Lo scorso luglio si è svolto, durante FestaCorreggio, il contest (gara) musicale MUSI.Co, che ha visto a contendersi la vittoria sul palco i gruppi musicali correggesi Freakypedia, Prime, The Evidence e Mad Box (letteralmente: “scatola matta”; in gergo: una compilation di inediti).
Proprio questi ultimi hanno infine trionfato e si sono aggiudicati, oltre al titolo, il premio di un’incisione professionale presso uno studio di registrazione.
Ma chi sono i Mad Box, qual è la loro storia (breve… ma sono giovanissimi, 4 ragazzi tra i 18 e i 20 anni), chi sono i componenti e che cosa hanno proposto e proporranno al pubblico.
Il gruppo è composto da Marco alla voce e chitarra, Matteo al basso, Gianluca alla chitarra, ed infine Lenny alla batteria. Marco e Gianluca si sono conosciuti alle scuole medie, accomunati da affini gusti musicali; poi si è unito a loro Matteo, ed infine Lenny, tutti ragazzi di Correggio.
Quest’estate i Mad Box hanno partecipato al compleanno di Muzik Station, ed è proprio in questa occasione, per la mancanza del batterista Gabriele, che è salito sul palco Lenny per la prima volta.
Abbiamo fatto una chiacchierata con il gruppo. Comincia Marco: «Siamo partiti con il gruppo 3 anni fa. Premetto che io non volevo fare il cantante a quei tempi ma solo il chitarrista, e poi è andata così. Vediamo quello che viene, ci siamo detti.
Ora stiamo facendo qualche incisione privata nello studio di Lenny per cercare sempre di capire dove è possibile migliorare per piacere sempre di più.
A noi piace sentire i suoni fatti bene e suonare bene ci motiva molto.
Stiamo cercando di personalizzarci, di creare il nostro sound per emergere».
Aggiunge Gianluca: «A noi piace la musica grunge, tipo Nirvana, Pearl Jeam o Red Chili Hot Peppers ed è questo il genere a cui ci ispiriamo.
Ma siamo influenzati da tante cose!
Ci piace molto suonare dal vivo ma sono pochi i locali dove ci si può esibire.
Attualmente purtroppo il “dj set” (dove vengono gestiti e mixati i dischi da un selezionatore) è più richiesto.
Quindi ben vengano i contest come quello alla festa PD».
Tocca a Lenny: «Ci piace suonare pezzi nostri con testo in inglese, ma anche cover (rifacimenti), se una canzone ci piace non importa il genere: la facciamo e basta.
Ci vengono bene soprattutto i Pearl Jam ed i Nirvana».
I ragazzi tempo fa hanno già inciso una serie di pezzi scritti da loro con testi di Gianluca, studente di lingue all’università di Modena, ma per ora non hanno ancora usufruito dell’incisione vinta al contest. A questo proposito Matteo aggiunge: «Avevamo voglia di lavorare in studio, non ci sentivamo pronti ma era una esperienza che volevamo fare.
Invece adesso è diverso, ci sentiamo più sicuri di noi stessi anche grazie ai consigli che abbiamo ricevuto da persone molto più esperte di noi nel settore.
Adesso ci sentiamo più professionali e preparati».
Alla domanda sui progetti per il futuro, la risposta è unanime: suonare, e, se possibile, vivere di musica…
Naturalmente i mezzi economici sono quelli che sono ed è per questo che c’è bisogno di contest (attenzione, non è un talent-scout che promette miracoli) come quello dello scorso luglio per cercare di far esibire sempre nuovi talenti anche premiandoli.
Al giorno d’oggi abbiamo i canali internet come “you tube” dove chiunque può esporre la propria immagine e suonare la propria musica, basta una connessione e via.
Ma la prova del palco non è di certo paragonabile al web, dove puoi cancellare e rifare se non ti piace.
Lì hai la gente davanti, dal vivo, non puoi sbagliare, hai molte più emozioni e sei influenzato da molte cose.
Con il lavoro, la dedizione e il piacere di suonare, come fanno i Mad Box, salire su un palco grande o piccolo che sia, diventa un’emozione incredibile, non vorresti mai scendere.