La “Recordati” oggi parla british

L’azienda nata a Correggio acquistata da un fondo inglese

Per tutti i correggesi di oggi, “Recordati” è prima di tutto il nome della Scuola Materna, quello di una piazza e poi di una splendida villa in fondo a Via Carletti. Agli over ‘60 il cognome ricorda invece una prestigiosa azienda farmaceutica che si sviluppò a Correggio ad opera del dottor Giovanni Recordati. La farmacia situata in piazza della Libertà (oggi piazza Garibaldi, dove si trova una erboristeria) fu acquistata nel 1820 da Giovanni Battista Recordati. Quando, negli anni ‘20 del 1900, arrivò al vertice dell’azienda il nipote Giovanni, vi fu la prima svolta imprenditoriale: la produzione di farmaci tradizionali, come il chinino, si ampliò per soddisfare non solo Correggio e dintorni, ma anche la regione ed oltre.

Nel 1926, la farmacia diventò un laboratorio farmacologico con le caratteristiche di un’industria a tutti gli effetti. Da quel momento, il “Dottore” sperimentò e indovinò farmaci che si affermarono per la loro efficacia, tanto che si dovette costruire un laboratorio più grande. Il nuovo stabilimento copriva l’area compresa tra le vie Borgovecchio, Jesi, Conciapelli e Vittorio Veneto per un’estensione di 15.000 m2. Vecchi e nuovi prodotti “Recordati” si affermarono nell’uso quotidiano degli Italiani, come ad esempio l’Antispasmina Colica e la Simpamina.

Nel 1939 l’azienda occupava 152 addetti, nel 1948 arrivava a 309, la più grande di Correggio. Nel dopoguerra i rapporti tra la famiglia Recordati, parte della cittadinanza e dei dipendenti si deteriorarono, con forti scontri sindacali che consolidarono nel Dottore l’idea di trasferire una parte dell’azienda a Milano. C’erano, come dimostrò la storia successiva della Recordati, ragioni di tipo scientifico e imprenditoriale: Milano, capitale dell’industria e dell’economia italiana, poteva offrire ad un’azienda in espansione maggiori opportunità, anche nel reperimento di personale altamente specializzato nel campo della ricerca. Nel 1951 Giovanni Recordati morì prematuramente e subentrò nell’Azienda il giovane figlio Arrigo, determinato a portare avanti il progetto. Per trattenere la “Recordati” a Correggio, a nulla valsero i reiterati tentativi dei rappresentanti dei lavoraìtori, le mediazioni dei Sindaci e delle Amministrazioni comunali, persino i contatti con i Ministri a Roma.

Il distacco avvenne in due fasi: nel 1953, con il trasferimento della produzione farmaceutica, della ricerca e della direzione generale a Milano; nel 1962, con l’inizio della produzione in un nuovo stabilimento di chimica farmaceutica a Campoverde di Aprilia, in provincia di Latina, utilizzando i fondi messi a disposizione dalla neonata Cassa del Mezzogiorno e dalla “legge Pastore” per le aree depresse. Lo stabilimento di Correggio venne smantellato, con la facoltà data al personale correggese di trasferirsi a Milano e poi, a distanza di qualche anno, ad Aprilia. Nel frattempo, l’offerta del Comune di un terreno a Prato vicino all’Autostrada, prima presa in considerazione dal titolare, fu abbandonata definitivamente con l’apertura della nuova fabbrica a Latina. Lo stabilimento di Correggio venne chiuso nel 1963, dopo l’occupazione da parte dei dipendenti e l’intervento della forza pubblica.

La vicenda si chiuse con amarezza, ma i legami con la famiglia Recordati non si spezzarono. Ex dipendenti, e quanti si sono trasferiti con le famiglie nei vari stabilimenti, ricordano con affetto il periodo del loro lavoro nella ditta e si sono riuniti più volte. La famiglia Recordati ha mantenuto vive le radici correggesi dell’azienda anche grazie al lavoro di collegamento del concittadino Celso Gelosini, ex dipendente, da sempre in contatto con la famiglia e col dottor Arrigo. Così ha finanziato la costruzione della Scuola Materna poi intitolata ai coniugi Giovanni e Margherita Recordati, e il restauro e allestimento a sala convegni della Sala dei Putti al Palazzo dei Principi; da parte loro le varie Amministrazioni comunali hanno dedicato rispettivamente una piazzetta a Giovanni Recordati, nel luogo ove sorgeva lo stabilimento, e ad Arrigo la Sala dei Putti.

Correggio ancor oggi resta divisa tra coloro che considerano la chiusura dello stabilimento e il trasferimento di parte dei dipendenti a Milano e ad Aprilia come il primo esempio di delocalizzazione per motivi puramente imprenditoriali e comunque “freddi”; e chi invece ha il ricordo di un’azienda “calda”, paterna, dove i lavoratori erano dei privilegiati, dove i titolari erano, ed effettivamente sono stati, dei benefattori del paese.

Dice Gelosini: «La famiglia Recordati si è sempre distinta per la liberalità con la quale ha donato, ad esempio, un intero reparto all’ospedale di Milano, o 500.000 euro alla Regione Emilia Romagna per la ricostruzione dopo il terremoto, o ha istituito, dopo la morte di Arrigo, avvenuta nel 1999, generose borse di studio. Sono rimasto deluso dall’atteggiamento delle amministrazioni comunali correggesi: per esempio non è stata presa in considerazione la proposta del comitato degli ex dipendenti per l’attribuzione di un attestato di benemerenza alla ditta Recordati, come invece è avvenuto in altri casi.»

Oggi un’era comunque si è chiusa con la vendita dell’azienda da parte dei figli “milanesi” dell’ultimo titolare nato e vissuto a Correggio.

LA RECORDATI OGGI NEL MONDO

La “Recordati spa”, fondata nel 1926, è un importante gruppo farmaceutico internazionale con più di 4.100 dipendenti, che si dedica alla ricerca, allo sviluppo, alla produzione e alla commercializzazione di prodotti farmaceutici. È quotata in borsa dal 1984. Ha sede a Milano e attività operative nei principali paesi Europei, in Russia e negli altri paesi del centro ed est Europa, nord Africa, Stati Uniti, Canada, Messico e in alcuni paesi del sud America. Promuove un’ampia gamma di farmaci innovativi, sia originali che su licenza appartenenti a diverse aree terapeutiche compresa un’attività specializzata nelle malattie rare. Si è internazionalizzata anche acquistando imprese del settore in Francia, Germania, Portogallo, Turchia. I ricavi consolidati nel 2017 sono stati pari a 1,288 miliardi di euro e l’utile netto è stato pari a 288,8 milioni di euro. Nel 2016 Giovanni Recordati, che aveva raccolto il testimone dal padre Arrigo, muore a 66 anni. La direzione passa ai due fratelli: Alberto viene nominato presidente e Andrea amministratore delegato.
Nel giugno 2018 “CVC Capital Partner”, fondo britannico di partecipazione in capitali privati, acquisisce per 3 miliardi di euro il controllo della “Recordati” rilevando il 51,8 % del capitale detenuto da FIMEI, la holding di famiglia Recordati. Negli accordi contrattuali è previsto che Andrea Recordati resterà come CEO. La storia della nascita e della progressiva crescita dell’azienda è narrata tra gli altri nel volume “Da speziali a imprenditori. Storia dei Recordati” (Roma, Laterza 1995) e nel secondo volume di “Correggesi in prima pagina” (Gruppo Sportivo Correggese Editore, 2002).

Condividi:

Leggi anche

Newsletter

Torna su