Gastone Tamagnini ha amato profondamente Correggio, le sue tradizioni e il suo dialetto.
Un amore che ha scritto nero su bianco, con la sua “famosa” macchina da scrivere, in ogni suo pensiero o poesia.
Ha lasciato una produzione vasta, che racconta il borgo attraverso la caratterizzazione dei suoi personaggi e che analizza famiglia, società, animo umano e intimi sentimenti.
Nel centenario della sua nascita e nel trentennale della sua scomparsa un gruppo di correggesi, appassionati di dialetto e di storia locale, ha reso omaggio alla sua memoria.
È uscito “Lasciate che dica la mia – Poesiuléini in dialèt curšèsch di Gastone Tamagnini”, curato da Enos Guidetti e Celso Gelosini con la collaborazione scientifica di Giuliano Bagnoli.
Un’ “opera omnia poetica” ottenuta con un lavoro lungo e certosino che ha sondato riviste, giornali e pubblicazioni e che ha attinto dal ricco archivio familiare, custodito dalla figlia di Gastone, Maria Grazia.
«Non credo sia stato facile -ha commentato proprio la figlia- sia per la ricchezza della produzione, sia per la difficoltà di interpretazione del dialetto scritto nella lettura dei manoscritti».
Enos Guidetti e Celso Gelosini, con la preziosa collaborazione di studiosi locali, hanno operato infatti per ogni documento una trascrizione e una traduzione affidando a Giuliano Bagnoli, presidente del Centro studi sul Dialetto reggiano, l’analisi della poetica di Tamagnini.
E se è vero, come ha detto la figlia, che «con le tue poesie e l’acutezza dei tuoi epigrammi ci hai trasmesso una parte del tuo cuore», allora nel libro si ritrova il cuore stesso di Gastone Tamagnini, corredato da foto d’epoca e dal celebre autoritratto realizzato con la sua amata macchina da scrivere.
E si scopre “il mistero del dialetto”: come evidenzia il direttore della biblioteca Alessandro Pelli «Leggendo le poesie di Tamagnini sembra proprio che alcune cose possano succedere solo in dialetto».
Il volume è stato presentato dagli autori davanti ad una folta platea di correggesi.
Presenti tra gli altri il sindaco Ilenia Malavasi, il presidente della Proloco Aimone Spaggiari, don Sergio Pellati, parroco dell’Unità Pastorale di Correggio, e, presidente della Deputazione Storia Patria.
Il sindaco ha ricordato la figura di Tamagnini, la cui «fama di direttore didattico a Correggio, poeta, pittore, divulgatore e promotore di cultura, giornalista, storico impegnato nella professione e in politica è arrivata fino ad oggi».
Per queste ragioni la Proloco, di cui Tamagnini fu tra i fondatori, «ha deciso di collaborare alla pubblicazione di un libro che rende onore -ha concluso il presidente Spaggiari- al grande valore di Tamagnini e all’importanza che hanno avuto i suoi scritti per la trasmissione del nostro dialetto e delle nostre tradizioni.
Un volume che rimarrà nella storia di Correggio e delle sue personalità».