In Turchia sulle ali dell’Erasmus+

I docenti del convitto al meeting di Antalya per un progetto che coinvolgerà gli studenti di sei paesi europei

Dopo gli attentati di Parigi, i mezzi di comunicazione riflettono il clima di paura e diffidenza che si è diffuso nei discorsi, negli sguardi e nei pensieri di ciascuno di noi. 

Come insegnanti ed educatori crediamo che questi sentimenti vadano superati e che la reciproca conoscenza fra popolazioni diverse sia la base per costruire un futuro di relazioni che superi preconcetti e pregiudizi.

Per questo le Scuole annesse al Convitto Nazionale di Correggio, già da diversi anni, sono partner di Progetti Europei, denominati ora Erasmus+. 

Attraverso questi progetti gli studenti e gli insegnanti dei paesi coinvolti lavorano insieme, approfondiscono le conoscenze, condividono studi, materiali e metodologie didattiche e… viaggiano per fare esperienza con l’altro. 

Spagna, Polonia, Romania, Turchia, Portogallo e Correggio per l’Italia sono coinvolti in “Cities on rivers”, progetto finanziato dalla Comunità Europea, che permetterà agli studenti di sentirsi cittadini europei, accomunati dal desiderio di vivere in una società libera, dove le differenze sono accettate e viste come un valore, sulla base di un sistema di regole condivise.

VIl primo meeting del progetto si è svolto ad Antalya, in Turchia, nella settimana in cui si è tenuto il G20: è servito per definire tempi e modalità delle azioni del progetto e per decidere come condividere i risultati degli studi e delle ricerche svolte in collaborazione fra tutti i paesi coinvolti.
Nella scuola Barbaros Ortaokulu, docenti, genitori e studenti hanno accolto con grande calore le delegazioni degli insegnanti europei, mostrando danze, proponendo musiche, offrendo cibi, spiegazioni, aiuto e sorrisi. C’era orgoglio nel loro mettersi in mostra e nello stesso tempo desiderio di accogliere e di ascoltare quello che avevamo da dire noi.

Sono piccole cose buone in questi tempi bui, ma, coinvolgendo giovani studenti, è comunque importante lasciare conoscenze, tolleranza e rispetto al mondo di domani. 

Ovviamente non è mancata una visita alle bellezze naturali e artistiche della zona: un giro in barca alle spettacolari cascate Lower Duden, che si gettano direttamente in mare, e una visita alla città romanica di Aspendos con il suo meraviglioso teatro.
In ogni paese la natura e il lavoro dell’uomo hanno lasciato splendidi segni: conoscere queste testimonianze aiuta a comprendere le radici comuni e a combattere la violenza e l’ignoranza. 

Anche questo insegna il viaggio ad occhi e mente aperti, dove gli stereotipi e i luoghi comuni su di noi e l’altro da noi possono essere annullati da uno sguardo profondo, da un progetto europeo, dall’umana cultura.

Luigi Levrini e i docenti del Convitto “R. Corso”: Cristina Catellani, Giovanni Notari, Daniele Roatti 

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