Continuiamo la nostra inchiesta sul rapporto tra i correggesi e la parola scritta.“Primo Piano” ha sottoscritto il “Patto per la lettura”, progetto che coinvolge tanti soggetti della nostra comunità .Tra questi, molto attivo, c’è il “Gruppo di lettura Punto Sud”. Ci ha inviato la propria riflessione sugli aspetti terapeutici della lettura, che volentieri pubblichiamo.
La lettura di un libro non allunga la vita, ma certamente la migliora perché apre nuovi spazi mentali e di conoscenza. È il principio sui cui si basa la biblioterapia, vasto movimento di opinione che si prefigge di difendere e valorizzare attivamente il libro, ritenendolo un supporto importante per la crescita dell’individuo e della società.
Sono molti gli studi, condotti con gruppi di controllo, che attestano l’efficacia terapeutica della lettura, specialmente contro l’ansia e la depressione di lieve e media entità.
La lettura di libri, appositamente scelti per percorsi terapeutici e di autoaiuto, può coprire due distinti settori di cura: il primo con funzioni psicoterapeutiche per aiutare le persone ad elaborare contenuti cognitivi ed emotivi e a sviluppare risorse e abilità empatiche; il secondo settore, facendo riferimento a percorsi di autoaiuto, di crescita, di educazione e di formazione psicologica del singolo e dei gruppi, promuove nel tessuto sociale sinergie e strategie efficaci, attraverso la partecipazione, la collaborazione e l’integrazione di soggetti diversi, pubblici e privati, singoli e gruppi, perseguendo l’obiettivo comune di diffondere cultura e salute.
Il concetto di salute, così come enunciato dalle Organizzazioni Sanitarie, deve essere inteso come equilibrio tra gli aspetti fisici, psicologici e sociali.
Un buon libro è in grado di dotare il lettore di una maturazione sia psicologica, che culturale, di offrire risorse mentali in momenti della vita difficili, di aiutare ad abbattere tabù e pregiudizi, di allargare i propri orizzonti, portando a considerare la vita sotto diversi e alternativi punti di vista, da approfondire e condividere con i familiari e gli amici.
Organizzare le feste per i bambini in libreria sta divenendo un modo per dare al compleanno un valore decisamente speciale. I librai ed i volontari lettori in un pomeriggio si trasformano in maghi, animatori, narratori e cantastorie, facendo capire anche ai più piccoli che leggere per diletto o per cura non passerà mai di moda e che il libro può diventare uno strumento prezioso nella fase adolescenziale, fase nella quale la propria identificazione personale si fa più vivida.
Immedesimandosi con il personaggio di un libro, l’adolescente sperimenta paure, emozioni e avventure e ancora, l’intrecciarsi delle relazioni con gli altri protagonisti del libro, può rappresentare l’occasione per costruire una propria identità, per stimolare la ricerca della propria complessità interiore, per sviluppare capacità di critica e di riflessione.