In moto per voi, donne del deserto

Silvia e Maurizio, in sella fino a Dakar per solidarietà

Percorrere seimila chilometri in sella ad una Honda Transalp 650, da Reggio Emilia alla regione della Casamance in Senegal, per donare un futuro più sicuro e prospero alle donne del villaggio di Bagadadji. Può sembrare un’utopia, ma non per il correggese Maurizio D’Addona, nato e cresciuto a San Biagio, oggi socio di un salone di parrucchiere in piazza Fontanesi a Reggio. Insieme alla fidanzata Silvia Galeazzi, impiegata ed attrice non professionista, la coppia è riuscita a realizzare un sogno che coltivava da tempo: unire la passione per i viaggi in moto alla solidarietà verso popolazioni in svantaggio socioeconomico.

Maurizio e Silvia, che hanno anche un account Instagram di moto turismo (ontheroad_again_gs), cominciano a progettare l’iniziativa nello scorso dicembre. La svolta arriva nel mese successivo quando, dopo varie ricerche online, contattano la onlus modenese Bambini nel Deserto, che propone loro la spedizione “DonaRe to Dakar”, ovvero la creazione di una micro impresa sartoriale a favore di venti donne senegalesi. Maurizio e Silvia si danno immediatamente da fare, adoperandosi per acquistare la moto con cui affrontare il viaggio, da vendere poi in Senegal per finanziare ulteriormente il progetto, e per raccogliere i fondi necessari ad organizzare il corso tessile e l’avvio dell’impresa. «Siamo da sempre sensibili alle iniziative benefiche del nostro territorio e ci è venuto spontaneo organizzare un viaggio in Africa a scopo solidale. L’incontro con Luca Iotti, presidente di Bambini nel Deserto ed appassionato di moto come noi, ha concretizzato il nostro desiderio. Abbiamo attivato due campagne di raccolta del denaro necessario, circa ottomila euro, una sul sito dell’Ong e l’altra sulla nostra pagina Instagram. Inoltre abbiamo creato e venduto le magliette della spedizione, con il logo gratuitamente disegnato e stampato dagli amici correggesi Pax Serra e Paolo Masoni; abbiamo organizzato cene solidali e collocato salvadanai in vari locali, tra cui il Minibar di Correggio ed il Caffè Fontanesi di Reggio Emilia», esordisce Maurizio.

Al progetto hanno contribuito anche diverse aziende, sia del territorio che fuori, tra cui Onorio Moto, Reggio Motor Bike, Farmacia Il Correggio per i medicinali di viaggio, Motoclub Scandiano, CasaIn Immobiliare, Colt Italia e Dainese, che ha donato l’abbigliamento tecnico alla coppia. «Le persone e le aziende – prosegue Maurizio – hanno compreso la finalità della spedizione e sono state felici di aiutarci. Un mese prima della partenza, prevista per il 22 aprile, avevamo già raggiunto il budget». I due motociclisti spiegano che il viaggio, della durata di diciotto giorni di cui tredici in moto, è stato intenso e provante, tra sabbie desertiche e temperature elevate, ma anche molto emozionante. «Dopo due giorni di navigazione da Genova a Tangeri – afferma Silvia – abbiamo percorso le strade del Marocco ed il deserto del Sahara, la Mauritania ed il Senegal fino a Dakar: da lì siamo passati anche dal Gambia per arrivare nella regione di Casamance, che dista circa un migliaio di chilometri dalla capitale. Nel tragitto abbiamo visto una natura meravigliosa e tramonti spettacolari, conoscendo popoli molto accoglienti».

Il clou dell’esperienza è però stato quando i due centauri sono arrivati a destinazione, nel villaggio di Bagadadji, dove vengono accolti dagli abitanti con danze, canti e le magliette con impresse le loro immagini. «È stato davvero toccante – afferma Maurizio, che ancora si emoziona – vedere tante persone che ci aspettavano, consapevoli del fatto che, con il progetto DonaRe to Dakar, la vita delle famiglie sarebbe cambiata in meglio. La loro società è basata sul lavoro femminile. Le donne si dedicano ad attività agricole e di piccolo commercio. Ora, grazie alla solidarietà messa in campo, possono contare anche su un laboratorio coperto in cui ci sono bagni, arredi funzionali, macchine e materiali per il cucito e due insegnanti, una senegalese e una italiana. Questo permetterà di generare impiego e contribuirà non solo al miglioramento economico, ma anche a contrastare matrimoni combinati, emigrazione e prostituzione, che purtroppo rappresentano le uniche alternative per le ragazze più povere. La produzione di abiti ed accessori permetterà, attraverso la vendita in Italia ed in Senegal, di rendere il progetto autonomo e sostenibile nel tempo». La cessione della moto ha inoltre permesso di acquistare un veicolo a tre ruote per il trasporto di frutta e verdura dai campi ai mercati. Maurizio e Silvia non hanno intenzione di fermarsi qui e concludono con una piccola anticipazione: «Ci impegneremo a realizzare un’altra spedizione, sempre in Africa, ma questa volta finalizzata ad aiutare i bambini».

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