La biblioteca vivente e le sue donne coraggiose

Un’originale iniziativa della nostra biblioteca

Metti un pomeriggio in biblioteca… a studiare? A spulciare fra i libri cercando nuovi spunti? Qualcosa del genere.
Sabato 29 ottobre
dalle 16.00 si è tenuta l’originale esperienza “Biografie dal mondo” (sottotitolo: Per una biblioteca vivente) presso la nostra Biblioteca.
La cornice in cui si è svolto l’evento è stata quella dei BiblioDays, le giornate delle biblioteche della provincia di Reggio Emilia che ogni anno si tengono ad ottobre. Il titolo di questa manifestazione quest’anno era “Biblioteche coraggiose”: l’idea correggese è stata allora quella di trasformare per un giorno la biblioteca in uno spazio di incontri, sostituendo ai libri… le persone.
Questo è infatti il concetto di “biblioteca vivente”: non vengono letti volumi ma persone, che raccontano la propria storia.

Il denominatore comune che collegava i “libri” era il fatto che le storie erano tutte raccontate da donne.
Nove donne di Correggio per l’esattezza, pronte a condividere mezz’ora con chiunque le avrebbe “prenotate”, per raccontare le proprie esperienze di vita.
Alcune di loro vengono da paesi lontani, altre hanno deciso di lasciare la propria famiglia per amore.

La sfida ha risvegliato diverse curiosità, e i “libri” non hanno mai avuto un attimo di pausa.
L’afflusso di pubblico è stato continuo. Io non ho potuto che parlare con tre persone: Salma Benpa, Salimata Boye e Patrizia Massarenti.
Salma è nata in Italia ma i suoi genitori vengono dal Marocco.
Ci ha raccontato le difficoltà di essere una ragazza giovane (ha appena iniziato l’università) che sente la sua identità sempre sdoppiata fra le sponde opposte del mediterraneo.

Salimata invece ha parlato del suo percorso dal Senegal all’Italia e delle difficoltà di trovare un lavoro.
Ha studiato a Parigi e nel suo paese aveva un lavoro, ma ora, nonostante tutti i corsi professionalizzanti fatti (e nonostante parli molto bene la lingua), non riesce a trovare un impiego stabile. Patrizia non era disponibile fisicamente, ma ha lasciato un video di mezz’ora veramente toccante, in cui spiega di come si sia innamorata di un giovane sinto, sposandolo nonostante la sua famiglia non fosse d’accordo.

Concludo la mia cronaca con le parole di uno dei bibliotecari organizzatori dell’evento, Graziano Marani: «In Biblioteca abbiamo avuto una grande opportunità: quella di ascoltare nove racconti in presa diretta da donne che provengono da varie parti del mondo e che ora abitano tra noi, con noi.
Nove storie di donne per una biblioteca vivente che si è svelata in tutta la sua ricchezza. Queste donne ci hanno fatto un regalo, ci hanno donato il loro racconto: c’è chi ha fatto scelte di vita radicali per amore o chi è fuggita da un conflitto in cui in una notte i vicini di casa si sono trasformati in nemici da combattere.
Ci sono le giovani donne immigrate di seconda generazione determinate a costruirsi un futuro in Italia, con una parte di loro stesse che guarderà sempre al paese in cui sono nati le loro madri e i loro padri: donne che hanno deciso di raccontarlo a chi è disposto ad ascoltare.
Grazie a Donatella, Jackie, Janja, Javeria, Leila, Patrizia, Salimata, Salma, Teresa e grazie all’associazione “Donne del mondo”».

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