, immersa in una campagna correggese primaverile e rigogliosa.
Sempre disponibili a parlare di teatro in senso ampio, che fa dell’impegno sociale e del contatto diretto con gli spettatori due colonne portanti della loro arte.
Così la loro associazione Chili 5 di sale ha affrontato temi come la resistenza, l’antimafia, i problemi della Palestina, dell’Argentina e, recentemente, del Congo.
Il loro spettacolo Mille francs ha toccato molte città.
È su questo spettacolo che vorremmo concentrarci, poiché in questi tempi, che il sud del mondo si accalca sui nostri confini e ci trova ostili, questo progetto-incontro con gli attori e il teatro congolese diventa doppiamente importante.
Andrea racconta: «Mille francs è nato a seguito di diversi soggiorni che la nostra compagnia ha svolto a Bukavu, nella regione del Kivu, vicino al confine col Ruanda. Dopo le prime collaborazioni basate su improvvisazioni a coppie, abbiamo costruito un testo più articolato, con il fondamentale apporto di Franck Mweze, coordinatore della compagnia Tre Tamis (Tre Setacci) e organizzatore del festival di Bukavu; preziosa anche la regia del belga Roland Mahauden».
Il progetto prende spunto da due situazioni della quotidianità della città congolese fra bianchi e neri: un turista italiano interessato ai gorilla incontra una venditrice di abiti, poi un giornalista congolese intervista una volontaria italiana impegnata in un progetto umanitario.
Lo spettacolo è multilingua; le attrici e gli attori usano il francese, lo swahili e un grammelòt franco-italiano.
La recitazione di Yoseline Nafranka, Patrick Zeze, Fabiana e Andrea, le improvvisazioni, le gag non ostacolano le considerazioni sul sistema politico economico, nazionale ed internazionale.
«Il tutto nasce anche dal fatto che noi, oltre a lavorare e fare teatro, siamo iscritti ad un’associazione non violenta di Padova chiamata Beati i costruttori di pace e nel 2001 siamo andati nella regione del Kivu -aggiunge Fabiana– In Africa, a parte l’organizzazione degli spazi, la mancanza di luci, gli animali che gironzolavano (topi, non facoceri!) è andato tutto bene. Così l’anno successivo il 2015; dopodiché abbiamo deciso di farlo in Italia.»
«E qui comincia il bello: -le fa eco Andrea- una burocrazia lunghissima per portare in Italia gli attori.
La cosa positiva di questa esperienza, oltre ai diversi apprezzamenti artistici teatrali, è stato il riscontro di pubblico presente nelle varie città. Gli ospiti congolesi hanno molto gradito l’accoglienza a loro riservata».
Fabiana e Andrea li hanno ospitati con la loro cordiale e prodiga amicizia e accompagnati a vedere la neve in montagna e a Milano (Zeze voleva vedere lo stadio!).
Chiedo quali sono i progetti futuri.
«Nel futuro immediato c›è uno spettacolo richiesto dall›ANPI, una lettura scenica tratta dal libro Io conosco il tuo cuore di Adelmo Cervi, figlio di Aldo. Sarà presente anche Manuel Masini, responsabile di Libera, che farà disegni dal vivo. Contemporaneamente presenteremo lo spettacolo Ai bordi della strada, lettura scenica riguardante i cippi di Cadelbosco.»
È vero: i temi affrontati da Fabiana e Andrea non sono i più leggeri… eppure sono capaci di affrontarli
non solo con impegno e senso civico, ma anche con leggerezza e ironia.