Immaginate di varcare la soglia d’ingresso di un parco pubblico e da quel punto poter spingere lo sguardo in profondità, agevolati dalla presenza di un lunghissimo viale, perfettamente rettilineo. Un parco nel quale non può passare inosservata la cospicua presenza di piante maestose e rigogliose, nonostante gli occhi stiano ancora mirando al confine estremo di quell’enorme area verde. Se in un viaggio di vacanza presso una città che non abbiamo mai visitato ci capitasse di contemplare una simile area verde, composta da un unico “blocco” situato a due passi dal centro storico, resteremmo sicuramente estasiati e guarderemmo con ammirazione a quel paese, alla sua sensibilità e lungimiranza ambientale. Se invece un parco simile lo avessimo a due passi da casa e lo potessimo raggiungere comodamente ogni giorno, probabilmente ci susciterebbe un effetto meno eclatante: piacevole, certo, ma smorzato dalla quotidianità e dall’abitudine. Ciò nonostante quel parco resta lì a fungere da polmone d’ossigeno, a manifestare la sua bellezza mai statica, che cambia con le luci e colori di ogni stagione, e a lasciarsi ammirare.
Prendiamo ad esempio il “Parco urbano” di Correggio: un lungo viale di settecento metri, una sorta di decumano nord-sud; una zona verde comprensiva della “Pista di atletica” e della “Casa nel parco”, che si estende per ben quattordici ettari. Un patrimonio invidiabile, sul contorno del quale si sviluppa tutta Correggio. Peraltro, spostandosi appena in direzione sud c’è un altro grande parco, intitolato “Articolo 21”: più recente e differente perché buona parte della sua superficie è occupata da un lago, consta di un’area di sette ettari, impreziositi da un percorso pedo-ciclabile di quasi un chilometro. La sua posizione è un po’ meno centrale rispetto al parco urbano, ma la sua rilevanza ambientale è ugualmente elevata. I due grandi parchi di Correggio assieme misurano 21 ettari. Se rapportati ai circa ottocento ettari di area urbana (intesa come insieme di edifici costruiti negli anni intorno al centro storico), rappresentano da soli il 2,62% del verde urbano correggese. Tenendo conto del verde restante, Il nostro Comune è quindi sicuramente virtuoso ed abbondantemente sopra la media nazionale, oggi del 3,09%. Nel 2014, secondo l’Istat, tale percentuale era del solo 2,70%.
Abbracciare il verde, un piacere rinnovato
Il lungo periodo di limitazioni dovute all’emergenza Covid ha risvegliato attenzioni e passioni nei confronti del verde, nella sue più svariate sfaccettature. La cura del giardino, di un orto o di un balcone e tutte le attività a questo collegate, che magari non eravamo abituati a compiere così frequentemente e diligentemente, sono in tanti casi risultate vitali per guidarci in questo periodo così anomalo. Abbiamo, forzatamente se vogliamo, assaporato il piacere di affondare le mani nella terra, di osservare fiori e frutti evolversi secondo le leggi della natura o, più semplicemente, di osservare. Osservare anche un parco od un viale che abbiamo sempre avuto a due passi da casa, ma che per la frenesia dei tempi cosiddetti migliori non abbiamo mai avuto l’onore di apprezzare per quello che effettivamente è. Il settore del verde oggi è ancora in grande fermento e, se riusciremo a non dimenticare tutto questo e se la forza della natura avrà avuto la capacità di ammaliare i nostri interessi nei suoi confronti, potremo dire di aver saputo cogliere un’opportunità.