Sabato 25 maggio, tra i corridoi di Palazzo dei Principi a Correggio, ho fatto un tuffo nel passato. Lo Studio Manzotti, dopo ben 100 anni di attività familiare, ha deciso di festeggiare il suo Anniversario con una mostra fotografica speciale, dove la città di Correggio è l’indiscussa protagonista. Se ci aspettiamo di vedere i soliti panorami e scorci ci sbagliamo, perché alcuni di questi scatti partono da molto lontano: precisamente dal 1919, anno in cui il nonno degli attuali proprietari, Ginepro Manzotti, inizia la sua attività di fotografo. Dopo essere emigrato in Pennsylvania a soli 16 anni per lavorare in miniera e dopo aver ottenuto, sempre in America, il diploma di geometra, Ginepro torna in Patria. Nel frattempo, durante la sua assenza, i suoi fratelli hanno aperto degli studi fotografici in varie zone del Nord Italia, conferma che questo mestiere era già da allora una passione di famiglia. Ginepro impara l’arte e poco dopo apre il suo negozio proprio nel centro di Correggio, precisamente in Corso Mazzini 29/A. La posizione del negozio sembra un dato irrilevante, ma per gli eredi di nonno Ginepro è qualcosa di molto importante a livello affettivo, nonché grande motivo di orgoglio. Lo Studio Manzotti infatti, è stato l’unico in tutta la regione a non cambiare indirizzo in 100 anni di attività, in cui si sono succedute tre generazioni in linea diretta.

Ma torniamo all’attività del capostipite Manzotti. Come ci racconta Gabriele Fabbrici, Direttore del Museo “Il Correggio”, in un documento dedicato alla mostra, Ginepro Manzotti nel suo lavoro seppe coniugare tradizione, professionalità e attenzione all’evoluzione tecnologica. «Passò da apparecchi di legno a lastre di vetro formato 18×24 e 13×18 al più comodo 10×15 per poi impiegare, tra i primissimi in provincia, il formato Leica 24×36».
Nel 1941, Ginepro viene affiancato dal figlio, Aldino Manzotti che gli subentra pienamente nell’immediato dopoguerra.
Aldino fa subito tesoro degli insegnamenti del padre, ma oltre alla fotografia d’ambiente e ai ritratti di famiglia, comincia a dedicarsi con passione alla fotografia industriale.