Zelinda Zanichelli, correggese Classe ’77, ha cominciato a girare il mondo quando aveva vent’anni. La sua passione per gli scatti è diventata un mestiere e ora è una fotografa affermata a Parigi. Primo Piano l’ha intervistata proprio durante uno dei periodi più intensi del suo anno lavorativo: la settimana della moda.
Ciao Zelinda! Raccontaci come da Correggio sei finita a Parigi.
«É partito tutto con un viaggio in Germania. Ero andata a Berlino assieme ad una amica con l’intento di rimanervi quattro mesi per studiare il tedesco. In quel periodo ho lavorato in una caffetteria e mi sono accorta che le mance erano molto buone e che all’estero avrei potuto mantenermi da sola. L’anno successivo mi sono trasferita a Monaco ed è lì che il richiamo della fotografia si è fatto sentire più forte».
Quindi hai cominciato subito a scattare per lavoro?
«Ho cominciato a formarmi, iniziando con un praticantato presso uno studio fotografico, dove ho appreso diversi trucchi del mestiere. Questa esperienza mi ha permesso di contattare uno dei fotografi di ritratti più famosi sulla scena europea e di lavorare per lui. Sotto la sua guida, sono passata da uno stage ad un’assistenza fissa».
Di cosa ti occupavi?
«Avevo diverse mansioni: organizzavo gli shooting, verificavo il budget, mi occupavo dei casting delle modelle, preparavo il team di lavoro e impostavo il set. Questa è stata la mia scuola. Ho imparato lavorando».
So che hai girato il mondo…
«Dall’assistenza fissa, ho intrapreso la strada dell’assistenza freelance e ho accompagnato diversi fotografi nei loro viaggi, molti dei quali esotici. Da libera professionista ho lavorato per riviste come Glamour e Vogue e fatto anche i primi lavori pubblicitari. In quel periodo ho vissuto in diverse città. Prima a Monaco, poi a Milano e infine sono approdata a Parigi. Qui mi sono trovata bene e ho cominciato a lavorare per marchi di alto spessore come Dior».
Quali sono i tuoi soggetti preferiti? Hai dei maestri a cui ti ispiri?
«I miei soggetti preferiti sono sempre stati i ritratti. Uno dei fotografi che mi piace molto a livello stilistico è Irving Penn. Poi c’è William Eggleston, per reportage e ritratti. E ancora: Tina Modotti, senza dubbio. Infine, un altro grande maestro che ho avuto la fortuna di incontrare in più occasioni, è Jurgen Teller. È riuscito a guadagnarsi attenzione sia nel mondo della moda che in quello dell’arte ed è andato in tour coi Nirvana quando erano ancora sconosciuti al grande pubblico».