Il nostro camminator cortese

Renato Frignani sul Sentierio Italia del CAI

Renato Frignani, Renna per gli amici, trentottenne correggese, già noto ai nostri lettori per una precedente intervista, ha lasciato il suo lavoro di dipendente e sta percorrendo il Sentiero Italia CAI (S.I.) in solitario.

Il S.I. è un sentiero escursionistico di lunga percorrenza. Settemila chilometri che attraversano le grandi montagne italiane: Supramonte, Appennini e Alpi. Inizia da Santa Teresa di Gallura in provincia di Sassari, prosegue poi in Sicilia, risale tutta la dorsale appenninica, percorre le Alpi e termina a Trieste utilizzando lunghi tratti di itinerari preesistenti. Renato ama il viaggio, ama la natura, la montagna, i fiumi, gli alberi e le genti; viaggia da sempre ma ora lo fa in modo “lento”, a piedi, per ritrovare i colori gioiosi della natura selvaggia e scoprirne il potere rigeneratore. Del resto non avevano già detto i grandi saggi dell’antichità che la “deambulatio” è il rimedio sovrano di tutti i mali e in particolare di quelli dell’anima?
Ho telefonato a Renato, una sera in cui si trovava dalle parti di Pianello, nel Comune marchigiano di Cagli, Provincia di Pesaro-Urbino, per farci raccontare il suo viaggiare.

Caro Renato, quando sei partito e quando conti di essere di ritorno?
«Sono partito il 30 marzo dall’Isola d’Elba, che non fa parte del S.I. ma che mi interessava come completamento dell’itinerario. Poi sono andato in Sardegna, che ho attraversato da nord a sud, poi in Sicilia, da ovest verso est, poi in Calabria e ho risalito lo stivale fino a raggiungere le Marche. Qui dormirò stasera, insieme a Pulce, in una yurta mongola che un gentile ospite mi ha messo a disposizione. Si una yurta, o gher, come vuoi… viaggiando capita di trovare cose strane. Conto di essere di ritorno verso fine anno. Sono in ritardo rispetto ai miei programmi perché Pulce mi ha rallentato parecchio».

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