I Sikh a Correggio, Novellara, Rio Saliceto e frazioni sono sicuramente un bell’esempio di integrazione tra immigrati e residenti.
Attraverso la conoscenza dell’altro scopriamo che un po’ tutti abbiamo comuni necessità, desideri, aspirazioni; solo così si può realizzare un dialogo interculturale, che allontani certe paure e certi integralismi.
Coi Sikh è facile capirsi: ti accolgono con calore e disponibilità.
Sotto quei turbanti e quelle lunghe barbe (non possono tagliarsi i capelli né i peli) sono pronti a condividere con l’ospite i princìpi fondamentali della loro religione, i segni e i simboli, ma anche dolci, salatini e tè al latte e spezie profumate.
Succede sempre così quando incontro Singh Sikander e il nobile padre, la gentile moglie Kuldeep e i figli Sarjot e Sarbjeet.
Mi spiegano che tra Correggio, Novellara, Rio ci sono almeno cinquecento famiglie indiane, in maggioranza Sikh.
«Probabilmente i primi vennero al seguito del circo Togni e lavoravano a Rio, poi nelle campagne e nelle stalle».
Come ammette Graziano Salsi, il presidente della cooperativa Cila e come conferma l’Associazione Agricoltori, la maggioranza degli addetti alla produzione del Parmigiano Reggiano sono indiani Sikh.
Il primo Tempio
È a Novellara che è sorto il primo edificio dedicato al culto, il Gurdvara, con al piano inferiore il Langar, un refettorio enorme e gratuito per chiunque ne abbia bisogno.
Il Sikhismo è una religione monoteista, nata nell’India settentrionale nel XV secolo; i Sikh sono i devoti della sacra scrittura dei dieci Guru, che si richiama a tre principi fondamentali: pregare il Creatore in ogni momento, guadagnarsi da vivere lavorando onestamente, condividere il guadagno.
Ai Sikh è proibita ogni dipendenza da sostanze, alcool, tabacco; non mangiano né carne, né pesce, né uova.
Leoni e Principesse
Il Sikismo rifiuta la divisione della società in caste e afferma anche la parità tra uomo e donna, poiché la distinzione in caste si può dedurre dal cognome, i maschi adottano come tale “Singh” (Leone), le donne “Kaur” (Principessa).
Le celebrazioni delle festività Sikh sono sempre particolarmente vivaci e spesso sono legate al mondo rurale, come la festa di primavera o di Baisakhi, che si svolgerà il 18 aprile a Novellara.
La loro musica, le loro danze, le competizioni sportive, l’abilità e la dedizione militare sono note in tutto il mondo.
Prima di salutarci Singh Sikh Sikander mi ricorda con giusto orgoglio alcune donazioni fatte alle famiglie più indigenti e alla comunità, come l’autovettura donata alla Croce Rossa, attrezzata per il trasporto del sangue.
Ora saluto il padre di 84 anni, magnifico nel suo turbante nero (Dastar) e con il Kirpàn (pugnale), ringrazio la moglie e infine i figli.
Con Sikander ci vedremo alla coloratissima festa di primavera: proibito dimenticare la macchina fotografica!