Kamal, il maestro viaggiatore

Da Calcutta a Correggio, passando per Buenos Aires

Se vi dicessi di chiudere gli occhi e di pensare ad un’insegnante delle scuole elementari, una maestra, probabilmente pensereste a quella che è stata la vostra insegnante degli anni di quella che oggi è la “scuola primaria”. Probabilmente pensereste ad una donna, vestita in un modo un po’ austero, forse con un profumo un po’ strano e con un’età che per tutto il tempo della scuola elementare è stata un mistero.
Tra qualche anno, tanti bimbi di Correggio quando chiuderanno gli occhi e penseranno alla loro maestra penseranno a… Kamal!
Proprio così: Kamal è un giovane maestro di Correggio, cresciuto a Rio Saliceto, nato a Calcutta circa 32 anni fa.

Kamal come sei finito da una città indiana di quattro milioni di persone a una cittadina italiana di campagna di seimila anime?

«I miei genitori, originari del Punjab, si sono trasferiti in Italia poco più che ventenni in cerca di lavoro. Quando è rimasta incinta, mia mamma ha deciso di passare la gravidanza in India vicino alla sua famiglia; mio padre lavorava molto e non avevano altri famigliari qui in Italia. Quindi sono nato a Calcutta, ma dopo 6 mesi siamo tornati tutti e tre in Italia, a Rio Saliceto, dove sono cresciuto. Sono tornato in India un paio di volte di cui una l’anno scorso».

È raro incontrare dei giovani maestri uomini, cosa ti ha spinto a scegliere questo lavoro?

«È una scelta nata da un percorso un po’ accidentato. Ho frequentato l’Istituto Einaudi qui a Correggio, indirizzo meccanico, allora non pensavo assolutamente di diventare un maestro di scuola elementare. Durante gli ultimi due anni di scuola superiore però ho dovuto affrontare una malattia seria; dopo la maturità, seguendo anche il desiderio dei miei genitori che volevano che studiassi, ho iniziato ingegneria ma ho lasciato dopo un anno per le tante difficoltà, anche legate al mio stato di salute.

Dopo questa breve esperienza universitaria un’amica mi ha proposto di fare qualche ora come educatore al Centro di Formazione Professionale Nazareno a Carpi. Così mi sono lanciato in questa avventura, spinto anche da un forte desiderio di vita e di non perdere tempo».

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