La passione per il trotto è di casa a Correggio

Quiriniana, la scuderia di Alberto Bosi

«Dopo aver visto la Correggese mancare all’ultimo istante la promozione in serie C alcuni anni fa, ho deciso di darmi all’ippica»: così, simpaticamente, senza nascondere la sua congenita passione per lo sport, attacca Alberto Bosi, da sempre Bibo per gli amici.

Lo incontriamo nella sua casa deliziosamente arredata, attigua, anzi incastonata nella sede originaria della Pibiplast, la felice avventura imprenditoriale della sua famiglia. L’accoglienza verso la redazione di Primo Piano (con me Liviana e Giulio, tutti vecchi amici del nostro ospite) è squisita.
Gentilissima la moglie Adriana, che ci prepara un ottimo thè e ci offre i suoi tortellini con la mitica marmellata d’amarene del mercato Albinelli di Modena.
E così, tra un sorso e l’altro, la passione di Bibo per l’ippica diventa un pretesto per cavalcare vecchi ricordi comuni: d’infanzia, di scuola, di calcio. Ma torniamo all’oggi.

Alberto, quando arrivò il colpo di fulmine per gli eredi di Varenne?

«Ero così deluso per quella partita al Borelli che una sera decisi di andare all’ippodromo a Modena e cercare un driver (guidatore di cavalli, ndr) che mi era stato segnalato da amici comuni per avere informazioni sulla corsa al trotto. Dicevo tra me: se farò qualcosa nello sport, sarà una squadra con atleti quadrupedi.
Coltivo la passione per il trotto dai tempi dell’università. Con internet il mio interesse è poi aumentato:
riesci ad avere notizie in tempo reale, anche a livello mondiale, recuperare momenti storici e rivedere filmati altrimenti impensabili».

Da quel colpo di fulmine nasce poi la tua scuderia, vero?
«Quella sera a Modena, con l’amico Ramon Notari di Cavriago, è iniziata l’avventura e poco dopo é nata la
Scuderia Quiriniana. Il nome evoca San Quirino, il patrono di Correggio, in omaggio alla nostra città, dove sono nato e vivo.
Come primo acquisto il mio desiderio era trovare un figlio del campione di cui ero tifoso, Going Kronos, a sua volta figlio di Viking Kronos, il grande rivale di Varenne.
E dopo aver visitato vari allevamenti alla fine trovai la mia puledrina di un anno in un bellissimo centro ippico vicino a Padova: Up Effe».

Alberto ci spiega che la parte finale del nome del cavallo identifichi l’allevamento. In questo caso F come Fraccari, una delle famiglie storiche dell’allevamento italiano, titolari della scuderia Gardesana. Passano gli anni e gli atleti in Quiriniana crescono, con diversi acquisti presso altri validi allevatori che vengono affidati alle cure dei suoi primi allenatori di fiducia: Giorgio Cassani e Marino Lovera che operano in Ippocampus, il centro di allenamento di Castel San Pietro Terme, nel bolognese.

«Una cosa di questo mondo che mi ha colpito sin dall’inizio, oltre alla corsa in sé – prosegue Alberto – è tutto quello che ruota attorno ad una scuderia: la professionalità, la passione, l’impegno quotidiano degli allenatori, dei guidatori, degli artieri nell’accudire i cavalli loro affidati; capire il loro temperamento, per poi arrivare al momento clou, l’esame ufficiale, la prova che il puledro deve superare per essere qualificato “cavallo da corsa” e poter così partecipare alle gare ufficiali. Vol de Nuit Gar, Zero Gravity, Attalo, Bujumbura, Cindy Caraf, Dobar e Dinamo D’Aghi, Dynamica Wise, Eshaal Mil: sono alcuni nomi di cavalli che fanno parte della scuderia Quiriniana».

Parlaci ora di Charliebrown, il tuo diamante, prima grezzo e ora splendente.
«Nel settembre 2019 a Busto Arsizio, in occasione delle aste annuali degli yearlings, i puledri di un anno, e grazie alla segnalazione di un intermediario ebbi l’incontro fatale con Charliebrown Effe. Doveva essere mio e, dopo vari rialzi, quel pomeriggio riuscii ad aggiudicarmelo. E
ra già un bel cavallo e poi ero innamorato del nome, un personaggio dei fumetti Peanuts.
Fin dagli anni sessanta ero un divoratore della rivista Linus, di cui posseggo tutti i numeri originali.
Dopo circa un anno di addestramento é stato portato in pista da Marino Lovera, allenatore, con il figlio Luca, driver, ed é stato sotto le loro cure fino alla fine dei tre anni.
Al compimento dei quattro anni ho deciso per il cambio dell’allenatore, pensando che il cavallo avesse mezzi per dimostrare molto di più di quello che aveva fatto vedere fino a quel momento.
La scelta é caduta su Gennaro Casillo con base vicino a Montecatini in Italia e distaccamento in Svezia, poco distante da Göteborg».

Stando a quanto si è letto sulla stampa specializzata, i risultati ti hanno dato ragione, no?
«Certamente: quattordici corse disputate (di cui undici all’estero) con dieci vittorie, di cui sette in Svezia in soli otto mesi.
Per l’ultima vittoria del 26 novembre eravamo a Solvalla, l’ippodromo di Stoccolma: Charliebrown Effe è stato spettacolare, con Di Nardo perfetto alle redini.
È stata una grande emozione per tutti, a cominciare da mia moglie, che mi segue spesso, per finire con tutti i componenti del team: Gennaro con suo figlio Manuele, l’artiere Marco Bellucci e altri amici fan entusiasti di Charliebrown. In Svezia il trotto è molto popolare: è il secondo sport più seguito dopo il calcio.
Grande è la soddisfazione quando ricevi i complimenti per la bella corsa disputata!».

Programmi per il 2023?
«Il dieci di febbraio avremo una gara importante a Vincennes-Parigi, poi valuteremo con Gennaro e suo figlio il programma per gli impegni futuri. Probabilmente torneremo in Svezia, dove Charlie ha dimostrato di trovarsi a proprio agio».

Ultime notizie o curiosità, per finire?
«Intanto la scelta importante che ho fatto: l’allevamento. Mi dispiaceva cedere le mie prime cavalle di ottima genealogia arrivate a fine carriera sportiva. Per non distaccarmi da loro ho pensato quindi anche all’aspetto allevatoriale.
E così Quiriniana è oggi titolare di un suo allevamento.
Gli ultimi puledri nati nel 2022 sono caratterizzati da un nome che inizia con la lettera “G”.
Quelli che nasceranno nel 2023 cominceranno con la lettera “I”.
Ogni anno, infatti, è associato ad una lettera dell’alfabeto, che diventa l’iniziale d’obbligo per il nome dei nascituri registrati all’albo genealogico dei trottatori. Cosicché dal nome del cavallo conosci subito la sua età.
È una delle tante curiosità di questo sport.
Ma ci tengo a dire che, al di là delle sue curiosità, l’ippica è regolata da prescrizioni normative e da controlli molto severi».

Ringraziamo Alberto e Adriana per la cortesia riservata. Il loro invito finale è per conoscere i cavalli di Quiriniana da vicino, magari proprio Charliebrown.
Perché no?

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