Era il 1972 quando, nelle sale del Palazzo Ducale di Mantova, veniva scoperto il ciclo decorativo a tema cavalleresco dipinto da Pisanello (Antonio Pisano; Pisa/Verona, ante 1395 – Napoli, 1455) a tecnica mista, intorno al 1430-1433. Si trattò di una delle più importanti acquisizioni nel campo della storia dell’arte nel XX secolo che interessava un artista come il nostro: probabilmente scolaro di Gentile da Fabriano a Venezia, poi ne divenne il principale collaboratore (nella decorazione della Sala del Gran Consiglio in Palazzo Ducale) e infine, a Roma, il suo continuatore in San Giovanni in Laterano.
Ora, a cinquant’anni da quel ritrovamento eccezionale per il patrimonio artistico italiano, è stato ripensato in maniera permanente l’allestimento dell’intero ambiente del Palazzo Ducale a Mantova: circa centro metri quadri, con tre pareti su quattro che svelano anche le sinopie della composizione affrescata. Il progetto prevede di restituire una leggibilità completa delle pitture, strappate e ricollocate dopo il 1972, grazie a un nuovo sistema di illuminazione e ad una pedana sopraelevata che, per la prima volta, porrà il visitatore a distanza ravvicinata dalle pareti. La rassegna, oltre alle due celebri sale del piano nobile del Palazzo, coinvolgerà anche gli ambienti posti al piano terreno, allestiti con una straordinaria selezione di pitture, sculture e miniature capaci di fornire una dettagliata panoramica della cultura tardo-gotica a Mantova. In mostra ci saranno circa trenta opere di Pisanello, tra cui prestiti internazionali quali i capolavori la Madonna col Bambino e i Santi Antonio e Giorgio della National Gallery di Londra, per la prima volta in Italia dalla sua “partenza” nel 1862, e i disegni del Museo del Louvre di Parigi; ma anche l’Adorazione dei Magi di Stefano da Verona, maestro di Pisanello, dalla Pinacoteca di Brera di Milano e la preziosa Madonna della Quaglia, tavola giovanile di Pisanello, considerata tra le opere simbolo del Museo di Castelvecchio di Verona.