Tante erano le classi, i cittadini e le figure di spicco della società correggese presenti il 18 marzo al teatro Asioli di Correggio per partecipare all’incontro organizzato dal Comune per “parlare” di mafia e antimafia.
Il progetto “Il silenzio è dolo”, capitanato dal cantautore-concittadino Marco Ligabue, è partito dalla città di Palermo e sta girando tutta l’Italia (perché “la mafia non è solo siciliana”), fino a giungere anche a Correggio.
“Il silenzio è dolo”, nasce dall’incontro fra Ismaele La Vardera (giornalista di Telejato schierato contro l’omertà politica), Marco Ligabue e la voglia di cambiare il mondo siciliano, che ha portato alla registrazione dell’omonimo pezzo, diventato il simbolo di questa battaglia.
Un singolo di denuncia, registrato e girato a Palermo con la partecipazione straordinaria del cantautore agrigentino Lello Analfino e del rapper palermitano Othelloman (da anni impegnato nel sociale a colpi di taglienti rime), che ha riscosso successo anche sul versante istituzionale: presentato in Parlamento ha accolto pieni consensi ed è stato appoggiato dal presiedente dell’Associazione Nazionale Magistrati, il procuratore Nino Di Matteo.
La mattina all’Asioli, introdotta dalla lettura di Andrea Gherpelli di uno scritto di Nino di Matteo, vede alternarsi sul palco Marco Ligabue, Ismaele La Vardera, Othelloman, Valeria Grasso (imprenditrice palermitana prima vittima di pizzo e ora testimone di giustizia) e Manuel Masini (coordinatore provinciale dell’associazione “Libera”) accolti dal sindaco Ilenia Malavasi.
Sul palco incrociano le proprie strade l’impegno sociale e la musica, dando vita ad uno spettacolo dal grande impatto visivo e, soprattutto, emotivo.
Lo spettacolo proposto, seguito in un silenzio quasi religioso da parte dei presenti, affronta il tema della mafia senza censura e senza vergogna di mostrare la propria rabbia. Lo scopo finale, infatti, è quello di dare un’idea chiara e senza filtri sul reale problema della legalità nel nostro paese, consci che la consapevolezza e l’impegno sociale siano le armi più forti a nostra disposizione.
Molto forti le storie raccontate dai partecipanti: dall’impegno professionale e sociale di Ismaele La Verdera, che grazie a un’inchiesta giornalistica sulle elezioni falsate ha portato alla dimissione di sindaco e assessori nel comune siciliano di Villabate, fino alla drammatica storia dell’imprenditrice Valeria Grasso, vittima di estorsioni da parte della famiglia Madonia, che grazie alla propria ribellione e all’aiuto delle forze dell’ordine ha portato all’arresto dei propri aguzzini.
I ragazzi, sia delle superiori sia delle scuole medie, hanno ascoltato rapiti le storie di vita e verità raccontate sul palcoscenico, cogliendo a pieno il messaggio che lo spettacolo vuole mandare: è necessario ergersi e ribellarsi contro questo sistema che sta avvelenando la nostra terra, bisogna “scegliere di scegliere”, perché qualsiasi scelta cambia il percorso della vita.
È necessario combattere l’illegalità anche nel proprio piccolo, consapevoli che la mafia non è solo la bomba che esplode o la pistola che spara, ma è un atteggiamento spesso fatto da “piccoli gesti maledettamente normali”.