L’assessore Luca Dittamo è in questi giorni alle prese con le prove di bilancio comunale per il 2016.
Tra tante ristrettezze e incertezze, quest’anno ci sono anche le novità della Legge di stabilità.
In primis l’abolizione della tassa sulla prima casa (TASI), che riguarda tutte le abitazioni principali (cioè con residenza e domicilio del titolare) in proprietà, escluse le dimore di lusso.
Per gli italiani la casa è sacra: Silvius dixit. Sarà… fatto sta che la legislazione italiana è stata fin qui una sequenza di sfregi sacrileghi: ICI, poi IMU, poi TASI.
L’immobile più amato dagli italiani ha generato la tassa più mobile che c’è.
Nel nome e nel quanto. Negli ultimi tre anni, il prelievo fiscale sulla casa è schizzato all’insù del 150%, arrivando a superare il livello medio dell’imposizione in Europa. «Sono 19,7 milioni gli italiani proprietari di prime case che, con la decisione del Governo Renzi, tireranno un respiro di sollievo: il 78% delle famiglie» dice Dittamo.
Quanti a Correggio?
«Nel nostro Comune ci sono 11.633 unità abitative, di cui il 56% (circa 6.500) sono adibite ad abitazione principale soggette a TASI.
Il gettito totale che ne è derivato nel 2015 per il nostro Comune è stato di 2.163.000 euro, distribuito tra 8.870 contribuenti.
Costoro sono più delle abitazioni, in quanto diverse di esse hanno più comproprietari soggetti alla TASI, come, per esempio, due coniugi».
E l’impatto previsto?
«L’importo medio pagato nel 2015 è stato di 330 euro per abitazione e di circa 243 euro per contribuente.
Con le detrazioni introdotte dal Comune e a seconda della categoria catastale, le cifre erano poi molto diverse, da quasi zero a quasi mille euro per abitazione.
Comunque, le tasche di circa un terzo dei nostri concittadini per il 2016 non verranno più toccate.
Ci guadagnano poi anche gli agricoltori per l’abolizione dell’IMU sui terreni agricoli, così come chi concede la casa in comodato ai parenti di primo grado (dimezzata la base imponibile IMU) e chi affitta a canone concordato (25% di sconto IMU)».
E per il bilancio comunale?
«Tra i 2.163.000 citati per l’abolizione TASI e i 333.000 per l’abolizione dell’IMU agricola c’è un minor gettito di circa 2 milioni e mezzo di euro.
Un bell’ammanco! Il Governo, però, si è impegnato a rifondere integralmente questa perdita, con un aumento equivalente del Fondo di solidarietà».
I cittadini risparmiano e il Comune fa pari. Un invito a nozze per un assessore, no?
«Dovrebbe essere così. Ma diciamo “gatto quando è nel sacco”, perché altre volte le sorprese a consuntivo non sono mancate.
Il diavolo si nasconde nei dettagli. Per esempio la comunicazione del nuovo importo compensativo del Fondo di solidarietà nazionale avverrà solo a maggio.
E noi, invece, per legge, dobbiamo approvare il bilancio entro fine marzo.
Quindi quei margini di incertezza con cui lavoriamo da tempo, non sono, purtroppo, svaniti d’incanto».
Le nozze rimandiamole allora a maggio, mese vocato.