La lunga cordata dei nostri arrampicatori

Con Chiara e Cristiano, nella nuova palestra Just Climb!

Potrete sentirla chiamare in tanti modi diversi, sebbene non del tutto equivalenti: arrampicata, arrampicata libera, arrampicata sportiva, scalata, climbing. In qualunque modo l’abbiate sentita, qualche idea di come sia l’avete sicuramente, perché sebbene sia sconosciuta per molti, l’arrampicata è in realtà in grande crescita in Italia! Dal 2021, inoltre, è diventata disciplina olimpica, vedendo riconosciuto a livello globale il suo status di disciplina sportiva.

Dal 23 ottobre 2021 è possibile arrampicare anche a Reggio Emilia nella nuovissima Just Climb!, che dalla sua apertura ha già contato oltre diecimila ingressi.

Chiara Giovanetti e Cristiano Barbieri, entrambi di Correggio, sono tra i trentaquattro soci che hanno deciso di investire su questo sogno e raccontano: «La nostra palestra è nata dalla condivisione di appassionati di montagna, istruttori CAI, Guide Alpine, atleti e istruttori, tutti di età diversa ma con lo stesso desiderio: trasmettere e diffondere l’amore per l’arrampicata».

Cristiano, che è anche istruttore CAI di arrampicata e alpinismo, racconta: «Reggio Emilia è un bacino estremamente reattivo, con una passione molto diffusa per la montagna ed una tradizione arrampicatoria piuttosto sviluppata grazie alla Pietra di Bismantova».

La palestra è nata in un territorio che fino a qualche mese fa poteva contare solo su alcune sale boulder, ovvero con pareti di 4-5 metri di altezza in cui la sicurezza per chi scala è data da materassi alla base.

Ma è proprio l’altezza una delle grandi novità di Just Climb! Che, con la sua “sala corda” alta 17 metri, permette di arrampicare su lunghezze molto più elevate (in questo caso una persona scala e una le fa sicura, entrambe imbragate e con la corda come sicurezza).

«Mancava in zona, è la nostra punta di diamante, anche in regione: Just Climb! è la palestra più alta dell’Emilia Romagna» aggiunge Chiara.

«Le persone che frequentano la palestra sono le più disparate (gli iscritti alla palestra vanno dai 5 agli 80 anni), e il suo utilizzo è molto variegato. – continuano Chiara e Cristiano – C’è chi scala solo in palestra e chi la sfrutta quando piove e non può scalare in montagna. Poi c’è chi viene ad allenarsi in palestra e nel week-end va a scalare in ambiente».

Chiara e Cristiano sono climber da tanti anni, con tanta esperienza ed un amore genuino per l’arrampicata. Hanno gli occhi che luccicano quando ne parlano: «Per me l’arrampicata è stata una scelta naturale e semplice verso un mondo che mi corrisponde. – dice Chiara – Mi piace l’ambiente e le persone che ho incontrato, perché arrivano da contesti, estrazioni sociali ed età diverse. È una cosa che non potrei non fare. È così totalizzante che ci pensi anche quando fai altro e ti capita di visualizzare e ripassare i movimenti da fare su un tiro (cioè un “percorso”) difficile anche quando guidi o fai la doccia. E poi, il tuo corpo se li ricorda quando scali davvero!».

Cristiano conferma: «Per me senz’altro è stata una scelta. La cosa che mi ha attirato di più è essere lì con tutte le mie paure e le mie difficoltà, scontrandomici contro. E in quel limbo ci sono rimasto per un bel po’, finché non ho deciso di iniziare a scalare veramente. Ad un certo punto la scalata diventa la normalità, tutto gira intorno a quello. Tanto che inizi a chiederti: ma la gente normale cosa fa il sabato o la domenica?».

Quando si scala, sia da neofiti ma anche dopo tanti anni di esperienza, spesso ci si deve confrontare con la paura dell’altezza, del vuoto, della mancanza di controllo, di cadere, del pericolo. «È un’esperienza molto soggettiva, ma nell’arrampicata la componente mentale è sicuramente molto forte» spiega Chiara.

Cristiano aggiunge: «La paura c’è chi non ce l’ha, c’è chi ce l’ha e poi gli passa, c’è chi non gli passa ma impara a conviverci, c’è chi non gli passa e basta. Se la vuoi affrontare, hai un bel da fare».

Ma quindi l’arrampicata è pericolosa? Cristiano ride: «È più pericoloso il calcio, parlo per esperienza personale!». Chiara continua: «Chiaramente ha delle regole di sicurezza molto più ferree di altri sport, dato che si è in alto e si usano attrezzature di sicurezza che è necessario padroneggiare perfettamente. Non ci si può improvvisare climber né tantomeno improvvisarsi (o chiedere a qualcuno di improvvisarsi) assicuratore, perché la sicurezza di chi scala è letteralmente nelle mani di chi lo assicura. Ecco perché è veramente importante imparare con qualcuno di competente».

Con un istruttore, per esempio. «Esatto! Alla Just Climb! è possibile anche provare il pacchetto prima volta” in cui, con un istruttore qualificato, si sperimentano il boulder e la corda. Se l’esperienza piace, i bimbi possono iscriversi ai corsi pomeridiani, gli adulti invece possono partecipare a un corso serale».

Ma come si evolverà questa giovane palestra? «Vogliamo che diventi sempre più inclusiva e accogliente per chi non conosce l’arrampicata, per le scuole e per le persone con disabilità, perché scalare è uno sport adatto a molti. Come per esempio a persone con disabilità relazionali (autismo), ma anche sensoriali (ipovedenti e ciechi).

Ospitiamo già gare e raduni, abbiamo tanti atleti che vengono ad allenarsi e dal 2022 abbiamo diversi atleti tesserati Just Climb! che ci auguriamo saranno sempre più numerosi.

E poi stiamo progettando molte cose per i prossimi mesi: speriamo di potervi invitare presto a una serata a tema montagna con ospiti importanti!».

 

JUST CLIMB!

Via Caduti delle Reggiane 24/A, zona Campovolo
just-climb.it
ciao@just-climb.it
+39 379 290 0669

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