Si, ammirato, mi lascio baciare da Achille, messaggero di pace; ma d’altra parte non potrei fare diversamente. Siamo ancora così senza pregiudizi e condizionamenti sociali che per noi la pace è l’unica via. È ancora l’unica via.
Ora mi ricordo che quando ero nel Grande Battito si faceva un gran parlare di pace e di guerra. Ricordo ancora il metodo che ci avevano insegnato per predisporre l’anima alla pace, sperando che qualcosa ce lo saremmo ricordati una volta nati. Qualcosa ancora infatti lo ricordo.
Il metodo ve lo faccio spiegare da Luca Parmitano, l’astronauta che assomiglia ad Aldo Baglio, il primo italiano ad essersi fatto una passeggiata nello spazio il 9 luglio 2013.
Lui dice che dallo spazio, quando c’è luce, la Terra perde i confini territoriali e l’uomo scompare; le città si mescolano al colore della terra e le navi all’oceano. Le nubi avvolgono a tratti il Pianeta ma il silenzio lo soffoca.
Poi la luce diminuisce e poco a poco compare l’uomo sotto forma di ragnatele luminose. Lampioni, finestre illuminate e cordoni di asfalto brillanti. L’America del Nord è un tappeto di plancton luminescente e l’Africa un manto intarsiato qua e là di ricami dorati. Ma ancora i confini sconfinano l’uno nell’altro e Dio solo sa dove inizia l’Afghanistan e finisce l’Iran.
Gli astronauti sono più vicini di noi alla pace ma credo paghino questa predisposizione d’animo con una grande fragilità.
Se sei un astronauta come puoi non credere a quello che vedi?
Come puoi non credere che l’universo dei confini se ne frega mentre l’uomo trascorre generazioni a disegnarli e generazioni a cancellarli col sangue.
Come puoi credere a Dio e all’universo nello stesso momento?
No, io l’astronauta non lo voglio fare.
Se riuscite, guardatevi senza audio, il video della NASA “La Terra di notte” e provateci ad essere ancora indispettiti dalla giornata al lavoro, dal vostro vicino, dal traffico e dall’esservi dimenticati di scongelare la cena.
Provateci a non credere per un attimo all’universo.
L’universo racconta la verità. L’universo è la versione laica e completa della Pace.
Poco a poco so che non ricorderò più nulla di questa “pace”, di quando mi dicevano “predisponi l’anima alla pace guardando la Terra da lontano”.
So che d’ora in poi ci sarà chi mi insegnerà la pace cristiana, quella sociale, quelle parziali, le paci ad imitazione, quelle che hanno bisogno di essere cercate, dannatamente cercate a costo di perderle per sempre.
Queste però saranno tutte paci da spiegare.
Quando guardi la Terra da lontano non c’è bisogno di sapere nulla. È proprio lì che sei vicino alla pace.
P.S.: Come avete notato nel frattempo sono nato e ho già iniziato a sperimentare i piaceri del cibo. Magari nei prossimi giorni vi racconto pure come è andata.