L’opera laicale vincenzo e ottavia ruffini

Nacque dal lascito di una grande famiglia correggese

Nella seconda metà del 1800 la famiglia Ruffini era composta dall’Ing.Vincenzo, possidente, e dalla moglie ND Ottavia Cattania, pure possidente. Nacquero 3 figlie, Marianna, Laura e Rosa, poi nel 1869 il figlio Pietro, che morì il 29 Marzo del 1928, già diseredato dalla madre per aver sposato la domestica. Renzo Testi, compianto sindaco di Correggio e grande appassionato di Storia, lo ha ricordato nella Comunicazione:  “Pietro Ruffini: dalla Tesi di laurea (1892) alla redazione de “La Plebe” (1905-1906)”, presentata nella 6° Giornata dei lavori della Società di Studi Storici tenutasi a Correggio (7/11/2009). Il Rag. Ennio Ruini, Segretario della Fondazione Ruffini, condivide le opinioni espresse da Testi e ritiene doveroso fare conoscere ad un pubblico più vasto la vita e le opere di Pietro Ruffini e della sua famiglia. Ruffini fu personalità di spicco nel panorama correggese: fu direttore e finanziatore del periodico “La Plebe”, oltre  scrittore di ispirazione cattolico/socialista. Ricoprì per molti anni la carica di presidente della Cassa di Risparmio di Carpi e favorì l’acquisto da parte delle organizzazioni sindacali e cooperative socialiste del Palazzo Contarelli, da adibire a casa del popolo.

La signorina Marianna morì il 26 giugno 1936 e lasciò, come da testamento olografo depositato presso il notaio F. Santucci di Firenze, la maggior parte del suo patrimonio, consistente in case e terreni agricoli per circa 400 biolche, a favore dei discendenti con usufrutto alla sorella Rosa: quest’ultima, alla sua morte nel 1945, lasciò diversi vitalizi a parenti espressamente nominati e nominò erede universale dei suoi beni, valutati in Lire 503.000, l’Opera Laicale Vincenzo e Ottavia Ruffini, con Sede in Via Carletti 50 a Correggio. L’Ente morale con amministrazione autonoma venne decretato il 14 Giugno del 1939 da Vittorio Emanuele III: era gestita da un Consiglio di Amministrazione di 5 membri, tra cui il Presidente, nominati dal Prefetto della Provincia di Reggio Emilia. Il Presidente ed il Consiglio duravano in carica quattro anni ed erano scelti, possibilmente, tra i membri maggiori di età delle famiglie aventi diritto al beneficio dell’opera, come avviene tuttora. Tra i primi presidenti, ricordiamo il Dr. Paolo Cattania, il Prof. Giulio Nannini, Pecorari Elena di Ettore in Corradi, il Geom. Giovanni Baschieri.

Nei primi decenni, le rendite vennero destinate come da statuto ad un “Fondo Studi” per rette in collegio a favore dei giovani discendenti, ad un “Fondo Doti” per sostenere le giovani che andassero a matrimonio e ad un “Fondo Zitelle” per le donne bisognose che non si fossero sposate dopo i 40 anni. Dopo una razionalizzazione dei beni e successive compravendite, la proprietà fu accorpata in due lotti ubicati tra Correggio e Canolo fino al confine con Campagnola, per un totale di 103 ettari. Con una variazione statutaria sono stati eliminati il Fondo Doti e il Fondo Zitelle, non più in linea con le esigenze attuali: con il Fondo studi vengono attualmente sostenuti circa 20 ragazzi/e, discendenti dei fondatori, con borse di studio annuali, dalla scuola media di secondo grado fino al raggiungimento del diploma e dell’eventuale laurea. La Fondazione ha provveduto in vari modi tra cui fondamentalmente l’affitto e la coltivazione dei terreni, conservandone l’aspetto agrario tipico del territorio e alla manutenzione degli stabili.

Successivamente il controllo e i poteri di vigilanza sull’Ente passarono dalla Prefettura alla Regione Emilia Romagna, che attualmente ne controlla gli adempimenti e gli obblighi giuridico-formali, dai bilanci alle variazioni sociali. Nel Settembre 2010 il Presidente della Giunta Regionale, Vasco Errani, decretò la depubblicizzazione e l’attribuzione di personalità giuridica di diritto privato su istanza presentata dal Presidente dell’IPAB (Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficienza); venne altresì approvato il nuovo statuto. L’attuale presidente è il Prof. Mauro Dell’Amico, docente della facoltà di ingegneria presso Unimore.

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