Ieri ero al parco. Me ne stavo sul mio bolide cabriolet con il vento tra i pochi capelli biondi, un braccio lasciato languidamente cadere di lato e lo sguardo imbronciato di quelli da western di Sergio Leone. Questo mix di atteggiamenti piace alle ragazze e infatti, mentre la nonna si intratteneva in chiacchere con un’amica, io aggancio lo sguardo di due bambine bellissime: Xia, cinesina magra dai capelli color della pece raccolti in un delizioso cappellino fatto a mano e Lateefa, pachistana, occhi verdi stampati su un viso color nocciola e piedi inscatolati in scarpette blu cobalto.
Io, indeciso sul da farsi, noto lo sguardo vivace delle due e, per fare colpo, decido di improvvisarmi presentatore e propongo loro un gioco a quiz.
«Scusami -Lateefa mi interrompe subito- possiamo partecipare anche se non siamo italiane?».
Io, basito, cerco una risposta e nel frattempo propongo un’espressione riparatrice di consenso anche se non ho idea di cosa mi abbia chiesto. Muoio dalla voglia di sapere da dove provengono e cosa succede in casa loro. Sono un curioso di natura, un terribile curioso.
«Cosa fate voi nel weekend?» domando. Lateefa è timida, si vede da come muove le mani, ma vuole raccontarmelo e quindi attacca per prima: «Il Venerdì e il Sabato si fa festa. In realtà il papà venerdì lavora anche se sarebbe il giorno dell’assemblea, quello per andare a pregare in moschea. Di venerdì si mangia il cous cous, quindi è il mio giorno preferito».
Xia sorride alla parola cous cous. Adora le parole doppie che si ripetono dette in una lingua diversa dal cinese. Mi dice che suo papà e sua mamma hanno un ristorante e che lavorano anche nel weekend. Quando sta a casa li aspetta vestita da principessa ma preferisce andare al ristorante con loro e vederli cucinare.
Noto solo ora che la mamma di Lateefa ha il viso coperto e mi preoccupo chiedendole se si è fatta male e non può mostrare la ferita. Xia ride più forte di Lateefa: «Ma non lo sai che le mamme mussulmane coprono il viso per compiacere Allah e il proprio marito?». Sarà, penso, ma io non sono compiaciuto perché non riesco a vedere quanto bella potrà diventare Lateefa da grande.
Sono invece dispiaciuto per loro pensandole lontane dalla loro terra. «Avete amici che vengono dai vostri Paesi di origine?». Xia è contenta di rispondermi. Spesso al ristorante si incontra con altre famiglie della guanxi, della rete di compaesani che si aiuta a fare business in Italia e stanno ore a ricordare gli aneddoti di quando abitavano in Cina o le feste paesane che agitavano i vicoli dello Cho-kiang. «Ai miei genitori manca molto la Cina, ma qui il business è più redditizio e poi stiamo bene: non abbiamo abitudini molto diverse dalle vostre, Ettore. Mia mamma parla italiano meglio di te. Glielo hanno insegnato i clienti italiani del ristorante». Lateefa riflette molto prima di parlare. «In realtà la mia famiglia rimpiange spesso il Pakistan, ma più di tutto le nostre tradizioni: il cibo, le usanze e la voce dell’Imam che, galleggiando sulle prime luci dell’alba, irrompe nella nostra casa e ci ricorda chi siamo. Mia mamma qui fatica a conoscere altre donne: non lavora, non conosce l’Italiano e nelle vie della città non riesce a trovare la vivacità colorata dei mercati pachistani».
Lateefa sta per piangere… e io che invece volevo sentirla ridere prendo la situazione in mano: faccio un gorgheggio ridicolo battendo le mani a tempo e le vedo entrambe sorridere della performance.
La prima puntata del quiz è finita ma mi ha lasciato più curioso di prima, ma almeno ho capito perché Xia e Lateefa non siano ancora italiane: perché certe nostre regole non sono le regole delle loro famiglie, certe nostre usanze e comportamenti sociali non scandiscono le loro giornate, certi nostri momenti di aggregazione sociale sono per loro incomprensibili e impenetrabili.
Xia e Lateefa avranno un compito fondamentale: insegnare le regole del gioco alle loro famiglie con lo studio, la condivisione e la convivenza quotidiana con bambini italiani. Per Xia sarà più facile mentre per Lateefa, che ha lasciato un Paese con regole più stringenti e caratterizzanti sarà più complicato ma ce la farà…e vuoi mettere la felicità quando la mamma di Lateefa la porterà al ristorante cinese di Xia per festeggiare la sua Laurea?