Incontro Tullio Sabattini e Ivano Parmigiani, rispettivamente Presidente e Amministratore delegato di Stampotecnica, nella bella sede della società in via Martiri di Cervarolo a Correggio.
Stampotecnica è un’azienda operante nel settore dello stampaggio delle materie plastiche con profonde radici nell’industria correggese; ebbe origine nel 1969 per opera di alcuni giovanissimi tecnici, tra cui Tullio, che, dopo una breve quanto fruttuosa esperienza alla Gianco (di Corrado Gianfranceschi), decisero di mettersi in proprio ed avviare un percorso imprenditoriale in un settore innovativo. Un settore che aveva buone prospettive, ma anche tanti rischi.
L’azienda si sviluppò velocemente, cambiò varie sedi, diventò una società di capitali nel 1976 cambiando la compagine sociale e nel 1983 si traferì in un capannone industriale adeguato al livello di attività raggiunto. All’inizio la società è un subfornitore di aziende più grandi della zona; produce solo stampi sfruttando le conoscenze e le abilità meccaniche dei soci; poi diventa un subfornitore evoluto che sfrutta le tecniche di lavorazione dei polimeri ed inizia a produrre, su richiesta, pezzi o parti di macchinari in plastica che vanno a sostituire analoghi prodotti in metallo (il metal- replacement). È un processo che coinvolge gran parte dell’industria in generale; i processi produttivi, i macchinari complessi e i beni di consumo richiedono sempre più parti in plastica per infinite applicazioni. Nel 1985 viene richiesto a Stampotecnica di produrre alcuni componenti per il trattamento dell’aria compressa che vengono sollecitamente realizzati e soddisfano pienamente il cliente. Prestando grande attenzione al mercato, Tullio e soci intuiscono che questi prodotti, realizzati per un particolare settore di nicchia, ovvero il mercato del riunito dentale, possono diventare una produzione di serie ed essere collocati anche in altri settori industriali; vengono perciò messi a catalogo. Non sono più solo subfornitori, ma hanno un prodotto proprio per il mercato finale, non solo italiano ma anche estero. È il momento di strutturare l’azienda con un ufficio tecnico dotato di adeguate competenze, impiantare una rete commerciale in Italia e all’estero, dotarsi di un’organizzazione del lavoro con metodologie affidabili e attribuire grande attenzione alla qualità del prodotto. Oltre alla divisione AirComp, che si occupa della progettazione e realizzazione di componenti pneumatici destinati al mondo dell’automazione industriale, l’altro settore di attività di Stampotecnica, che rappresenta circa il 50% della produzione, riguarda l’attività “storica” dell’impresa, ovvero lo stampaggio ad iniezione di parti e assiemi complessi in plastica supportata dalla progettazione e realizzazione degli stampi.
Fino al 2008, anno in cui l’azienda registra il miglior bilancio dall’inizio dell’attività, i mercati di riferimento sono in espansione; l’azienda si sviluppa in Italia e all’estero, assume personale sempre più altamente specializzato e introduce periti tecnici e ingegneri meccanici.
Nel 2009 però la crisi mondiale si abbatte anche sull’Italia e il settore metalmeccanico ne risente pesantemente. Stampotecnica subisce un calo di fatturato del 35% e come tantissimi altri deve ricorrere agli ammortizzatori sociali. Nel 2010 vi è una sensibile ripresa che permette di recuperare una buona normalità produttiva, ma da quell’anno molte cose cambiano. Lo sviluppo è altalenante, non vi è più quella fiducia nel futuro che rendeva l’attività imprenditoriale una sfida sempre vincente. La parola “precarietà” diventa familiare sia per l’imprenditore che per i lavoratori. La globalizzazione inoltre produce grandi cambiamenti che devono essere velocemente affrontati: le maggiori aziende concorrenti, soprattutto estere e di grandi dimensioni, aprono filiali in India, in Cina, in Brasile dove i costi di produzione sono enormemente inferiori. Le dimensioni delle imprese italiane spesso impediscono la realizzazione di investimenti così importanti.
Ivano, che presiede anche il Gruppo gomma e plastica (GMP) di Unindustria Reggio Emilia, propone una lettura diversa del fenomeno: «La ricerca e l’innovazione di prodotto e di processo sono diventati gli strumenti attraverso i quali Stampotecnica affronta le nuove sfide del mercato. Diventa importante fare squadra e, attraverso GMP, attivarsi per la valorizzazione del territorio, la collaborazione con scuole, Università ed enti di ricerca; creare cioè un “sistema paese” in grado di agevolare lo sviluppo sia industriale che sociale. Gli enti locali dovrebbero farne una bandiera ma si è ancora allo stadio iniziale e con forti squilibri territoriali. Intanto è scattata una buona collaborazione con l’Istituto Einaudi di Correggio con il quale si è consolidato, con crescente successo, il corso per tecnici meccatronici con orientamento meccanoplastico».