Il progetto politico di Renzo

Ricordo di un sindaco cooperatore

Il 7 febbraio una gran folla di correggesi ha partecipato in Corso Mazzini alle esequie di Renzo Testi.
Lo ricorda così, per Primo Piano, l’onorevole Maino Marchi, membro della Camera dei deputati, che è stato Sindaco di Correggio dal 1986 al 1992.

Renzo ha combattuto con coraggio, forza e determinazione fino all’ultimo momento, come sempre nella sua vita.

Renzo Testi è stato un grande amministratore pubblico, un dirigente cooperativo, un sostenitore e protagonista di progetti culturali e storici, una personalità politica piena.

Due parole mi vengono in mente pensando a Renzo: progetto politico. In ogni sua azione ed iniziativa, l’aspetto particolare faceva parte di un progetto più ampio, relativo alla società, all’economia, alla cultura, legando il passato al presente e al futuro.
C’era sempre, appunto, un progetto politico.

Fu così nel ruolo di Sindaco a Correggio negli anni ‘60 e ‘70, gli anni dello sviluppo industriale ed urbano, del primo piano regolatore generale, degli asili nido, delle politiche sociali e sanitarie, del recupero dei beni culturali per garantirne a tutti la fruizione.
Un progetto politico che metteva al centro un più forte ruolo sociale e politico dei lavoratori e un miglioramento delle loro condizioni di vita, insieme a un ruolo di guida delle istituzioni pubbliche e della politica.
Iniziando a fare il sindaco dieci anni dopo di lui, ho potuto attingere ancora a quei progetti, come la realizzazione del Museo o l’acquisto dell’area del parco urbano.

È stato così come dirigente cooperativo, dove ha cercato di tenere insieme la capacità di competere sul mercato dell’impresa cooperativa, attraverso l’innovazione, con l’anima della cooperazione, che doveva distinguersi nel ruolo sociale, nel rapporto con i soci, i dipendenti, le organizzazioni sindacali.

È stato così come dirigente politico.
Nella lista del PCI alle elezioni comunali del 1975, l’ultima che lui guidò, costruita con il segretario comunale del PCI Claudio Franzoni, vi era la presenza dei successivi quattro sindaci: questo perché il suo progetto politico guardava al futuro. Con Renzo c’era da sudare anche nel rapporto tra passato e presente.
Nel 1986, mi capitò di seguire il congresso del PCI alla sezione dell’Espansione sud. Per concluderlo dovetti rileggermi Americanismo e fordismo di Gramsci, da Renzo continuamente citato nel suo intervento la prima sera.
Per non parlare delle complicate riunioni dell’ufficio di presidenza del comitato federale reggiano del PDS, che Renzo presiedeva e di cui ero componente.

Renzo non ha mai smesso di avere progetti politici.
Lo ha fatto come presidente della Fondazione Il Correggio, come componente di vari organismi dell’Istituto Cervi (dove ci siamo per diversi anni incontrati come componenti del consiglio di amministrazione), come uomo politico e della cooperazione, sviluppando diversi progetti sull’origine e la storia della cooperazione e dei movimenti politici di sinistra nella nostra provincia.
Il modo migliore di ricordare Renzo sarà con azioni e progetti che diano continuità al grande patrimonio umano e politico che ci ha donato nel corso della sua vita.

 

Renzo Testi è stato Sindaco di Correggio dal 1963 al 1976. Diplomato in ragioneria, quando fu eletto era citato come il Sindaco più giovane d’Italia. Dopo divenne Presidente della Coop Nordemilia (poi Coop Consumatori Nordest) dal 1976 al 2001.
È stato anche presidente di Telereggio e della Fondazione Il Correggio nonché membro del Consiglio d’amministrazione dell’Istituto Cervi.
Appassionato di storia locale e di storia del movimento operaio e della cooperazione, ha curato volumi, studi e ricerche sempre con rigore e con grande passione.

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