Qui nel quartier generale della Correggese Calcio 1948, primo piano della “Borelli house” annessa allo stadio di via Fazzano, dove tra poco si terrà la conferenza stampa di presentazione della stagione sportiva 2020/21, abbiamo l’onore di avere il presidente della società tutto per noi. Per Primo Piano è la prima occasione di incontro con colui che nella nostra squadra del cuore e nello sport del calcio crede e investe da tempo in prima persona: Claudio Lazzaretti. Un grazie sentito, presidente, e a lei subito la parola per presentarsi a quei lettori di Primo Piano che ancora non la conoscono.
«Sono un imprenditore di Carpi, titolare della Texcart, un’azienda nata nel 1993 che produce per le più importanti griffe della moda accessori di abbigliamento, etichette tessute e cartellini. Dodici anni fa mi sono avvicinato alla Correggese, allora in cattive acque sia tecniche che economiche, e posso dire di averne fatto una mia creatura, portandola in acque più tranquille. È stata un’opera di graduale ristrutturazione della società, iniettando sempre nuove idee e risorse e trasformandola in una realtà che a detta di molti addetti ai lavori è riconosciuta al top a livello dilettantistico. Siamo stabilmente nei quartieri alti della Serie D e ambita meta per atleti e tecnici ben oltre i confini regionali».
Una società in salute, dunque, davvero. Peccato che non sia in salute il calcio oggi: campionati interrotti, campionati in forse, distanziamenti, tracciamenti e le tante conseguenza della pandemia che, purtroppo, ben conosciamo.
Lazzaretti ne parla con consapevolezza, preoccupato per lo stato delle cose dove regna ancora tanta incertezza, ma anche pieno di speranza e di voglia di mettersi in gioco per la prossima stagione. La sua prima aspirazione, lo ripete, è che, con il ritorno alla normalità, si riesca a dare un calcio a tutte le paure e si possano rivedere i tifosi sulle tribune del Borelli.
Presidente, la Lega Calcio ha diramato un disciplinare molto articolato per poter riprendere l’attività in sicurezza. A che punto siamo? La Correggese è pronta per garantire la sicurezza ad atleti, tecnici e addetti ai lavori?
«La ringrazio per la domanda. La Correggese fortunatamente ha un gruppo di persone di livello “professionistico” coordinate dal direttore Alessandro Flisi che hanno approntato tutti i protocolli seguendo i dettami nella Lega Nazionale Dilettanti, anzi implementandoli con ulteriori precauzioni. All’ interno siamo tranquillissimi. Una volta fuori dallo stadio poi si sa le persone vivono la loro vita; spero in modo avveduto e rispettoso degli altri, perché è necessario e giusto».
Per l’affluenza del pubblico sia locale che degli ospiti, quali prevenzioni verranno messe in atto? Vuole ulteriormente rassicurare i nostri tifosi sulla totale sicurezza dello stadio Borelli?
«Il problema non dovrebbe esistere, vista la capienza totale dello stadio e la frequenza media registrata in questi anni! Avanti c’è posto, lo dicono i numeri. Dunque il distanziamento di sicurezza sarà assicurato senza troppa difficoltà con l’aiuto del servizio e del senso civico, speriamo alto, degli spettatori».
Come sono i rapporti con l’Amministrazione comunale di Correggio?
«Facilissimo rispondere: ottimi già da alcuni anni sotto tutti gli aspetti. Testimone ne sia il ritrovo conviviale con il Sindaco e l’assessore allo sport avuto appena prima delle ferie. C’è collaborazione a tutto campo».
Si sente soddisfatto delle presenze di pubblico allo stadio o si aspettava una partecipazione maggiore della cittadinanza?
«Il cuore dei correggesi batte molto per la Reggiana, si sa, e questo provoca un deficit di attenzione per la nostra realtà sportiva. Ma negli anni in cui siamo stati ai vertici della categoria e abbiamo proposto un bello spettacolo gli spettatori erano aumentati in modo esponenziale. Dunque lavoriamo sempre per cercare di rimanere a quei livelli alti di risultato. Il momento economico però non ci aiuta. L’effetto Covid sull’economia è pesante, gli sponsor hanno ridotto il loro contributo, il pensiero delle aziende è orientato su più pressanti bisogni. Dunque abbiamo dovuto rivedere il budget al ribasso di un buon 30%. Io spero che i tifosi capiscano e restino ugualmente vicini a squadra e società».
Passando al lato tecnico, che compagine di atleti pensate di aver allestito e consegnato al nuovo allenatore, Mattia Gori, nemmeno trentenne? Una guida tecnica così giovane come lui non potrebbe essere vissuta come un azzardo da parte di quei tifosi così affezionati all’esperto ex-mister Serpini?
«Torniamo al ragionamento di prima: quando non puoi più sostenere certi impegni finanziari devi lavorare con più oculatezza. Allora ecco il direttore sportivo di lungo corso Marco Lancetti, con cui cerchiamo di anticipare la concorrenza puntando su giovani entusiasti e pescando nel vasto mare dei giocatori con voglia di rivalsa. Ecco mister Mattia Gori, il più giovane allenatore della serie D, cui tocca amalgamare quanto messo a sua disposizione per ottenere una squadra che unisca risultati a bel gioco e infiammi i cuori dei tifosi. Una qualche scommessa ponderata ogni tanto si può fare, no? Anche negli anni passati si è fatto e spesso abbiamo avuto ragione. A volte ci siamo sbagliati e abbiamo pagato ma velocemente ci siamo ripresi. Nel calcio si deve ricorrere anche ad un po’ di “ponderata pazzia”, quell’ingrediente che lo rende più passionale».
Passando ai giocatori che al momento compongono la squadra, quello che salta subito agli occhi rispetto all’anno scorso è l’aumentata “fisicità” dei nuovi inserimenti e la maggiore esperienza in ruoli chiave. Abbiamo visto giusto?
«Sì, avete visto giusto. Scelte fatte per esaudire le richieste di mister Gori».
Per essere il primo incontro, noi avremmo per il momento esaudito le nostre curiosità. Ma non vogliamo precluderci la possibilità di incontrarla, presidente Lazzaretti, di nuovo verso fine campionato. A Primo Piano sta a cuore la società che lei rappresenta. Siamo il mensile dei Correggesi e la Correggese, la blasonata e storica signora del nostro sport locale, non può non avere l’attenzione che merita.
A lei, Lazzaretti, però l’ultima parola: «Vi ringrazio per l’opportunità e invito in campo, qui al Borelli, quei vostri lettori che non l’hanno ancora fatto: venite a vedere la Correggese. Troverete tanti amici. Portate dei giovani, dei ragazzi, che si rendano conto che non esiste solo il calcio dei “famosi”. Aiutateci a mantenere la Correggese a questi livelli e se possibile, aiutateci anche a sognare». E qui nella Borelli house, alla fine della conferenza stampa, assieme al profumo del pranzo che i volontari della società servono ai giocatori dopo l’allenamento mattutino, si sente già il profumo di un sogno che si rinnova: la serie C. Chissà. Auguri, buon lavoro a lei e ai tanti collaboratori, Presidente Lazzaretti.